Floriana Rullo per "www.corriere.it"
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«Aveva un talento fuori dal comune». Era un talento naturale al pianoforte, riconosciuto da tutti i colleghi, quello di Alice Severi, morta a 32 anni nella sua casa di Domodossola per cause ancora da accertare. Fin da quando era bambina, ad appena sette anni, aveva messo in mostra il suo talento vincendo il premio internazionale Stresa, dedicato ai giovani pianisti.
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Era il 1992 e, in quell’occasione, aveva superato ragazzi più grandi di lei, arrivati da tutta Europa. È stata trovata senza vita nell’appartamento in centro città, dove viveva con la madre. Per le vie del paese la si poteva incontrare insieme ai due alani di cui si prendeva cura. Fino a qualche anno fa anche con un corvo nero, che portava in giro sulla spalla come fosse un cagnolino.
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Conosciuta nel mondo della musica, era la bambina prodigio, ormai diventata donna, che aveva imparato a suonare Beethoven, Chopin, Mozart sui tasti bianchi e neri del pianoforte prima ancora dell’alfabeto.
A Domodossola aveva frequentato i primi anni alle scuole elementari Milani, poi aveva proseguito da privatista per poter continuare gli studi di piano con l’insegnante Michela Casalini. Le sue mani volavano sul pianoforte. Diplomata al Conservatorio di Cremona nel 2007, si era esibita in numerosi concerti che l’avevano portata sui più prestigiosi palchi del mondo. E lei, bellissima e biondissima, incantava il pubblico ogni volta che si sedeva al piano.
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Esibizioni sempre impeccabili con la tecnica che fino da piccola aveva stupito la critica. Alice aveva un talento naturale. Una capacità di eseguire e interpretare brani di qualsiasi difficoltà con una scioltezza unica. Ogni spartito da lei suonato diventava semplice. Da bambina si era esibita negli Stati Uniti e in Canada; un recital a Detroit è stato anche trasmesso dalla televisione Nbc. Doti musicali apprezzate da celebri pianisti come Paul Badura Skoda e Marta Algerich.
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Numerosi i premi in concorsi nazionali e internazionali ricevuti. Una lunga lista tra cui spicca nel 2006 il primo posto al concorso «Chopin» di Racconigi e il terzo posto al concorso pianistico «Premio Venezia» ricevendo anche un’onorificenza dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che l’aveva invitata al Quirinale.
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Negli ultimi anni la carriera da pianista era stata un po’ messa da parte, dietro un aspetto che poteva sembrare appariscente si celava una donna fragile. Aveva tentato di rilanciarsi sul web, senza mai riuscirci sul serio. Spesso condivideva video di esibizioni e lezioni per avvicinare i più piccoli alla musica. Arte che non aveva mai abbandonato. Da un paio di anni insegnava all’accademia musicale Mozzati di Mezzago, in provincia di Milano.
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