R.E per “la Stampa”
VIGNETTA SUI DEPUTATI CHE HANNO CHIESTO IL BONUS DA 600 EURO
Un mese di tempo per presentare la domanda. Nel mezzo del periodo delle ferie, con gli studi dei commercialisti spesso chiusi e sempre in difficoltà per la mole di pratiche accumulate con l'aumento di inghippi burocratici per gli adempimenti legati alla pandemia.
È una corsa complicata quella che si apre oggi per il nuovo bonus da mille euro per partite Iva, stagionali e altre categorie di lavoratori. Potranno accedervi, nelle stime del governo contenute nella relazione tecnica allegata al decreto Agosto, fino a 530 mila professionisti.
Gualtieri Conte
Il doppio binario
Non ci sarà nessuna pratica da sbrigare per chi aveva già incassato per i mesi di marzo e aprile. Ma per il mese di maggio stavolta, con il decreto Agosto, rispetto al decreto Rilancio, la platea si allarga ai professionisti delle casse private, tra i quali spiccano gli avvocati, che avevano protestato per l'esclusione dalla precedente tornata di aiuti, i dentisti, i notai e gli architetti.
LA RIVOLTA DELLE PARTITE IVA
Per centinaia di migliaia di potenziali beneficiari, dunque, ora c'è l'esigenza di fare in fretta: il tempo a disposizione per presentare la domanda alla propria cassa di previdenza è di trenta giorni a partire da Ferragosto, quando il provvedimento è stato pubblicato.
I requisiti
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Chi nel 2018 ha avuto un reddito al di sotto dei 35 mila euro, non ha bisogno di dimostrare cali di fatturato per avere diritto al bonus; per la fascia di reddito 35-50mila serve invece una flessione del 33% nel primo trimestre di quest' anno rispetto allo stesso periodo del 2019 o in alternativa la cessazione o sospensione dell'attività; per i redditi oltre i 50mila euro, il bonus non è previsto a prescindere dall'andamento del fatturato nel 2020.
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Niente bonus anche per chi incassa una pensione. Potrà avere i mille euro chi ha cessato l'attività con la chiusura della partita Iva tra il 23 febbraio e il 31 maggio 2020.
Turismo e spettacolo
Il decreto Agosto tende la mano anche agli stagionali del turismo e dello spettacolo, due tra i settori più martoriati dalla crisi Covid: hanno diritto al bonus a patto che non siano titolari di pensione, né di altro rapporto di lavoro dipendente, né percettori di Naspi e che avessero un contratto il gennaio 2019 e il marzo 2020, di durata complessiva di almeno trenta giornate.
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Altro requisito è la titolarità di un contratto anche nel 2018. Venditori a domicilio Il bonus è esteso anche a chi fa il venditore a domicilio, purché con reddito annuo superiore ai 5 mila euro, titolari di partita Iva, iscritti alla gestione separata e non ad altre forme di previdenza obbligatoria..
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