Lorenzo D’Albergo per la Repubblica- Roma
giuseppe conte foto lapresse
Nel 2012 a interrompere una delle sue più importanti collaborazioni fu il governo. Oggi, chissà, sarebbe risultato indigesto alla sindaca grillina Virginia Raggi. Dal passato di Giuseppe Conte, al momento candidato numero uno al ruolo di presidente del Consiglio del governo M5S-Lega, spunta infatti un passato olimpico. Assieme ad altri due professionisti, sedeva senza alcun imbarazzo nell' organismo di controllo del Comitato promotore per la candidatura di Roma ai Giochi del 2020.
In questo caso, al contrario delle smentite e dei dubbi espressi da buona parte delle università inserite nel curriculum dell' avvocato che dovrebbe guidare il Paese per i prossimi cinque anni, le conferme non mancano. Nessun dubbio, Conte ha regolarmente partecipato alle riunioni del collegio sindacale in qualità di membro nominato dall' ordine forense con il benestare di Giulio Tremonti, l' allora ministro dell' Economia e delle finanze.
alemanno polverini
Un' esperienza breve, brevissima. Due o tre riunioni tra il novembre 2011 e il febbraio del 2012. Poi il buio e un paradosso spaziotemporale: a decretare la fine delle speranze della capitale, lo scioglimento del comitato e quindi del suo collegio dei revisori fu Mario Monti. Un premier tecnico, allora prestato alla politica. Così come tecnico è il profilo del cassazionista che, con la benedizione del leader pentastellato Luigi Di Maio e di quello leghista Matteo Salvini, ora punta a palazzo Chigi.
Cosa rimane di quei mesi passati a firmar scartoffie? Una manciata di atti, qualche controllo sulla regolarità e la congruità delle prime spese effettuate dall' organismo partecipato dal Campidoglio e dal Coni, il rapporto di stima reciproca instaurato con il direttore generale Ernesto Albanese e la delusione per l' interruzione improvvisa di una storia di sicuro fascino.
giuseppe conte luigi di maio foto lapresse
In quel frangente, infatti, Conte ha avuto l' occasione di conoscere i big dello sport (e non solo) e di stringere mani importanti. Membri d' onore del comitato erano, tra gli altri, Luca Cordero di Montezemolo, Giovanni Malagò ed Emma Marcegaglia. L' organismo esecutivo era invece presieduto da Mario Pescante, affiancato dal presidente onorario Gianni Letta.
I suoi vice erano l' allora sindaco Gianni Alemanno e Gianni Petrucci, presidente del Coni per quattro mandati.
letta malago 18 mezzelani gmt
A parità di incarico, se avesse lavorato alla candidatura della capitale per i Giochi del 2024, Giuseppe Conte si sarebbe scontrato contro il muro eretto dal Campidoglio grillino. Il Movimento ha detto «no» alle Olimpiadi. Proprio come Monti. Ma oggi si è invaghito di Conte, al punto di essere pronto a digerire carte false per nominarlo premier.