Filippo Bonsignore per il “Corriere della Sera”
Se davvero «andrà tutto bene» e il campionato potrà ripartire è facile ipotizzare che lo scudetto sarà assegnato d' estate. Una novità assoluta, ma il coronavirus cambierà quasi tutte le nostre abitudini.
san siro
Da giorni, negli uffici della Fifa, circola un documento che sta per diventare ufficiale e che estenderà la durata dei contratti di coloro che rischiano di essere sospesi: giocatori in scadenza e giocatori in prestito, 130 in tutto solo in Italia, una parte consistente della nostra serie A.
L' orizzonte è ancora indefinito, ma nessuno crede che si possa chiudere i tornei domestici entro la fine programmata. Gravina, presidente della Figc, si è messo il cuore in pace. La posizione della Federcalcio è chiara: arrivare in fondo a tutti i costi. Ecco perché ha parlato con Infantino «attivandoci affinché la Fifa proroghi i contratti oltre il 30 giugno». Cambieranno tante cose: le date, il mercato, i contratti anche se non basterà un semplice documento, tipo colpo di spugna, per mettere a posto le cose.
Prolungando la serie A sino alla fine di luglio sarebbero necessarie deroghe per permettere di utilizzare i calciatori il cui futuro è da scrivere.
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Con ricadute economiche tutte da verificare. In serie A sono 241 i rapporti contrattuali interessati: 54 di giocatori in scadenza, 83 di giocatori che i club hanno in prestito in rosa e 104 di quelli prestati compresi quelli finiti all' estero.
Impossibile attivare contrattazioni singole.
La lista dei calciatori con l' accordo in scadenza a fine giugno comprende talenti che danno colore alla nostra serie A a cominciare da Ibrahimovic, che non ha ancora deciso se rimanere al Milan o tornare in Svezia e smettere di giocare. Di sicuro ha un mese e mezzo in più per pensarci. Ma i campioni senza certezze sono tanti: Buffon e Chiellini (che però dovrebbero presto rinnovare) alla Juventus, Mertens e Callejon al Napoli. Ma anche gli interisti Young e Borja Valero, i laziali Lulic, Cataldi e Parolo, l' atalantino Palomino. Fino a Palacio, De Silvestri, Pazzini e Veloso. Anche sei panchine sono a termine: Nicola (Genoa), De Zerbi (Sassuolo), Di Biagio (Spal), Longo (Torino), Gotti (Udinese) e Juric (Verona). Situazioni diverse, alcune legate al rischio della retrocessione in serie B, ma stesso problema.
san siro vuoto
Più intricato il caso dei giocatori in prestito. Per molti c' è in ballo il riscatto: Cagliari e Inter dovranno discutere di Nainggolan, ma i nerazzurri dovranno decidere che fare con Sensi (Sassuolo), Biraghi (Fiorentina) e Sanchez (Manchester United) e risolvere i casi Icardi con il Psg e Perisic con il Bayern Monaco. La Juve potrebbe riportare a casa Luca Pellegrini dal Cagliari e Romero dal Genoa. L' Atalanta intende prendersi tutto Pasalic dal Chelsea, come la Roma punta a far suo Smalling dall' United.
I giallorossi hanno poi Florenzi (Valencia) e Schick (Lipsia). Per tanti, il riscatto dipende dal verificarsi di determinate condizioni del contratto: numero di presenze o di gol o successi di squadra, ad esempio, che potrebbero non verificarsi se la stagione venisse interrotta o potrebbero concretizzarsi dopo il termine di fine giugno. Come Simeone, ceduto dalla Fiorentina al Cagliari.
Spadafora
C' è un' altra nutrita categoria costituita da chi ora è in prestito e dal 1° luglio è sicuro di rimanere in virtù dell' obbligo di riscatto - Barella all' Inter, Mancini, Veretout e Carles Perez alla Roma, Verdi al Torino, Rog al Cagliari, Inglese e Karamoh al Parma - o che in quella data diventerà di proprietà di un altro club.
È il caso di Kulusevski (prelevato a gennaio dalla Juve e lasciato al Parma), di Petagna (un futuro nel Napoli e un presente alla Spal), dei veronesi Rrahmani e Amrabat che l' Hellas ha ceduto a Napoli e Fiorentina.
Sulla carta tutto è facile. In pratica molto più complicato: contratti, assicurazioni, stipendi da pagare e in alcuni casi da rinegoziare. Sarà difficile per gli allenatori sul campo, ma anche per i dirigenti fuori. Il rischio è di una finestra di mercato più breve o da far convivere con il calcio giocato.
ZLATAN IBRAHIMOVIC spadafora malagò