da www.dailymail.co.uk - Foto di Giuseppe Bizzarri
Ecco com’è la vita nelle prigioni brasiliane in cui si ritroverebbero gli hooligans che intendessero causare problemi durante i Mondiali di Calcio.
penitenziario di sao paolo
Il fotografo italiano Giuseppe Bizzarri è riuscito ad entrare nel penitenziario di Sao Paulo, che definisce una vera e propria università del crimine: «Le organizzazioni criminali qui mandano ordini a chi sta fuori. Non è una coincidenza il fatto che la “First Capital Command” (FCC), che controlla il traffico di droga e armi, sia nata dopo la rivolta di Carandiru, dove quasi tutti i prigionieri del padiglione 9 furono massacrati dalla polizia. La “FCC” ha un grande sostegno sia dentro che fuori e influenza anche il mondo politico. A Sao Paulo ha già organizzato due rivolte, con obiettivi strategici».
le malattie si diffondono velocemente
Il Massacro di Carandiru del 2 ottobre 1992 è considerato la più grave violazione dei diritti umani nella storia del Brasile democratico. La polizia uccise 111 prigionieri, dicendo di aver agito per legittima difesa, ma nessuno degli agenti venne ferito.
la tisi si diffonde nelle carceri brasiliane
Le condizioni nelle prigioni brasiliane sono tremende. C’è sovraffollamento e le malattie, tubercolosi su tutte, si diffondono rapidamente. La vita dietro queste sbarre è brutale, si dorme in cinque in un letto, si viene trattati come bestie. Le famiglie, rimaste all’esterno e senza forza lavoro, finiscono quasi inevitabilmente nel giro del crimine.
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