DAGONOTA
lilli gruber andrea scanzi dago cathy la torre
Baci e applausi a Lilli Gruber nella libreria romana Spazio Sette per la presentazione romana del suo nuovo libro dal titolo "Non farti fottere". Un viaggio nel supermercato del porno online tra furti di fantasia e di dati in un dialogo con Cathy La Torre e Andrea Scanzi, più l’intervento a favore della pornocrazia di Roberto D'Agostino nel ruolo del solito “rompicojoni”. In prima fila Massimo Osanna e Gianluca De Marchi, Mara Venier e Nicola Carraro, Luca Josi, Massimiliano e Dorina Fuksas, Valeria Golino con la mamma, Luca Richeldi, Lina Palmerini, Italo Bocchino, Francesca Fialdini, etc.
COPERTINA NON FARTI FOTTERE - LILLI GRUBER
ROCCO SIFFREDI: COSA NON FUNZIONA DELL'INCHIESTA DI LILLI SULL'HARD
Niccolò Fantini per www.mowmag.com - Estratto
Rocco, hai visto che Lilli Gruber ti accusa nel suo libro di non esserti concesso per l'intervista?
rocco siffredi
Sì, ma premetto che io sono un grande fan di Lilli Gruber. L'ho sempre vista come una donna affascinante. L'ho sempre trovata sexy e mi piace il suo stile. Ho anche fantasticato sulla sua sessualità, come faccio con qualsiasi persona che ammiro. Ma posso dire che l'unica chiusura, in realtà, la ha avuta lei nei miei confronti. Ed è quella che scrive: lei ritiene che io penso agli introiti che perdo a causa del porno online gratuito. Ed è anche per questo pensiero, questo pregiudizio, che non ho voluto fare l'intervista. ?
Nel libro ci sono diversi punti, in cui la vostra visione è concorde. Circa la sessualità: l'educazione sessuale a scuola, il consenso e il rispetto, il dialogo in famiglia... Ma anche sul porno: la qualità del Cinema a luci rosse in confronto ai “fast food" di video gratis, l'accesso a pagamento e VM18, la differenza tra realtà e fiction. Potrei continuare...
valeria golinao madre laila
Ma è la scoperta dell'acqua calda. Brava Lilli, che hai studiato e ti sei informata, ma devo fare una tirata d'orecchie, a te e a tutte le persone che se ne accorgono solo ora. Dove eravate? Vi siete accorte solo adesso della situazione in cui siamo? Lei scrive nel 2024 le cose che dico da anni: "Stiamo crescendo una generazione di pornostar". E che, questa cosa qua, avrebbe portato qualche problemino ai ragazzi.
lilli gruber (3)
La colpa principale è della tecnologia, che facilita le cose, e del porno gratis che è accessibile online a chiunque. Ora è inutile che lei si metta a scrivere che cosa ha detto Rocco Siffredi nel 2023: non l'ho detto solo alla ministra Roccella, nel 2015 avevo lanciato una petizione per l'educazione sessuale a scuola, lo avevo detto già alla ministra di allora, basta guardare su Google, sono stato anche invitato a dibattiti nelle scuole, ma è scoppiata sempre la polemica da parte dei soliti benpensanti, perché c'era il mio nome.
andrea scalzi lilli gruber cathy la torre (2)
Però tra i punti che avete in comune ci sono anche l'accesso solo a pagamento e vietato ai minori di diciotto anni: VM18. Come, tra l'altro, prescrive la legge italiana.
Il mio sito è da sempre solo a pagamento e VM18. Per fare questo cinema oggi ci sono compliance, controlli medici e limitazioni. Ad esempio non possiamo mostrare un bicchiere, perché potrebbe sembrare che si bevono alcolici. L'accesso ai ragazzi va impedito al porno gratuito, che è online, dove c’è di tutto e che è arrivato dopo, come scrive anche lei nel libro. Perché è quello che i giovani guardano: è lì che vanno. I ragazzi non vanno sui siti a pagamento come il mio, vanno sui siti dei video gratuiti.
lilli gruber mara venier nicola carraro
Sono quarant'anni che lavoro nel settore, non lo faccio da due settimane, non ho letto un po' in giro e basta, lo faccio da tanto questo lavoro qua. Ho esattamente la misura di cosa è diventata la pornografia in tutto questo tempo: è cambiato tutto. Oggi non è più in mano ai registi, ai pornografi, sono aziende che gestiscono dati. Ormai siamo già oltre, il mondo è già andato avanti, bisogna spiegare cosa fanno con il loro telefonino i ragazzi e le ragazze, bisogna dire chiaramente le cose, senza la solita doppia morale, che non serve a nessuno.
presentazione del libro di lilli gruber
Sono passati trent’anni dal click su "Ok, affermo di avere 18 anni", che è un'invenzione legislativa americana (The Communications Decency Act) del 1996, al nuovo Digital Services Act (Dsa) europeo, che è in vigore da domenica 21 aprile 2024 e intende porre obblighi per i distributori di video porno gratuiti in Europa. Un adeguamento di norme e leggi, anche secondo te è urgente e necessario?
Questo è evidente, altrimenti non saremmo arrivati a questo punto. Chi poteva farlo, perché non lo ha bloccato? Perché la politica non ha bloccato prima l'accesso ai siti gratuiti? Adesso si svegliano tutti, ma bisogna vedere se si interviene per cambiare davvero qualcosa.
Il libro descrive i meccanismi macroeconomici e alcuni aspetti tecnici, come il data mining e i prodotti "civetta" per catturare gli utenti, c’è molta tecnologia?
cathy la torre lillli gruber andrea scanzi
Sì, ho visto e ha ragione. Bisogna spiegare come funziona la tecnologia. Ma anche a Milano ne avevo parlato (da Wired, ndr), l'anno scorso col pubblico e un giornalista esperto, perché ho vissuto tutta, proprio tutta la tecnologia del mio settore in quarant’anni: da attore, poi regista, produttore, il cinema, il betamax, le videocassette, il digitale, fino a oggi.
rocco siffredi
La pornografia che noi abbiamo imparato prima di Internet, guardandola sullo schermo dei cinema e della Tv, è cambiata. Oggi non esiste più. Ormai ci sono i produttori di dati, che lavorano sulle voglie delle persone. Ma che è un'altra cosa: non c'entra un caz*o con la pornografia e con il sesso, quello.
Il saggio contiene un’accusa ai video “gonzo” (sesso ginnico senza trame, ndr) e le “gangbang” più estreme, che sono anche tra i video in tendenza nei siti porno gratuiti. Ma che, ai tempi dei sexyshop e delle videoteche, erano in uno specifico reparto: “Hardcore”, in cui erano presenti le videocassette e i Dvd dei tuoi film. Tu che ne pensi: la colpa è solo dei gusti sessuali degli uomini, come suggerisce il libro?
anna federici e dago
Nel porno moderno molte donne sono tra le professioniste, come producer e registe, che rappresentano la maggior parte dei siti più forti online oggi, basta guardare i nomi delle premiazioni negli ultimi anni. Altrimenti sembra che è una prerogativa maschile la scena di sesso più hard. Ma, possono garantire con i miei veri e autentici anni di esperienza sul campo, che sono proprio le attrici che, per prime, hanno iniziato e guidato verso scene di sesso violento, così detto “rough sex”, facendolo diventare un trend degli ultimi venti anni.
mara venier nicola carraro (4)
Parlo di top star come: Kelly Stafford, Annette Schwartz, Sasha Grey, Ava Devine e tantissime altre, posso elencarne più di una ventina con cui ho personalmente lavorato. La conseguente moda, che porta le nuove generazioni, sia di pornostar, che di ragazze della porta accanto, a chiedere e proporre sesso “hardcore” è causata anche da questo, occorre dirlo, oltre ovviamente dai dati su cui lavorano i siti porno gratuiti.
luca josi allegra scattaglia
Nel libro ci sono i numeri di Onlyfans: 230 milioni di iscritti, ma non c’è scritto che, secondo l'azienda, i “paganti” sono per l'87% solo uomini. Su Onlyfans pagano solo i maschi mentre, al contrario, la società non fornisce molte informazioni sui "creators" che fatturano: alcune stime ritengono il 70-90% come donne. Tu che ne pensi delle giovani generazioni che cercano un’occupazione nel settore per adulti?
lilli gruber (3)
Lo pagano gli uomini, ma lo fanno le donne. Sono cose che vanno raccontate e che vanno dette senza ipocrisia, senza fare il solito doppio standard, morale e bigotto. Occorre spiegare bene anche a chi vorrebbe farlo, va spiegato che cosa è il porno e come si fa. Ho creato apposta la Academy per insegnare ai ragazzi, che ancora oggi in tanti mi scrivono che vogliono fare questo lavoro, così vedono cos’è davvero fare l'attore porno. Un lavoro dove ci vuole passione, ma anche molta stabilità mentale. Senza non si va da nessuna parte.
francesca fialdini (3)
C’è l’intervista a una ragazza italiana di Onlyfans, che si definisce “sex worker”, ma pare lavorare in nero: senza partita Iva, pagare le tasse, eccetera. Lilli Gruber scrive che guadagna 1.300 euro al mese, che è l’importo totale pagato dai suoi 40 clienti. Ma questa Gig-Economy del lavoro sessuale amatoriale è davvero come fare l'attrice hard sul set di un film a luci rosse?
valeria golino lilli gruber (3)
Ma no: si è visto con le ragazze di Onlyfans che sono venute a Budapest (NOTA: solo MOW c'era). La maggior parte di loro non vuole fare porno, perché non ha la passione per il sesso e per fare questo tipo di lavoro. Oggi fanno Onlyfans perché pensano che è la strada più veloce per avere soldi, successo, followers, le cose che vogliono oggi. Così non funziona, non si va da nessuna parte. Perché il porno è una strada che, una volta presa, ti cambia la vita per sempre.
Il regista Mario Salieri parla del doping per l'erezione con il medicinale caverjet: «ne fa uso il 95 per cento degli attori, e il risultato è stato aumentare in maniera esponenziale la concorrenza, dato che consente a tutti un livello di performance un tempo patrimonio di pochi», è vero?
francesca fialdini
Certo! Oggi sono tutti punturati, tutti gli attori porno. Non è più come una volta: gli attori oggi si punturano, quasi tutti usano i farmaci. Ma anche il Gaviscon si usa molto sui set, quello nelle bustine, per ricreare lo sperma. Ai ragazzi vanno insegnate queste cose, senza false ipocrisie. Il va spiegato, bisogna dire ai ragazzi che è fiction e non è il sesso che puoi fare a casa.
Il creatore di Dagospia, Roberto D'Agostino, cita nel libro: «John Giorno, poeta beat americano, è l’autore della più bella poesia sul sesso: “Nessun cazzo è duro come la vita”», sei d'accordo con questa affermazione?
(ride) Grande Roberto. Ha ragione lui, assolutamente. D'accordo al cento per cento.
andrea scalzi lilli gruber cathy la torre
Sempre intervistato da Lilli Gruber, D'Agostino dice anche che: «Quasi tutti scambiano i trailer di sei minuti su Pornhub per il famigerato “cinema per adulti”. In realtà stanno solo godendosi degli highlights usati per sedurre gli utenti ad abbonarsi ai siti. Il film è un’altra cosa» e che «il porno ha salvato la salute mentale dell’essere umano», tu che ne pensi di queste due sintesi?
massimiliano fuksas (2)
Lo spiega bene, grande Dago. Non ci sto a buttare la sessualità e la passione del cinema hard nella pattumiera con il resto. Mi fermano per strada e mi dicono: 'Quanto ci siamo divertiti, Rocco', perché devo buttare via la felicità di queste persone? È vero che il porno ha salvato molte vite, la mia per primo.
Sono l'unico del mondo del porno che non ha mai detto: ‘Sono pentito di quello che ho fatto nei film’. Mai, proprio mai nella vita. Sono l'unico che non ha detto che a me ha fatto male. Perché non è vero. Non solo a me, ha salvato la vita a tante persone. Come dice D’Agostino: tranquilla Lilli che io 'non mi faccio fottere' (ride).
Qual è la parte del libro, in cui Lilli Gruber scrive di te, che non ti è piaciuta?
massimiliano fuksas doriana fuksas mara venier
Dove scrive di mio figlio Lorenzo Tano che ha partecipato a Ballando con le Stelle. Lì non mi è piaciuta. Ma dai, "porn-washing"? Ecco, questa è la doppia morale che a me non piace, questo voler essere aperti e poi puntare il ditino, come dire 'però il figlio di Siffredi nel programma Rai'. Questo è un pregiudizio, le colpe dei padri che ricadono sui figli.
Lorenzo, certo è stato scelto perché era famoso solo per il cognome, ma ha partecipato con serietà al programma non è che ha fatto altro, dove è che sarebbe il porn-washing? Anche all'Isola dei Famosi c'era Selen e ci sono andato io, c'è stata Malena, Cicciolina, Eva Henger e anche sua figlia... ma dai, siamo seri, per favore.
david parenzo lilli gruber (2)
Se dovessi fare tu una domanda a Lilli Gruber, sempre a riguardo del libro, che cosa vorresti chiederle?
Penso che le chiederei come mai lei, che ora scrive di porno ma da giornalista si è sempre occupata di politica, non hai mai interrogato la politica per bloccare l'accesso ai siti gratuiti? Perché non viene mai detto che, chi poteva fare qualcosa, non lo ha fatto. Ecco, forse le potrei chiedere: perché non ti sei occupata tu, di domandare questo alla politica?
lilli gruber (5)
Concludiamo con un'ideona di MOW: ti piacerebbe fare "Rocco ti presento Lilli", dove finalmente anche in Italia parlare in pubblico di porno, proprio come chiede Lilli Gruber nel suo libro, insieme ad esperti e ospiti competenti in materia, per dialogare di educazione sessuale, storia della pornografia e del cinema a luci rosse, sessualità e affettività?
Sempre pronto e sempre fan di Lilli. Donna, non dimentichiamolo.
cathy la torre lilli gruber
Tornando a "Non farti fottere": nel saggio è testimoniato che la conduttrice di Otto e Mezzo si informa di pornografia leggendo un unico media italiano: Dagospia. Invece tra le fonti estere e le testate giornalistiche straniere che hanno svolto le inchieste su cui si è documentata Lilli Gruber, ce ne sono parecchie che parlano anche dell'Italia. Però non c'è traccia nel libro e l'effetto è piuttosto straniante.?
Viene infatti citata un'inchiesta giornalistica, pregressa e in Repubblica Ceca, circa l'attività di uno studio che produce scene di gangbang gonzo estreme e che appartiene alla galassia del portale Xvideos. Oltre a riportare l'altrui inchiesta, non c'è null'altro nel saggio di Gruber: non viene nominata minimamente l'Italia, anche se una buona fetta delle attrici hard, che girano quelle scene sui set di Praga, sono italiane. Oltre una ventina di queste sono state intervistate da Giuseppe Cruciani e David Parenzo a La Zanzara su Radio24 durante gli ultimi anni, mentre una di loro ha anche partecipato all’edizione italiana di un noto format di dating reality, che è stato trasmesso su Cielo in Tv. Ma ancor più strano è che una delle fonti su cui si è informata Lilli Gruber, è la rivista statunitense di settore: XBiz.
italo bocchino david parenzo
Ovvero giornalisti e editors americani che dopo il fastidio di aver letto MOW, scrivono: "One of the few local mainstream publications to provide up-to-date coverage of the adult industry". Dall'altra parte dell'Atlantico Xbiz ha speso parecchio tempo per seguire uno dei casi di femminicidio più eclatanti in Italia: l'omicidio di Carol Maltesi, in arte Charlotte Angie, per mano del bancario, foodblogger e suo “aiutante” su Onlyfans, l’assassino reo confesso, Davide Fontana.
Come è ampiamente riportato su Xbiz, ma anche su MOW che ha seguito in prima persona il caso: Andrea Tortelli è il giornalista che ha collegato il nome della vittima al cadavere nelle ore successive al ritrovamento, anche grazie a un ascoltatore de La Zanzara che si ricordava dell'intervista in radio e dei tatuaggi di Carol Maltesi, permettendo così l’arresto dell’omicida da parte dei carabinieri. La cronaca e l’intera storia sono raccontate nel bel libro “Sulla tua pelle”.??
valeria golinao madre laila (2)
L'effetto straniante nel saggio di Lilli Gruber è che quest’orribile ed efferato femminicidio, che è frutto del “possesso” da parte di un uomo su una donna e che è maturato nel contesto amatoriale di Onlyfans, con vittima una ragazza che era un’attrice in ascesa nel porno mondiale, non trova alcuno spazio in "Non farti fottere". Nulla di nulla, sebbene sia ampiamente documentato dalle stesse fonti che vengono illustrate più volte al lettore all’interno del saggio. Zero.
cathy la torre lillli gruber (2)
Forse perché la tesi della premessa, ovvero l’equazione (Patriarcato = Porno = Reati), non è compatibile con le motivazioni che sono state scritte nella sentenza della Corte d'Assise di Busto Arsizio, che ha inasprito la pena detentiva per l’omicida Davide Fontana fino all'ergastolo e con le aggravanti della crudeltà: Carol Maltesi è stata uccisa in modo orribile ed efferato "per avere la vittima cercato nella carriera di attrice-porno la sua indipendenza". Ovvero voleva essere una donna libera, anche di interpretare quei video pornografici di gangbang gonzo estreme, che tante attrici hard italiane vanno a girare a Praga e di cui Lilli Gruber scrive nel nuovo saggio in libreria.
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