Anna Lombardi per “la Repubblica”
MASCHIO ARABO
«Essere maschi è un fardello. Da te ci si aspetta che lavori, ti sposi, mantieni la tua famiglia. È sempre più difficile. Anche noi uomini siamo vittime della società patriarcale». Parola di Ahmed, 37 anni, di Rabat in Marocco. Altro che bello e impossibile, come cantava Gianna Nannini. Gli uomini mediorientali sono sull' orlo di una crisi di nervi: e non solo perché il livello di depressione è altissima, intorno al 28%.
Conflitti e disoccupazione stanno mettendo in crisi il loro ruolo sociale. E il loro atteggiamento nei confronti delle donne è sempre più contraddittorio: se aumenta il numero dei padri favorevole all' educazione delle ragazze, i numeri delle molestie sessuali sono spaventosi - in Egitto, ad esempio, perpetrati da almeno il 60% degli uomini.
MASCHIO ARABO
Lo rivela una ricerca appena presentata a Beirut, intitolata Understanding Masculinities, "capire la mascolinità", coordinato da UN Women e dalla ong Promundo, che per la prima volta cerca di capire in cosa consiste l' identità maschile per gli uomini di cinque paesi musulmani (Egitto, Libano, Marocco, Palestina e Siria, studiata attraverso i profughi).
«Gli uomini sono i pilastri della società patriarcale che domina la regione araba», spiega a Repubblica Shereen El Feki, autrice di Sex and the Citadel, uno dei più importanti studi sul sesso nel mondo arabo e co-curatrice dello studio: «Eppure sappiamo pochissimo della loro vita intima. Finora studi, programmi di istruzione, politiche regionali, si sono sempre concentrati sulle donne. Ma sapere cosa accade nell' universo maschile è importante per capire come intervenire in modo funzionale per entrambe i sessi».
MASCHI ARABI
L'uomo tratteggiato nello studio è senza dubbio profondamente conservatore: il 68% degli egiziani è ad esempio convinto che il posto della donna sia la casa e il ruolo degli uomini sia quello di fare da guardiano a madri, mogli e sorelle. Un numero che scende solo in Marocco, dove il 54% degli uomini condivide quella visione.
«Ammettiamolo, dal punto di vista dell' eguaglianza dei sessi il bicchiere è vuoto per tre quarti - dice El Faki - Ma questa ricerca ci ha permesso di scoprire che c' è un quarto di storie positive da cui partire. Mariti che preferiscono mantenere agli studi la moglie perché più capace.
MASCHI ARABI GAY FRIENDLY
E un' attenzione all' educazione dei figli che dà alla paternità un ruolo nuovo ».
Certo, il maschio resta quello capace di crearsi e mantenere una famiglia. Non sorprende, in questo contesto, scoprire che i profughi siriani sono coloro che si sentono i più "demascolinizzati": senza casa e lavoro non hanno nessuna prospettiva matrimoniale e dunque nessuna possibilità di diventare adulti compiuti.
Una situazione che d' altronde riguarda molti nella regione, dove il livello di disoccupazione giovanile è altissimo con punte del 20%. «Una realtà che si traduce in un dato negativo» dice Gary Barker della ong MenEngage, co-curatore della ricerca: «Se ovunque sono i giovani a guidare il cambiamento, nel mondo arabo oggi sono proprio loro ad avere visioni più ristrette. La loro rabbia ha un ruolo anche nelle molestie. A farle non sono i più ignoranti, ma i figli di una classe media impoverita che vive le donne come concorrenti». Un altro fattore da eradicare è la violenza, ancora diffusissima, in famiglia e a scuola. «Almeno l' 80% dei maschi ne è vittima: e questo li trasforma poi in carnefici verso moglie figli. Sono dati importanti: ci mostrano finalmente dove è necessario agire
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