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    BAIARDO CHI MOLLA – PER IL TRIBUNALE DEL RIESAME L’EX GELATAIO DI OMEGNA, GIÀ BRACCIO DESTRO DEI FRATELLI GRAVIANO, DEVE TORNARE IN CARCERE: CON LE SUE PRESUNTE CALUNNIE E DEPISTAGGI AVREBBE SOLTANTO FAVORITO COSA NOSTRA – LA PRESUNTA FOTO DI BERLUSCONI CON GIUSEPPE GRAVIANO: “SE È VERA, È EVIDENTE CHE LA SMENTITA DI AVERLA MOSTRATA AL GIORNALISTA POTENZIALMENTE PRECLUDE L’ACCESSO A UN TASSELLO IMPORTANTE PER LO SVILUPPO INVESTIGATIVO SULLE STRAGI DEL 1993. SE È FALSA…”


     
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    Estratto dell’articolo di Saul Caia per “il Fatto quotidiano”

     

    salvatore baiardo salvatore baiardo

    L’ex gelataio di Omegna, Salvatore Baiardo, avrebbe favorito Cosa Nostra e quindi deve tornare in carcere. È la decisione del Tribunale del riesame di Firenze che è tornato sui suoi passi, dopo la sentenza del 3 aprile della Cassazione con cui è stato accolto il ricorso dei pm fiorentini Luca Turco, Luca Tescaroli e Lorenzo Gestri, che ne chiedevano l’arresto.

     

    […] Per Baiardo, difeso dall’avvocato Carlo Taormina, erano stati disposti i domiciliari, confermati lo scorso 3 aprile anche dalla sentenza della Cassazione, che però chiedeva ai colleghi del Riesame di rivalutare l’aggravante mafiosa nel favoreggiamento ipotizzato a Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri, e quella di calunnia aggravata ai danni Giancarlo Ricca.

    salvatore baiardo massimo giletti non e l'arena 5 salvatore baiardo massimo giletti non e l'arena 5

     

    L’inchiesta ha origine dalla famosa foto che Baiardo avrebbe esibito al giornalista Massimo Giletti, fatto per cui è indagato per calunnia aggravata, che mostrerebbe Berlusconi, Dell’Utri, il generale Francesco Delfino e Giuseppe Graviano. Nel corso delle dichiarazioni fatte da Baiardo ai magistrati fiorentini, l’ex gelataio avrebbe (secondo l’accusa) cercato di incastrare il sindaco di Cesara (Verbania) Giancarlo Ricca, dal quale avrebbe ricevuto soldi per trasferirli al collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza.

     

    SALVATORE BAIARDO E BERLUSCONI - ILLUSTRAZIONE DEL FATTO QUOTIDIANO SALVATORE BAIARDO E BERLUSCONI - ILLUSTRAZIONE DEL FATTO QUOTIDIANO

    Ma il collegio rileva che “Spatuzza ha negato perfino di conoscere Baiardo, circostanza che indebolisce ancor più l’affermazione” dell’ex gelataio, che “si sarebbe fatto restituire parte del denaro affidato al Ricca per riconsegnarlo a Cosa Nostra attraverso lo Spatuzza”.

     

    “Ogni accertamento che le dichiarazioni di Baiardo potevano consentire ha trovato smentita”, scrive il collegio, e questo evidenzierebbe “l’astio di Baiardo verso i coniugi Ricca-Braganti per la vicenda che lo ha condotto alla condanna per favoreggiamento verso i fratelli Graviano”, nel 1996 a 4 anni di carcere.

     

    SILVIO BERLUSCONI FILIPPO GRAVIANO FRANCESCO DELFINO - ILLUSTRAZIONE IL FATTO QUOTIDIANO SILVIO BERLUSCONI FILIPPO GRAVIANO FRANCESCO DELFINO - ILLUSTRAZIONE IL FATTO QUOTIDIANO

    Ma la cosa più grave […] sarebbe che “la calunnia nei confronti di Ricca ha l’effetto di agevolare i Graviano”, in quanto sostenere “il coinvolgimento di Ricca nella gestione del patrimonio occulto dei fratelli Graziano apporta indubbiamente una cortina fumogena alle indagini”, favorirebbe “l’intera compagine criminale denominata ‘Cosa Nostra’, autorizzata a rimettere in discussione verità giudiziarie ormai accertate”.

     

    Stesso discorso vale per la calunnia ai danni di Giletti, che servirebbe a “determinare analogo effetto di agevolazione”. “Non sappiamo se la fotografia che ritrarrebbe Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri, il Generale (poi degradato) Francesco Delfino e Giuseppe Graviano sia vera […], ma in ogni caso la calunnia ha l’effetto di determinare una confusione a sua volta portatrice di agevolazione a Cosa Nostra”.

     

    salvatore baiardo massimo giletti non e l'arena 6 salvatore baiardo massimo giletti non e l'arena 6

    “Se è vera, è evidente che la smentita di averla mostrata al giornalista potenzialmente preclude l’accesso a un tassello importante per lo sviluppo investigativo sulle stragi del 1993 e su quella mai attuata dello stadio Olimpico di Roma.

     

    “Se è falsa, l’aver mostrato una simile immagine falsificata, alterata o comunque l’aver fatto credere della sua esistenza a un giornalista di primo piano come Giletti, averne avvalorato l’autenticità parlando con un altro autorevole giornalista Paolo Mondani, per poi smentirla, finisce per sbalestrare le investigazioni, per minare la credibilità di Giletti senza smentire la propria, acquisita pronosticando l’arresto di Matteo Messina Denaro e avvalorata dalla sua effettiva cattura”. Così facendo, Baiardo avrebbe minato “una trasmissione di giornalismo d’inchiesta che era potenzialmente dannosa per gli interessi di Cosa Nostra”.

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