Bruna Magi per “Libero quotidiano”
EMILIANO PODDI - QUEST ORA SOMMERSA
Leni Riefenstahl, passata alla storia come la regista di Hitler (definizione assai riduttiva) somiglia a una sorta di Schwarzenegger-Terminator, indistruttibile. E ora torna, in una biografia romanzata, introspettiva, spietata e surreale, ma anche molto rigorosa nelle citazioni storiche. Quest' ora sommersa (Feltrinelli editore, pag.224, euro 16,50), di Emiliano Poddi, racconta la vita di Leni attraverso la ricostruzione capillare messa a punto da Martha Krems, un' immaginaria giovane biologa marina che la segue come un' ombra durante la sua ultima immersione alle Maldive per fotografare il mondo sommerso, avvenuta all' incredibile età di cento anni, nel 2002.
leni riefenstahl
Martha la segue vigile tra i coralli e le mante, è ossessionata da Leni, creatura insondabile e misteriosa, in un' attrazione di amore e odio recondito legato alle vicissitudini subìte dalla sua famiglia, quando Leni era la regista più potente del Terzo Reich.Vuole restituircela nella complessità delle sue cinque vite, danzatrice, attrice, fotografa, regista, sommozzatrice.
LE PELLICOLE
leni riefenstahl by helmut newton
Sì, Melena Bertha Amalie Riefenstahl, che dovette abbandonare la danza per una lesione al menisco, divenendo attrice, e poi anche più brava dietro la macchina da presa, sovvenzionata dal Ministero per la cultura e la propaganda nazista, con il film sul Congresso di Norimberga, Il trionfo della volontà (1933) e poi con Olympia, documentario sulle Olimpiadi di Berlino del '36, vinse la Coppa Mussolini alla Mostra del Cinema di Venezia nel '38, ex aequo con "Luciano Serra pilota" di Goffredo Alessandrini.
Arrestata dagli alleati, nel '45, fu infine assolta da ogni tribunale: le riconobbero la totale dedizione al cinema, più che al nazismo (non si iscrisse mai al partito nazionalsocialista), anzi all' estetica, una passione totale per l' immagine, indifferente a tutto ciò che, dietro la facciata, esiste in ogni creatura. E lei se ne andò in Africa a fotografare i nubiani. Svariati, nel libro, i commenti dei contemporanei che ricostruiscono la sua vita: «Se quella puttana si presenta un' altra volta sul mio set, giuro su Dio che abbandono il film», diceva la rivale Marlene Dietrich nel 1929.
adolf hitler leni riefenstahl
«Quando saremo al potere, lei realizzerà i miei film», anticipava Adolf Hitler nel 1932. «Lo ammetta, lei è innamorata di Hitler», sosteneva nello stesso anno Jospeh Goebbels, che la odiava e la desiderava in con temporanea.
E ribadiva: «Lei deve diventare la mia amante. Ne ho bisogno...La mia vita senza di lei è un inferno». Raccontava un giornalista, Lucien Lemas nel 1934: «A momenti sembrava che il Furher guardasse verso di lei per sapere che cosa doveva fare, Madame Riefenstahl è l' unica persona in Germania che possa vantarsi di dargli ordini». E nel 1941 Rosa Winter, poi deportata a Maxglan, diceva: «Eravamo tutti nel campo. Lei arrivò con la polizia e scelse delle persone.
hitler e leni riefenstahl
Io ero lì con molti altri bambini e noi eravamo esattamente quello che cercava», cioè comparse per i suoi film, poi eliminate. Nel 1945, un morboso medico americano le chiedeva, da prigioniera: «Signora Riefenstahl, non è un delitto essere andata a letto con Hitler. Vogliamo solo sapere se era sessualmente normale o impotente, come si presentavano i suoi genitali e così via».
E in chiusura, nel 2002, il giornalista Gerard Lefort scriveva: «Una volta di più, oggi come ieri, Leni Riefenstahl danza con gli squali». Infatti la regista è sopravvissuta a un numero incredibile di incidenti. Per citarne alcuni: le scoppiò in faccia una torcia al magnesio, ma, nonostante ustioni di terzo grado, continuò a filmare sino alla fine del ciak. Rischiò il congelamento in gioventù sul set di La tragedia di Pizzo Palù.
goebbels e leni riefenstahl
A trentun anni, la nave con la quale tentava di raggiungere la Groenlandia rimase intrappolata fra i ghiacci, saltando da una lastra all' altra riuscì a raggiungere la terraferma, e, poche settimane dopo, sempre in Groenlandia, si tuffò nelle acque gelide dell' Oceano per salvarsi da un idrovolante in fiamme. Seguirono svariati collassi da stress sul set di Il trionfo della volontà.
leni riefenstahl sul set
A cinquantaquattro anni, nel corso del suo primo viaggio in Africa, precipitò in un burrone: schiacciamento di un polmone e rottura di varie costole, all' ospedale di Nairobi venne data per spacciata, si salvò. E poi la malaria contratta in Sudan. A settantatré anni si salvò da uno spaventoso uragano in Honduras, a settantasette si ruppe un femore sciando a St Moritz.A novantotto l' elicottero a bordo del quale si trovava in Sudan fu colpito da un cecchino, precipitò e lei fu di nuovo data per spacciata: invece si risvegliò, e visto che la scena non era stata ripresa, chiede se fosse possibile rifarla. Terminator, fatti più in là, Leni è invincibile. E la sua storia irresistibile.
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