Andrea Sorrentino per la Repubblica
balotelli
Gli orecchini pendenti, uno per lobo, e il medaglione al collo, intarsiati di gemme, catturano il sole e brillano a cento metri di distanza, mentre Mario si allena. Ride, scherza in inglese e in italiano mentre compie noncuranti magie nel torello, dove non sbaglia mai.
Qui il suo fratello maggiore è Dante, il brasiliano, che gli sta vicino e lo consiglia e lo guida nella vita professionale, pare. C' è pure quel furetto di Wesley Sneijder, hanno nel cuore il Triplete insieme all' Inter, e che sembrino passati cent' anni devono pensarlo anche loro. Mario Balotelli a Nizza, anno II. Per l' ennesimo tentativo di rinascita, col Mondiale nel mirino, e persino gli spareggi con la Svezia in caso di emergenza nazionale.
A 27 anni, mezza carriera che se n' è andata tra frizzi, lazzi, bagliori accecanti, cadute e ricadute, timide risalite. Ma stasera c' è Nizza-Lazio di Europa League (ampio turnover per Inzaghi, spazio a Nani-Caicedo), in Italia la guarderanno in tanti, Ventura compreso, conviene presentarsi al meglio. Le ultime di Mario: 7 gol in 10 partite e solo un infortunio ad agosto, poi è sempre stato bene, e con lui non è scontato; i tifosi del Nizza che lo venerano; l' allenatore Favre che lo sprona, perché ancora non ci siamo del tutto: «In un anno è cresciuto molto, ma deve migliorare.
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Se andrà ai Mondiali? Non è un mio problema. Ventura non mi ha mai chiamato, forse gli basta guardare Balotelli in tv»; la villa sul mare a Villefranche- sur-Mer, anche se i suoi compagni vivono in collina; qualche discesa in skateboard lungo la Corniche, molto pericoloso ma tanto divertente; un giretto sulle minimoto su un circuito qui vicino; il supporto via social alle proteste degli atleti americani contro Trump, col simbolo del Black Power; e un altro figlio, il secondo, di nome Lion, nato a fine settembre a Zurigo, la madre si chiama Claire, esibito in foto pochi giorni fa stringendolo al petto da bravo papà.
Mario ha l' Italia e il Mondiale nel cuore, si sa. Vuole provarci.
Per la prima volta in tanti anni, ha svolto una preparazione estiva completa. Si è rimesso in piedi, anche se gli manca ancora parecchio per tornare ad alti livelli. Ventura gli ha parlato a maggio, in pubblico ha detto che chi vorrà rientrare nel giro dovrà fare «cose straordinarie» ed è sembrata un' apertura e una chiusura al tempo stesso.
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Ma di recente gli osservatori del ct hanno assistito a un paio di partite del Nizza, e ora si vocifera che, in caso di assenza di Belotti, nel playoff contro la Svezia potrebbe esserci una porticina aperta proprio per Mario, una convocazione in caso di emergenza, portarlo nel gruppo per non avere nessun rimpianto, dopo. Le prossime tre settimane decidono. Dopo l' eliminazione col Napoli nei preliminari di Champions, il Nizza è 14° in Ligue 1, ma Mario cresce. E ci spera. Il suo sorriso smagliante brilla nel sole, almeno quanto i gioielli. A Mosca, a Mosca. Che storia sarebbe.
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