CHRISTIE'S
Stefan Beutelsbacher per “Die Welt”, tradotto da Carlo Sandrelli per “la Repubblica – Fuoricampo”
Quando salgo sulla tribuna col martelletto in mano, vedo le tacche: le piccole tracce sul legno, che parlano di grandi drammi. Sul leggio che mi sta davanti, tutto è eternizzato. I trionfi ottenuti da alcuni in questa sala. Le sconfitte subìte da altri. I milioni di dollari che qui hanno cambiato proprietario.
Ogni volta che un banditore d' asta vendeva un' opera d' arte con un colpo secco di martello, aggiungeva un' ammaccatura. Allora da qualche parte si realizzava un sogno e altrove ne veniva distrutto un altro.
christie's fenet
Rockfeller Center, Manhattan. Un luccicante universo di bronzo, acciaio e vetro. Nel mezzo si trova Christie' s, la più grande casa d' aste del mondo. La tribuna su cui mi trovo è una sorta di altare del mercato globale dell' arte. Molte sbrecciature raccontano di momenti storici. Uno di questi momenti si è verificato nel novembre del 2017, quando qui venne messo in vendita il Salvator Mundi di Leonardo da Vinci. La gente, quasi in estasi, continuò a fare offerte per 19 minuti, fino a quando qualcuno propose una cifra che fece ammutolire tutti: 450 milioni di dollari. Bam! Aggiudicato. Non era mai scorso tanto denaro per un quadro.
DIRIGERE LE ASTE È UN' ARTE
Altre tacche sono state fatte nel maggio di quest' anno, quando Christie' s ha presentato la raccolta del defunto miliardario David Rockefeller. Il martello non smetteva di sibilare e abbattersi sulla tribuna. In tre giorni, circa 1.500 volte. La vendita fruttò 830 milioni di dollari, più di qualsiasi asta passata.
CHRISTIE'S
Sembra così facile quello che fanno i venditori d' asta: presentare l' oggetto, raccogliere le offerte, sollecitare le persone: «Siamo a 50 milioni di dollari, Signore e signori. È tutto? » . E alla fine, brandire il martello. Ma in realtà questo lavoro è esso stesso un' arte raffinata. «Tanto per cominciare, lei deve fare assolutamente attenzione alle sue dita » , dice Lydia Fenet della filiale americana di Christie' s, e ride: « Tenga lontane le sue dita dal punto d' impatto del martello, altrimenti sono contusioni dolorose! » . Ho fatto visita alla sede newyorchese per farmi spiegare da Fenet l' arte del vendere all' asta. Voglio sapere.
Come si fa salire il prezzo? Come si fa a scucire milioni ai ricchi evitando di martellarsi le dita?
Fenet, 40 anni, alta, slanciata, voce stentorea, è considerata una delle più rinomate banditrici d' asta al mondo. Allora, cosa spinge la gente a spendere somme altissime? «Molto dipende dai primi dieci secondi in cui lei sta alla tribuna » , mi spiega Fenet. « In questo tempo la sala decide se lei le piace » . Non basta sapere tutto su Picasso e Matisse: si deve arrivare alla gente. Perciò i venditori d' asta sono dei trasformisti. A New York fanno la parte dello showman, a Londra quella del charmeur.
DOMINARE UNA SALA
acquirenti christie's
Secondo Fenet, però, una cosa è sempre importante: dominare la sala. Il boss che irradia la sua presenza. «Occupi tutto lo spazio sulla tribuna » , consiglia Fenet. Guardo a sinistra. Guardo a destra. Non c' è posto. E dietro di me c' è soltanto il cancelletto che impedisce che un venditore d' asta cada giù durante una competizione tra offerenti particolarmente accesa.
La tribuna è larga un metro quadrato al massimo. Come posso muovermi su questa superficie?
«Si sporga ben al di là del parapetto », dice Fenet. «Faccia gesti enfatici, stenda le mani, quando accetta un' offerta » . Immagino che in questo momento le file di sedie nella sala vendite di Christie' s non siano vuote, ma piene di collezionisti, piene di gente come Roman Abramovich e François Pinault, mentre io gesticolo con pathos.
COME DIRIGERE UN' ORCHESTRA
Un altro giorno in questa settimana ho assistito a una vendita nella sala. Il venditore d' asta- capo di Christie' s, Jussi Pylkkänen, stava dietro il leggio - dietro il mio leggio - e proponeva al pubblico il Ritratto di un artista di David Hockney. Pylkkänen era riuscito a trasformare la piccola tribuna in un grande palco. Era sempre in movimento, danzava, si sbracciava. A volte sembrava un direttore d' orchestra. Comunicava i dollari della vostra puntata: « Sessanta milioni qui davanti, 62 da quella parte, 64 nell' ultima fila». Pylkkänen dirigeva un' orchestra del denaro. «Chi offre di più», continuava a chiedere, «Chi mi offre di più?».
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L' uomo parlava in fretta, voleva tenere alto il ritmo. A 75 milioni di dollari erano rimasti due collezionisti, che facevano le loro offerte per telefono. Pylkkänen ha accettato quegli ultimi passaggi un po' controvoglia: 75,5 milioni, 75,75 milioni. A 80 milioni uno dei due offerenti rinuncia. Pylkkänen cala il suo martello. Bam! Venduto. Un record per il quadro di un artista vivente. Un' altra sbrecciatura storica.
Chi dirige una vendita all' asta come questa deve avere una visione d' insieme buona. Gli uomini e le donne seduti nelle file del pubblico spesso fanno le offerte in modo discreto. Con un braccio mezzo alzato, un indice allungato, un cenno. Collezionisti che il banditore d' asta conosce bene talvolta si limitano a sollevare le sopracciglia.
Apprendo che i banditori d' asta devono essere tutto questo: colti, affascinanti, molto svegli. Si tratta di tenere in movimento, come un giocoliere, numerose cifre contemporaneamente - però non da freddo calcolatore, ma con passione. Perché dietro ogni cifra si nascondono emozioni, sogni, speranze e talvolta illusioni. Qualcuno fa un' offerta perché ama l' artista. Altri perché vedono nell' arte un investimento. Altri ancora perché vogliono mettersi in mostra. Comunque sia, ogni " Via!" annuncia un nuovo round del match fra ricchi.
christie's collezione rockefeller
Gli 80 milioni di dollari fruttati dalla vendita dell' Hockney dimostrano che per il mercato dell' arte è un buon momento. Nel 2017 il fatturato si è assestato attorno a 65 miliardi di dollari. Ma negli anni scorsi l' affare è cambiato, come mostra un aneddoto raccontatomi da Nick Finch, addestratore capo di Christie' s.
Qualche tempo fa Finch ha venduto un quadro a Londra. Raffigurava alcuni buoi delle Highlands scozzesi con i loro lunghi ciuffi di pelo. Finch pensava che nessuno volesse comperare una cosa del genere. In sala erano seduti solo tre uomini, perciò ha fatto partire l' asta da 400 sterline. Poi però è accaduto qualcosa di inatteso: due offerenti del Kazakhstan e di Taiwan si sono collegati online e hanno spinto il prezzo fino a 2mila sterline.
« In quel momento mi è diventata chiara la direzione verso cui si sta sviluppando il mercato», dice oggi Finch. «Il focus si sposta dall' Europa e dall' America verso l' Asia - e dalle sale verso Internet».
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L' IMPORTANZA DEL MARTELLO
Una cosa, invece, non è cambiata: il martello è sempre l' attrezzo più importante del banditore d' asta, seguito dalla sua penna. Colpi sonori alternati ad appunti discreti - ecco il ritmo della vendita all' asta. Lydia Fenet mi piega che il martello deve essere impugnato vicino alla testa, mai alla base del manico. Nella sua prima vendita, avvenuta diciassette anni fa a Kansas City, non aveva seguito questa regola.
Quando batté sul leggio, la testa del martello si staccò e rotolò sul pavimento. Una volta, addirittura dimenticò il martello a casa. Per fortuna trovò nella sua borsetta qualcosa che fa comunque rumore, anche se non è fatto di legno: il suo vasetto di crema per il viso. Un banditore d' asta deve essere anche creativo.
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