1 – BANCA INTESA VESTE NERAZZURRO: SPONSOR E RESTYLING PER LO STADIO
Camilla Conti per “la Verità”
ATALANTA INTESA
La partita Intesa-Ubi continua sul campo di calcio. E a vincere è di nuovo la banca guidata da Carlo Messina che sarà sponsor e «banking partner» dell'Atalanta, oltre che main sponsor di tutte le squadre del suo settore giovanile.
Ebbene, dopo un campionato da record, la squadra bergamasca è l'unica italiana ad accedere ai quarti di finale della Champions League ed è in partenza per il Portogallo dove domani si giocherà col Paris Saint-Germain l'accesso in semifinale.
atalanta fiorentina gasperini
Mentre il pallone è girato nel verso sbagliato per il Brescia, che come main sponsor dal 1991 aveva Ubi, è retrocesso in serie B insieme alla Spal e al Lecce. Coincidenze calcistiche a parte, ieri Intesa e l'Atalanta in un comunicato congiunto hanno illustrato i termini dell'accordo.
La storica tribuna dello stadio di Bergamo a cui si accede da Viale Giulio Cesare verrà denominata «Rinascimento», per dare continuità al programma varato da Intesa assieme al Comune della città lombarda per fronteggiare l'emergenza Covid-19.
carlo messina gaetano micciche
L'operazione - che ha visto Intesa Sanpaolo sostenere la città e il suo territorio, sin dalle fasi più complesse dell'emergenza sanitaria - supporta le micro e piccole attività d'impresa, i piccoli esercizi commerciali e artigianali, le start up e le organizzazioni del terzo settore di Bergamo che hanno la volontà o la necessità, anche a causa del repentino cambiamento delle condizioni lavorative e di vita causato dall'emergenza Covid, di realizzare progetti di adeguamento, innovazione e riorganizzazione della propria attività.
mario balotelli brescia 7
Il progetto prevede un accordo di finanziamento, sottoscritto dalla banca guidata da Messina e dall'Istituto per il credito sportivo, di 40 milioni per la riqualificazione del Gewiss Stadium. L'Atalanta Bergamasca Calcio e la giunta di Giorgio Gori hanno, infatti, avviato il progetto di riqualificazione dello stadio per restituire alla città un'infrastruttura strategica e allo stesso tempo un nuovo spazio in grado di ospitare attività sportive ma anche servizi commerciali e altre iniziative culturali.
carlo messina
Il completamento degli interventi è previsto per la fine del 2021 con la riqualificazione della curva sud Morosini, la realizzazione di un parcheggio interrato di 285 posti e di importanti opere di urbanizzazione. Per Gaetano Miccichè, consigliere delegato e direttore generale di Ubi, «questa partnership vuole essere un segnale tangibile dell'impegno della nuova realtà che sta nascendo dall'integrazione» tra i due istituti.
gasperini percassi
«Stringere una partnership con il maggiore gruppo bancario italiano, nonché uno dei principali dell'area euro, non può che renderci orgogliosi». Brinda anche l'ad dell'Atalanta, Luca Percassi, che in un'intervista rilasciata all'Eco di Bergamo lo scorso 24 luglio aveva paragonato l'operazione Intesa-Ubi alla «Champions del credito italiano».
Invitando i bergamaschi a «decidere se continuare a fare un campionato italiano di mezza classifica o far sentire la nostra voce, portare le nostre aziende in Europa, da protagonisti».
fiorentina atalanta coppa italia 3
L'Atalanta ha archiviato il 2019 con un utile di 26,4 milioni (dopo il +23,9 milioni del 2018 e il +26,6 milioni del 2017), un patrimonio netto di 77,8 milioni e un fatturato salito del 21% a quota 188,6 milioni. La partecipazione alla Champions ha spinto verso l'alto diverse voci, a partire dai ricavi da stadio: solo il botteghino relativo alle gare internazionali è stato pari a 3,9 milioni, contro i 917.000 euro del 2018. Tra gli altri ricavi, a fare la voce grossa sono i diritti tv, pari a 89,8 milioni (53,8 milioni nel 2018): di questi, 58,8 milioni dalla Serie A e 29,6 milioni dalla Champions League, oltre a 1,2 milioni per l'Europa League 2018/19. Tornano a salire anche le plusvalenze, passate da 24,2 a 38,7 milioni.
atalanta brescia
2 – ATALANTA, LA COMUNITÀ CHE VA ALL'ATTACCO DELLA MULTINAZIONALE PSG
Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”
Neymar da oggi fa il giocoliere nel centro tecnico all'avanguardia dello Sporting Lisbona, mentre stamattina il Papu Gomez calcherà per la prima volta il campo dello stadio da cinquemila posti «Pina Manique» del Casa Pia, squadra che nasce da un istituto per bambini abbandonati fondato dopo il terremoto del 1755 e appena retrocessa miseramente (con 11 punti) in terza serie.
ATALANTA
Meglio così: giusto mantenere le distanze e lasciare i parigini ai loro calcoli sul recupero di Mbappé dalla distorsione alla caviglia in vista della semifinale, che in casa Psg sentono come qualcosa di abbastanza scontato. E d'altronde il brasiliano è costato 222 milioni, ne guadagna 36 come l'Atalanta tutta intera, mentre l'argentino è tornato in serie A dall'Ucraina in fiamme nel 2015 per 2,5: l'Eco di Bergamo si è sbizzarrito nel ricordare che con la quotazione attuale del numero 10 atalantino (attorno ai 15 milioni) servono 15 Papu per arrivare al prezzo di O Ney.
atalanta dinamo zagabria san siro
Ma in realtà basta l'originale per provare a spingere il sogno più in là, a colpi di gol, assist e di realismo bergamasco, con «la rabbia negli occhi e il dolore nel cuore» secondo le parole dei tifosi. Con quell'orgoglio che si annoda alla gola, come un promemoria. La memoria del Papu parte da lontano, dai racconti di famiglia sullo zio materno Hugo Villaverde, difensore che con la maglia dell'Independiente ha vinto la Copa Libertadores (la Champions sudamericana) e soprattutto la Coppa Intercontinentale nel 1984, contro il Liverpool.
E arriva fino a questo campo di periferia, dove la squadra di Gasperini prepara l'assalto alla grandeur di un avversario che domani compie 50 anni e vuole fare festa: «Nel calcio può succedere di tutto. Sappiamo di essere una squadra di una città di centomila abitanti e non di una capitale - sottolinea l'argentino ai media del suo Paese - . Ma sappiamo dove stiamo andando e cosa vogliamo, perché in questa Champions abbiamo imparato strada facendo».
atalanta
Per dirla con Marcelo Bielsa, uno degli idoli di Gomez che ha letto tutti i libri sull'allenatore argentino attualmente al Leeds, «il successo è un'eccezione». E quel che conta, più che la meta è il viaggio. Quello del Papu e dell'Atalanta adesso è diventato qualcosa di più grande di un pallone: è vita vissuta e rielaborata assieme alla città di Bergamo, da scaricare in campo con la solita elettricità e qualità.
Anzi con qualcosa di più, perché c'è una semifinale da raggiungere, un'occasione unica: «Siamo cresciuti e abbiamo imparato fin dalla prima partita, nella quale ne abbiamo presi quattro dalla Dinamo Zagabria - ricorda Gomez - . Per noi è stata tutta esperienza, abbiamo battuto lo Shahktar in Ucraina, abbiamo pareggiato con il City e segnato otto gol contro il Valencia.
atalanta fiorentina papu gomez
Sappiamo bene chi siamo: economicamente non raggiungeremo mai certe squadre, ma l'Atalanta è un'altra cosa. E a me ha cambiato la vita. Appartiene alla città e tu ti senti parte di tutto questo». La multinazionale che non va in semifinale dal 1995 ed è composta da tanti giocatori-azienda, contro la squadra che si è fatta comunità, che ti gioca addosso e si abbraccia in continuazione, perché segna più di tutti.
La creatura di Gasperini è arrivata fin qui, dove la Juventus non è riuscita ad arrivare, anche grazie all'evoluzione di Gomez, tuttocampista e uomo assist meglio di Neymar fino allo stop per il virus (10-8): vera cerniera in campo e nello spogliatoio di un gruppo dal quale è scivolato fuori Josip Ilicic con i suoi problemi personali.
Questa ulteriore prova di vita rende l'Atalanta magari meno imprevedibile, ma ancora più compatta. Piccola certo, ma per questo sempre molto difficile da afferrare: come fosse una squadra fatta tutta di Papu.