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Banche di nuovo nel mirino delle vendite sui listini azionari europei. Dopo il recupero messo a segno giovedì, i titoli dei principali istituti di credito continentali sono tornati sotto pressione, mentre gli investitori preferiscono realizzare i guadagni e alleggerire le posizioni in un contesto di persistente incertezza. Il sottoindice Stoxx del comparto mette a segno così la peggiore prestazione di giornata (-2,26%) nell'ultima seduta di una settimana difficile, caratterizzata dal ritorno dei timori sulle condizioni del sistema creditizio americano dopo la fuga dei depositi da First Republic Bank e il suo conseguente tracollo in Borsa.
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La frenata dell'economia Usa, testimoniata ieri dal dato sul Pil del primo trimestre inferiore alle previsioni, e i dubbi sulle prospettive di politica monetaria contribuiscono ad alimentare la volatilità del settore. La giornata era del resto partita col piede sbagliato già in Giappone dopo la conferma della politica ultra accomodante della BoJ, che ha pesato sulle quotazioni degli istituti nipponici. In Svizzera, d'altra parte, il presidente della banca centrale Thomas Jordan ha invocato regole più severe per prevenire crisi come quella del Credit Suisse.
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Secondo Jordan, infatti, «nel futuro la regolamentazione dovrà imporre alle banche di avere sufficienti asset immediatamente disponibili per la vendita». A Piazza Affari, così, i titoli delle banche sono in coda al Ftse Mib in attesa che la prossima settimana si alzi il velo sui conti trimestrali. Intesa Sanpaolo perde il 3,44%, Finecobank il 3,52%, Unicredit il 3,7%, Mps il 4,22%, Bper Banca il 4,3% e Banco Bpm il 4,45%. Nel resto d'Europa, Credit Agricole cede l'1,37%, Societe' Generale l'1,96% e Bnp Paribas il 2,25%, a Madrid male Bankinter (-3,84%), Santander (-4,13%), Caixabank (-4,14%) e Banco Sabadell (-5,43%). A Londra giù Barclays (-2,35%) e Lloyds (-2,89%).