Gianni Santucci per corriere.it
ultrà barcellona BOIXOS NOIS
Per capire il peso di quelle foto bisogna fare un passo indietro. Martedì pomeriggio, prima della partita di Champions Inter-Barcellona, i poliziotti della Digos intercettano in via Tesio un gruppone di ultrà catalani, tutti senza biglietto. Il bilancio finale fa comprendere cosa sarebbe potuto accadere intorno a San Siro: 65 ultrà denunciati; avevano 18 mazze di legno, una ventina di torce e bengala, guanti con tirapugni o imbottiti di sabbia, passamontagna e paradenti. Averli intercettati e portati in questura è stata un’operazione di polizia di prevenzione di altissimo valore.
Anche perché i «Boixos nois» del Barcellona, pur non frequentando quasi più gli spalti, sono uno dei gruppi ultrà più violenti e temuti d’Europa. Una volta in questura, però, sarebbero riusciti a scattare un paio di foto nelle quali fanno il saluto romano e mostrano i propri vessilli. Le immagini sono state postate ieri su vari account Twitter legati al mondo del tifo e nella logica deviata degli ultrà sono un trofeo: perché qualcuno di loro, probabilmente sfruttando le difficoltà di gestione di oltre 60 persone non semplici da controllare, sarebbe riuscito a far entrare un telefonino all’interno delle camere dei fermati della questura.
ultrà barcellona BOIXOS NOIS
Secondo la Questura si tratterebbe di un fotomontaggio, ma le immagini sembrano genuine e soprattutto lo sfondo è proprio quello, appunto, delle camere dei fermati di via Fatebenefratelli (un luogo del quale non circolano immagini in Rete proprio perché i telefonini non possono essere lasciati a chi passa da lì in attesa del «foto segnalamento»).