Franco Bechis per “Libero Quotidiano”
IGNAZIO VISCO RELAZIONE 2016
C' era un detto che raccontava con ironia popolare alcune vocazioni tardive: «Quando il mondo non mi vorrà più, mi darò a Gesù». È quel che sta accadendo alla Banca d' Italia, che improvvisamente ha scoperto una sua vocazione per esigenze assai più terrene: quella della educazione finanziaria.
Il mondo non vuole più molti servizi che un tempo erano offerti dalla Banca centrale italiana. Colpa dei trattati internazionali e della loro evoluzione: le funzioni sono via via state trasferite ad organismi sovranazionali, in primis ovviamente la Banca centrale europea. Che fare quindi dei dipendenti che prima si occupavano di altro? Non è questione da poco, perché via Nazionale ne ha in pancia oltre 7.700, un vero esercito. Non mancano le politiche di incentivazione all' esodo, in qualche caso parecchio generose sugli scivoli, ma il tema della riconversione dei dipendenti è assai più largo di quel che dicano quelle buonuscite.
Mario Draghi Ignazio Visco a Napoli
Ma una via di uscita si è trovata. Il Governatore Ignazio Visco ha il pallino della scuola (la studia da tempo e ha scritto numerosi testi in proposito), così quando il governo di Matteo Renzi ha varato la sua «buona scuola», in Banca di Italia si è accesa una lampadina: ecco a cosa potremmo essere utili. E i dirigenti si sono scatenati: via con la riconversione all' insegnamento.
La materia scelta è stata la «educazione finanziaria».
Tema su cui a dire il vero via Nazionale ha traballato non poco negli ultimi anni, portando alla luce anche al proprio interno e nel mondo su cui avrebbe dovuto vigilare decine di casi di «maleducazione finanziaria».
Sorprenderà oggi ascoltarsi lezioni sui rischi negli investimenti o sull' eccesso di debito che una famiglia dovrebbe evitare dagli stessi che avrebbero dovuto vigilare su investimenti polverizzati e su una montagna di debito che oggi sta minando il sistema bancario italiano. Ma gli ultimi a rendersene conto sono proprio gli aspiranti nuovi maestri.
protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 5
Tanto è che se ne vantano. Nella ultima relazione di fine maggio, la Banca d' Italia anzi mostra il petto orgogliosa e racconta: «Sono in corso iniziative per rafforzare l' educazione finanziaria per gli adulti e nelle scuole attraverso l' affidamento alle Filiali della promozione e della realizzazione di azioni coordinate con gli uffici scolastici regionali».
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Progetti già rivolti «a tutti i livelli scolastici. Gli studenti raggiunti dalle iniziative nell' anno scolastico 2015-16 sono stati oltre 90.000 (circa 4.200 classi), dato in crescita del 50 per cento rispetto all' edizione precedente». Così l' istituto di via Nazionale spiega la sua nuova vocazione: «Nel 2015 la Banca d' Italia ha sottoscritto la Carta d' intenti per l' educazione economica come elemento di sviluppo e crescita sociale che, in linea con quanto previsto dalla legge sulla buona scuola, mira a rafforzare l' efficacia delle iniziative di educazione finanziaria».
AUTO BLU OCCUPANO LA CORSIA PREFERENZIALE DIETRO BANKITALIA
Che cosa si insegna con l' educazione finanziaria? «I programmi», spiega la stessa Banca di Italia, «per gli studenti più grandi sono stati orientati a sviluppare le competenze, la capacità di utilizzare in modo corretto le conoscenze, e a favorire l' inclusione finanziaria; quelli rivolti ai più piccoli hanno invece privilegiato l' attenzione ai valori della legalità economica e dell' uso consapevole del denaro».
BANKITALIA