Barbara Alberti per Dagospia
barbara alberti foto di bacco (2)
Quando Lirio Abbate, che fino ad allora non conoscevo di persona, mi ha chiesto di fare una rubrica sull’Espresso, ho provato un orgoglio infantile, come il tamburino che viene notato da Garibaldi. Uno degli uomini più coraggiosi del nostro tempo, che ha sfidato la mafia siciliana, la ndrangheta, mafia capitale, è sulla lista nera delle più spietate associazioni a delinquere, personalmente odiato e minacciato da boss come Provenzano e Carminati- e porta il suo eroismo con semplicità, come un vecchio cappotto- stava considerando me, una casalinga che scrive.
lirio abbate foto di bacco
Poi, per avere avuto troppo coraggio, il direttore Lirio Abbate è stato licenziato. A nessuno oltre che a lui verrebbe mai in mente di farmi scrivere sull’Espresso, ma se per qualche strano caso dovesse accadere, mi dimetto fin da ora, rifiutando un lavoro che nessuno mi ha offerto. Essere come Lirio Abbate non si può, ma un piccolissimo gesto di solidarietà, seppure immaginario, un tamburino di coscienza lo deve fare.