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    SCHIAFFO ALLA MONARCHIA - IL MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA DI BARCELLONA CI RIPENSA E METTE IN MOSTRA L'OPERA CON JUAN CARLOS SODOMIZZATO DA UNA FEMMINISTA


     
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    Corriere.it

     

    La controversa opera «Not Dressed for Conquering_Haute Couture - Juan Carlos La controversa opera «Not Dressed for Conquering_Haute Couture - Juan Carlos

    È destinata a scatenare grandi polemiche in Spagna la decisione di Bartomeu Mari, direttore del MACBA, il Museo d'arte contemporanea di Barcellona, di dare il via libera lo scorso weekend all'esposizione della mostra «La bestia e il sovrano». Tra le sculture della rassegna, che in un primo momento era stata annullata, compare un'opera in cartapesta, intitolata «Not Dressed for Conquering / Haute Couture 04» e prodotta dall'artista austriaca Ines Doujak: l'opera mostra il sovrano Juan Carlos sodomizzato dalla femminista boliviana Domitila Barrios, a sua volta sottomessa a un pastore tedesco. Juan Carlos è inoltre ritratto mentre sputa un mazzo di fiordalisi su degli elmetti che apparterebbero ai militari nazisti.

     

    «Gioco e potere»

    Ines Doujak, Not Dressed for Conquering JUAN CARLOS Ines Doujak, Not Dressed for Conquering JUAN CARLOS

    L'opera controversa - a quanto afferma la sua ideatrice - «gioca con le relazioni del potere e le sovverte» ed era già stata presentata al pubblico nel mese di dicembre alla Biennale di San Paolo. Il direttore del museo ha scritto di suo pugno una lettera aperta nella quale spiega i motivi principali che lo hanno fatto ritornare sulla decisione di annullare la mostra: «Il parere positivo è arrivato da molti settori della società, del mondo dell'arte, della cultura, della politica e dei media - scrive Bartomeu Mari - Sono stati propri questi professionisti del mondo della arti a farmi ricredere».

     

    Le accuse di censura

    2 juan carlos abdica e incorona re il figlio felipe 2 juan carlos abdica e incorona re il figlio felipe

    In realtà il direttore del museo aveva chiesto a Hans D. Cristo, Iris Dressler, Paul B. Preciado e Valentín Roma, commissari del Württembergischer Kunstverein, centro espositivo di Stoccarda che ha organizzato la mostra assieme al MACBA, di ritirare dall'esposizione solo l'opera controversa. Al rifiuto di questi ultimi, ha deciso di annullare l'intera esposizione.

     

    A questo punto gli stessi commissari avrebbero accusato pubblicamente il direttore del museo di censura: «Ogni pezzo della mostra mette in discussione i diversi usi della sovranità - si legge in una nota presentata dai curatori della mostra -.

     

    Olghina di Robilant e juan carlos Olghina di Robilant e juan carlos

    Nel caso di Ines Doujak, si mette a confronto la sovranità bianca e maschia in rapporto allo sfruttamento sessuale e coloniale». L’accusa di censura ha fatto tornare sui suoi passi il direttore del museo che ha anche presentato una lettera di dimissioni: «Non ho mai visto il mio gesto come un atto di censura - ha spiegato Bartomeu Mari -. Ero solo in disaccordo sulla presenza di un'opera concreta e le conseguenze delle sue possibili letture».

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