Ian Drury per “Daily Mail”
torture nella prigione siriana
Boris Johnson ieri si è detto disgustato dai rapporti sul regime di Bashar al-Assad', che in quattro anni ha torturato e impiccato circa 13.000 prigionieri politici. Tra loro c’erano anche medici e volontari, semplici civili oppositori, e secondo Amnesty International le impiccagioni venivano fatte in massa, 50 persone a volta, dopo processi sommari che duravano meno di tre minuti.
reduci da saydnaya
Spesso i detenuti si sono dichiarati colpevoli a seguito di indicibili torture, fisiche e psicologiche. In migliaia, chiusi nella prigione di Saydnaya, 30 chilometri a Nord di Damasco, sono morti di malattia e fame, privati di acqua e assistenza medica. Il rapporto è stilato sulla base di interviste a 84 testimoni, comprese ex guardie penitenziarie, prigionieri e giudici. Amnesty accusa il governo siriano di condurre una “politica di sterminio”, ed è la prima prova che Assad faccia quello che si è sempre pensato facesse.
stanza delle esecuzioni
Una volta giunti a Saydnaya, i prigionieri ricevono il 'welcome party' a base di botte e sevizie. Le uccisioni lì sono routine, i detenuti vengono prelevati dalle celle con il pretesto di un trasferimento e invece finiscono nell’edificio rosso, dove vengono picchiati per ore. Tra mezzanotte e le tre del mattino, vengono bendati e portati con il camion nell’edificio bianco, dove vengono impiccati.
la prigione siriana ricostruita in 3d saydnaya dal satellite mappa di saydnaya bashar al assad saydnaya ricostruita da amnesty
Dopo le esecuzioni i corpi sono trasportati all’ospedale militare di Tishreen, dove si registrano come morti per cause naturali. I corpi finiscono in fosse comuni. Le famiglie dei defunti non vengono mai informate dei decessi.
monastero di seidnaya cella di gruppo a saydnaya