DAGOREPORT
PAOLO ZANGRILLO
Estratto dell'articolo di Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”
PAOLO ZANGRILLO
«Non dobbiamo ricominciare, perché Forza Italia non si è mai fermata». Paolo Zangrillo, ministro per la Funzione Pubblica, quando gli si domanda da dove riparte un partito che ha perso il suo capo unico risponde senza tentennamenti. La vera sfida piuttosto ora è «confermarne la centralità anche senza Berlusconi. Un leader irripetibile, che ha cambiato la politica. Il centrodestra perde il suo leader, ma tiene saldi i suoi valori. La nostra responsabilità è quella di garantirne la proiezione verso il futuro».
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Sarà Tajani a guidarvi o è già iniziata la lotta sotterranea per «scalare» il partito?
«Dobbiamo seguire gli insegnamenti di Berlusconi, che ha sempre creduto nel merito e messo a valore le tante persone capaci di FI.
Dobbiamo mettere in campo una personalità riconoscibile, di valore, in grado di rappresentarci. Con la guida di Antonio saremo punto di riferimento all’interno del Ppe e dei valori liberali e cattolici del centrodestra».
michele dall ongaro paolo zangrillo foto di bacco
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Come dovrà essere la gestione del partito, collegiale, innovativa negli organi? E che significa la gestione del simbolo affidata ad un avvocato vicino alla famiglia?
«La famiglia Berlusconi non ha mai fatto mancare, ancora di più in questi giorni, il suo sostegno a un progetto politico riconosciuto come una delle grandi imprese del presidente. Il dialogo e il lavoro di squadra continueranno a essere la nostra forza. Simbolo e organismi sono questioni tecniche che sapremo affrontare tranquillamente».
È immaginabile FI come partito di correnti, visto che si parla di ronzulliani, fasciniani, fedelissimi di Tajani?
GIANNI LETTA TAJANI
«Le correnti mi paiono espressioni di potere. Contano solo le idee, su cui bisogna confrontarsi per poi fare sintesi. Il futuro di Forza Italia passa dalla capacità di resistere alla tentazione, spesso ricorrente, di far prevalere logiche personalistiche. Questo rappresenterebbe solo l’inizio della fine».
Vede possibile una discesa in campo di un familiare di Berlusconi?
«È una scelta personale e lo dico partendo dalla mia esperienza. Il mio impegno in politica si è concretizzato solo quando mi sono intimamente sentito pronto. Lo stesso vale per chiunque: una scelta personale che non può essere spinta o forzata».
Il governo rischia che nel processo di assestamento di FI possano esserci scossoni per il governo?
paolo zangrillo con la moglie foto di bacco
«FI è matura e capace di gestire le questioni interne senza che abbiano ricadute sul governo. Questi primi mesi sono stati un esercizio virtuoso che, a dispetto di narrazioni fantasiose, hanno consolidato la capacità degli alleati di stare insieme. A nessuno di noi sfugge la responsabilità di dare risposte ai cittadini. La politica ha bisogno di continuità, dobbiamo compiere ogni sforzo per un governo di legislatura. Quindi insieme, pur con tratti distintivi».
Quanto conta il vostro legame con il Ppe per garantirvi uno spazio politico? E può essere un fattore di aggregazione al centro?
«La centralità di FI nel Ppe è un’altra eredità di Berlusconi. A lui era chiaro come il futuro dell’Italia dipendesse dalla capacità di contare a livello internazionale. Dobbiamo continuare su questo percorso. Ben vengano le aggregazioni, purché rispettose dei nostri valori».
paolo zangrillo arriva al quirinale per il giuramento PAOLO ZANGRILLO paolo zangrillo