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    TE POZZINO AMMAZZA’! - OBAMA, TRAMITE IL SUO SEGRETARIO ALLA DIFESA LEON PANETTA, ESTENDE ANCHE ALLE DONNE LA POSSIBILITÀ DI MORIRE AMMAZZATE IN PRIMA LINEA - FINORA ERANO CONFINATE A RUOLI SUBALTERNI E NON AVEVANO MODO DI FARE CARRIERA - MA ALCUNE FEMMINISTE, COSÌ COME DIVERSE DONNE MILITARI, NON SONO D’ACCORDO COL PROVVEDIMENTO: “UNA CONQUISTA ATROCE”...


     
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    Federico Rampini per "la Repubblica"

    donne soldatodonne soldato

    Via libera al Soldato Jane. Cade l'ultima, storica barriera per le donne militari nelle forze armate Usa: saranno dispiegate in ruoli di combattimento al fronte, in prima linea alla pari dei colleghi maschi. È un riconoscimento politico prima che militare: in realtà le donne hanno già fatto la loro comparsa in ruoli di combattimento, ma in modo subalterno e quasi in sordina, con conseguenze negative sul loro morale e le loro prospettive di carriera.

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    La svolta è trapelata ieri dal Pentagono: oggi l'annuncerà ufficialmente al Congresso il segretario alla Difesa uscente, Leon Panetta. Sarà l'ultimo atto di Panetta, un fedelissimo di Obama. Si riconosce in questa decisione l'impronta di Obama, che ha condotto una sua lotta coerente a tutte le discriminazioni. «E' la fine della direttiva che ufficialmente esclude le donne dalle unità destinate al combattimento diretto, in prima linea negli scontri col nemico», ha precisato un esponente del Pentagono.

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    E' la conseguenza di una causa giudiziaria, promossa nientemeno che dall'American Civil Liberties Union (Aclu), la potente lobby per i diritti civili. Quasi un paradosso: l'Aclu nacque nel 1920 con una spiccata vocazione pacifista, tra le sue grandi battaglie ci fu la difesa della libertà d'espressione e dell'obiezione di coscienza nelle proteste contro le guerre; poi l'alleanza con il movimento dei neri e le battaglie contro la segregazione. L'Aclu ha voluto difendere la causa di quelle donne che la divisa hanno già scelto d'indossarla; e si ritengono discriminate dentro le forze armate, costrette a ruoli di serie B.

    OBAMA PANETTA PETRAEUS ALLENOBAMA PANETTA PETRAEUS ALLEN

    «L'esclusione delle donne dai ruoli di combattimento - si legge nel procedimento dell'Aclu contro il Pentagono - è obsoleta e ingiusta, impedisce alle donne sotto le armi di ottenere lo stesso addestramento e lo stesso riconoscimento del loro lavoro». Tra le donne soldato che hanno promosso l'azione giudiziaria figurano diverse decorate dalla Purple Heart, una delle più prestigiose medaglie al valore. In Iraq e in Afghanistan sono già morte 130 soldatesse dall'inizio delle due guerre, e 800 donne militari sono rimaste ferite.

    L'Aclu condivide la denuncia che fu portata sugli schermi nel 1997 dal "Soldato Jane", il film di Ridley Scott con Demi Moore nella parte di una G. I. che affronta un durissimo addestramento e combatte contro un clima di pregiudizi maschilisti. Ma tra le prime reazioni all'annuncio di ieri del Pentagono, la blogosfera registra anche delle obiezioni femministe: aprire la guerra alle donne è una "conquista" atroce, un tipo di parità di cui si farebbe volentieri a meno. Ci sono anche delle donne militari risolutamente contrarie alla "parità totale". Una delle più celebri è Elaine Donnelly, presidente del Center for Military readiness.

    LEON PANETTA E MICHELLE OBAMA FANNO NASO NASOLEON PANETTA E MICHELLE OBAMA FANNO NASO NASO donne soldato usadonne soldato usa

    Secondo la Donnelly, che rilancia un'obiezione diffusa nella destra repubblicana, «30 anni di studi hanno dimostrato che nel combattimento le donne non hanno la stessa possibilità di sopravvivere né di poter salvare altri commilitoni, il loro dispiegamento al fronte crea più problemi, anche legati alle gravidanze, oltre che ai rischi di relazioni sessuali improprie o violenze sessuali».

     

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