Estratto da repubblica.it
pippo baudo foto di bacco (1)
"La Rai è di tutti gli italiani, al di là di ogni conduzione o convinzione politica. È dei cittadini che pagano il canone e quindi deve essere plurale". Parola di Pippo Baudo, oltre sessant'anni di carriera alle spalle, citato domenica da Luciana Littizzetto, a Che tempo che fa, nel suo monologo di addio a viale Mazzini, come simbolo della tv pubblica - al di là dei governi di turno - insieme con Mike Bongiorno, Enzo Biagi, Corrado, Raffaella Carrà.
"Ho seguito l'ultima puntata di Che tempo che fa, mi è piaciuta moltissimo - ha detto Baudo - ho apprezzato la lettera della Littizzetto che condivido pienamente. Anche l'atteggiamento di Fabio Fazio è stato molto dolce, simpatico, invitante", dice Baudo all'agenzia Ansa.
Fabio Fazio Pippo Baudo e Luciana Littizzetto sul palco del teatro Aristo
Per Baudo, quello di Fazio è "un programma ricco di spunti, interviste, ospiti straordinari... è un peccato che un'esperienza simile finisca, ma se Fazio ha deciso di lasciare dopo 40 anni la Rai qualche motivo ci sarà".
(…) "Con Grillo stavo sempre sul chivalà - racconta Pippo, 87 anni il 7 giugno - perché mi accennava solo il tema di suoi interventi. Quando pronunciò quella battuta intervenni subito per dissociarmi. I comici, dissi, qualche volta 'smarronano', vanno fuori del seminato".
baudo rovazzi fazio
Gli aneddoti sono tanti: "A Domenica in invitavo spesso gli scrittori e quella visibilità faceva aumentare le vendite. Un giorno il direttore di Rai1, Emanuele Milano, mi disse che gli editori volevano creare un comitato per gestire in qualche modo l'avvicendarsi degli ospiti: volevano delle quote, che avrebbero condizionato, in qualche modo politicizzato le nostre scalette. Mi rifiutai. Risultato? Continuammo a ospitare gli scrittori, come prima".
Sospira Baudo parlando della Rai degli anni della lottizzazione: "Era una lottizzazione intelligente, dava spazio ai rappresentanti di ogni tendenza politica e quindi era una Rai plurale. Oggi invece c'è la tendenza a volerla controllare, regolare. Il servizio pubblico deve assicurare a tutti il diritto di parola, deve mettere sul tavolo tutte le carte, poi lo spettatore sceglie quelle che vuole.
pippo baudo con la mascherina foto di bacco
Non bisogna per forza piacere a tutti - aggiunge parlando anche delle dimissioni di Lucia Annunziata - ma è necessario che tutte le idee abbiano diritto di cittadinanza. Altrimenti si fa un'offesa al pubblico, perché si parte dal presupposto che la gente a casa non sia capace di formarsi una propria idea. La libertà di scegliere è fondamentale".
RENZO ARBORE PIPPO BAUDO PIPPO BAUDO RENZO ARBORE