Da “Repubblica.it”
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Nuova puntata nella saga dell'acquisizione con la quale Bayer sta tentando di portare a casa l'americana Monsanto, colosso delle sementi: il consorzio di Leverkusen ha rilanciato per l'acquisizione di Monsanto e aumentato l'offerta a oltre 65 miliardi di dollari, pari a 127,50 dollari per azione. Lo ha reso noto in nottata la stessa casa farmaceutica tedesca, che era ferma a 125 dollari per azione nella precedente offerta.
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"Bayer conferma progressi nelle trattative per la programmata acquisizione di Monsanto", si dettaglia in una nota, "le condizioni precise non sono ancora state fissate". Anche l'azienda americana ha confermato questa mattina "trattative costruttive", riporta l'Handelsblatt: "L'offerta di Bayer è arrivata e ora verrà valutata".
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La nuova proposta migliora del 2 per cento l'offerta precedente di Bayer e rappresenta un premio del 19 per cento sopra l'ultimo prezzo di chiusura di Monsanto. L'entusiasmo sull'ultima offerta, che valorizza la Monsanto circa 56 miliardi di dollari escludendo il debito, è però frenato dai tedeschi: "Non c'è alcuna garanzia che verrà raggiunto un accordo", ha precisato Bayer.
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D'altra parte, già a luglio Monsanto aveva rispedito al mittente l'offerta da 125 dollari per azione, ritenendola "inadeguata" dal punto di vista finanziario. Ma già allora aveva sottolineato che le porte erano aperte a eventuali nuove trattative. Che le cose vadano fatte con i piedi di piombo è dato dal fatto che la fusione creerebbe la maggior compagnia di chimica applicata all'agricoltura del mondo, e sarebbe la più grande operazione nel settore chimico.
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Un comparto in grande fermento: come ricorda il Ft, Dow Chemical e DuPont stanno cercando di arrivare a chiudere le nozze entro la fine dell'anno, mentre ChemChina sta completando l'acquisizione della svizzera Syngenta. Il rovescio della medaglia di queste ondate di consolidamenti è che molto più della metà dei semi del mondo saranno in mano a un pugno di società.
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