mario draghi al meeting di rimini 5
Testo di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi
Mario Draghi ha tenuto un discorso importante a Rimini che ha avuto l’effetto di dividere il mondo politico e mediatico tra chi lo vuole Presidente del Consiglio e chi lo vuole Presidente della Repubblica, con l’eccezione di Conte che lo vorrebbe Presidente di qualunque cosa purché fuori dai coglioni.
PAOLO BECCHI
Tutti hanno citato con ammirazione la frase centrale del discorso di Draghi: “C'è un debito buono, se usato per investimenti in infrastrutture e ricerca. Diventa cattivo se finisce in sussidi improduttivi “ e ha aggiunto “privare giovani del futuro è grave diseguaglianza. Investimenti massicci su giovani e istruzione”.
Noi non sappiamo neppure se riapriranno a settembre le scuole, mentre le matricole troveranno le università chiuse, nel silenzio generale. Importante è che non lo si dica in giro, in modo che i genitori paghino le tasse universitarie per un servizio che non avranno. E neppure Draghi ha speso una parola al riguardo. Ha detto che i giovani dovranno pagare i debiti fatti dai loro genitori.
l'andamento del pil reale
Ma cosa ha fatto Draghi nella vita? Ha gestito dal 1991 il Ministero del Tesoro e dal 2005 le due istituzioni che regolano moneta e banche in Italia ed Europa. Durante tutto il periodo della sua carriera l’economia italiana è stata soffocata ed è stata l’unica nel mondo industriale a peggiorare, come è successo solo in tempo di guerra
Certamente la responsabilità di questo disastro non è di Draghi che ha sempre appoggiato e anche gestito in prima persona le politiche buone e utili della Banca Centrale vanificate solo dall’incoscienza dei politici.
paolo becchi matteo salvini
Ad esempio Bankitalia fino a inizio anni ‘80 ha finanziato i deficit evitando di far pagare tassi di interesse molto sopra l’inflazione e contenendo la crescita del debito pubblico dovuta a interessi che si cumulano su interessi. Poi ha smesso e il risultato è stato che quando l’inflazione ad esempio era il 5% lo Stato pagava su Bot e Btp il 10% e in questo modo ovviamente il debito si gonfiava solo per il pagamento degli interessi.
lo stato sottrae moneta all'economia
In tutta la sua lunga carriera al Tesoro e poi a Bankitalia e BCE Draghi si è sempre però guardato bene dal parlare del totale di 4 mila miliardi di interessi che dagli anni ‘80 lo Stato italiano ha pagato sui titoli di stato che vendeva sul mercato, perché appunto Bankitalia non li comprava più. Il debito pubblico attuale di 2,400 miliardi è dovuto infatti solo all’accumulo degli interessi sempre molto sopra l’inflazione che si pagavano sui BTP, non ai deficit intesi come spese maggiori di entrate.
Quando è arrivato l’Euro la situazione è peggirata perché investitori e banche estere hanno comprato la maggior parte dei BTP (mentre gli italiani venivano spinti sugli immobili) e in questo modo il flusso di interessi andava all’estero, ad esempio a banche di trading e speculazione come Goldman Sachs per cui Draghi ha lavorato dal 2001 al 2005.
giovanni zibordi
Questa emorragia creata dagli interessi su interessi (usura “macroeconomica” diciamo) non ha mai trovato posto in trent’anni di esternazioni di Draghi mentre era al Tesoro o alla Banca Centrale. Che ne fosse consapevole (come chiunque nel mondo finanziario) è evidente dal fatto del 2013, quando l’euro stava per saltare, la BCE con Draghi al suo comando ha ripreso questa vecchia politica tanto disprezzata che la povera Bankitalia aveva sempre utilizzato fino agli anni ‘80 di comprare debito pubblico stampando moneta.
mario draghi carlo azeglio ciampi
Come tutti sanno in questo modo i tassi di interesse invece di salire perché il debito aumentava sono scesi a zero o sottozero. La cosa non è sfuggita alle pubblicazioni estere di economia, che parlano del fatto che il debito pubblico che esplode ora in tutti i paesi non ha importanza perchè le Banche Centrali creano denaro a volontà per finanziarlo (“free money” come dice l’Economist).
Purtroppo Draghi non ha ancora trovato modo anche a settanta anni di spiegarci come mai la politica che lo Stato italiano ha utilizzato dall’Unità d’Italia agli anni ‘80 di finanziarsi da solo, con denaro creato da Bankitalia, sia stata abbandonata negli ultimi trentanni portandoci a strangolare di tasse gli italiani.
Sì perché quando il problema del debito pubblico è sorto in altri paesi, a partire dal Giappone negli anni ‘90 e poi con la crisi di Lehman e ancora di più adesso con il Covid-19, tutti gli Stati hanno fatto quello che si faceva una volta, monetizzare il debito. A nessun altro paese al mondo è venuto in mente di ripagare il debito pubblico a forza di tasse come abbiamo fatto noi in modo masochistico dal 1994 in poi (“avanzi primari” cioè tasse maggiori di spesa)
copertina the economist free money
Quando il debito pubblico arriva intorno al 100% del PIL, tutti i paesi del mondo non adottano l’austerità che strozza l’economia di tasse, ma monetizzano parte del debito (se è nella propria valuta ovviamente). Se fossimo in TV a dirlo i vari Cottarelli strillerebbero che la moneta si svaluta e l’inflazione ci rovina.
Peccato che nel mondo ormai le Banche Centrali abbiano monetizzato di fatto oltre 15 mila miliardi di debito e l’inflazione sia scesa a zero e non salita. Peccato che i due paesi che hanno spinto di più siano il Giappone e gli USA e le loro valute siano state le più forti nell’ultimo decennio. E per chi non lo sapesse lo fanno tutti nel mondo, dalla Svezia alle Filippine, dove la Banca Centrale crea miliardi di pesos (filippini) e compra i titoli di stato che finanziano il deficit. Diciamo che se lo fanno senza problemi le Filippine forse anche l’Italia, che lo ha fatto dal 1860 al 1980, potrebbe farlo da sola anche lei, BCE o non BCE.
debito pubblico in percentuale del pil
Draghi a Rimini ha invece detto una “boiata pazzesca” e cioè che i giovani dovranno ripagare il debito pubblico, anche se in realtà è ora nelle mani di Bankitalia che quest’anno (su mandato della BCE) compra tutto il debito extra emesso. Con che soldi? Un giornalista svedese in questo famoso clip https://www.youtube.com/watch?v=A7lUw0VDuJQ lo chiese a Draghi in conferenza stampa e Draghi dovette ammettere che la Banca Centrale si crea da sola i soldi a volontà senza limiti.
Se Bankitalia o la BCE creano con il computer i miliardi con cui comprano i BTP e non li prendono a prestito, Draghi dovrebbe spiegare perché mai i giovani dovrebbero ridare indietro a Bankitalia o BCE i 700 miliardi di BTP comprati finora.
mario draghi al meeting di rimini 4
Sentirlo parlare di investire nel futuro dei giovani e nell’istruzione è beautiful, ma Draghi che è stato al vertice del Tesoro e della Banca centrale responsabile del finanziamento del debito pubblico dovrebbe spiegare perché non monetizzarlo come fanno tutti, invece di dire che i giovani dovranno ridare i soldi alla BCE e Bankitalia.
Stiamo attenti al fatto che i “giovani” prima o poi capiscano che sono quelli che usciranno con le ossa rotta da questa emergenza e reagiscono di brutto. Il 29 agosto a Berlino forse dilagherà la protesta giovanile. E sarà solo l’inizio.
mario draghi al meeting di rimini 2