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    “MIHA” MALE - BEL GIOCO E POLSO DURO NELLA GESTIONE DELLO SPOGLIATOIO: IL “DOMATORE” MIHAJLOVIC È IL SEGRETO DELLA "SAMP-GLORIA" - ORA LO VOGLIONO TUTTI: LA “SUA” INTER, IL MILAN, LA ROMA E IL NAPOLI


     
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    Francesco Perugini per “Libero quotidiano”

     

    Quarto posto dopo quattro vittorie consecutive con quattordici punti in più della scorsa stagione. È in un numero il segreto della Sampdoria dei miracoli di Sinisa Mihajlovic? Forse sì, se si pensa a quei quattro là davanti: Eto’o, Okaka, Muriel ed Eder. E l’unico insostituibile è proprio il neo azzurro, il meno blasonato della compagnia. Il colombiano recupera convinzione giorno dopo giorno e intanto il tecnico non teme di paragonarlo a Ronaldo, il Fenomeno. L’ex romanista garantisce continuità e concretezza dopo un periodo difficile e la rissa negli spogliatoi col tecnico.

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    E il camerunese, beh, corre come ai tempi dell'Inter di Mourinho e viene additato da tutti i compagni come un esempio anche in allenamento. E dire che aveva esordito con un bella assenza polemica al doppio allenamento punitivo ordinato dal tecnico dopo la giornataccia di Torino (5-1). Un altro allenatore avrebbe protestato e sarebbe corso dal presidente a chiedere la messa fuori rosa dei due bomber ribelli, ma Sinisa no. Ha aspettato, ricucito, anche ingoiato ma poi ha guardato al bene della squadra che oggi lo ripaga da un posto con vista Europa League.

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    Ha gestito due portieri, finendo per panchinare quello vicecampione del mondo. Ha cambiato tre volte modulo ma non ha mai perso il timone della squadra. E proprio dalle difficoltà di febbraio (tre punti in 5 partite), è cominciato lo sprint attuale. Roma, Inter, Fiorentina: Miha ha collezionato scalpi importanti. Con Juve e Napoli ha pareggiato, solo Pioli con la Lazio l’ha superato ma all’Olimpico.

     

    «Famelico», lo definisce chi lo vede al lavoro in settimana. Nonostante i tanti ostacoli superati, tanti altri si frappongono adesso tra la sua Samp e l’obiettivo Europa. Le voci di mercato, innanzitutto. L’Inter - proprio quella dell’amico Roberto Mancini battuta domenica e che lo aveva scartato nel 2011 per puntare su Gasperini - poi il Milan. Adesso chissà: Roma, Fiorentina e Napoli? Tutti vorrebbero uno come Sinisa in panchina. Bel gioco e polso, idee tattiche e gestione dello spogliatoio.

     

    mihajlovic contro regini mihajlovic contro regini

    Per non parlare poi della «mina vagante» Massimo Ferrero. Quello che prima gli dichiara amore eterno, poi da Chiambretti lo scarica («vada dove vuole») poi ricambia idea dedicandogli «Passerotto non andare via». Quello stesso patron che gli aveva venduto Gabbiadini a gennaio ma si è fatto perdonare proprio con Muriel ed Eto’o. Colpi esplosivi? Non per un sergente di ferro come Mihajlovic.

     

    Allievo del Mancio ma col gusto per la battuta di Mourinho. O - visti i colori - di Boskov: «Stadio senza tifosi è come donna senza seno», disse per commentare la chiusura della Curva Nord della Lazio nel 2014. «I nomi non conteranno: valori, gambe, spirito e palle conteranno», disse prosaicamente prima del derby d’andata prima di elevarsi con Giulio Cesare: «Non dobbiamo avere paura che della paura».

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    Fino alla recente citazione pre-Roma: «Ci sono persone che sognano il successo e persone che vegliano per ottenerlo» di John Rockefeller. Dallo Special One prenderebbe invece un altro aspetto: «Ho osservato dal vivo come lavorano Mourinho, Guardiola, Ferguson, Wenger, Klopp. E ho capito che il lavoro è soprattutto psicologico. Su questo aspetto il portoghese è il numero uno». Chiamatelo Special Miha.

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