Dagotraduzione dal DailyMail
La pagina del New York Times
Sabato scorso il World Values Network ha comprato un’intera pagina del New York Times per un appello particolare alla cantante Dua Lipa e alle modelle Bella e Gigi Hadid. Secondo il rabbino Shmuley Boteach, a capo dell’organizzazione, le tre star hanno «accusato Israele di pulizia etnica» e «diffamato lo stato ebraico».
Non si è fatta attendere la risposta di Dua Lipa, che ha condannato l’annuncio: «Respingo completamente le false e spaventose accuse che sono state pubblicate oggi nella pubblicità del New York Times diffusa dal World Values Network».
«Questo è il prezzo che pago per aver difeso i diritti umani dei palestinesi contro un governo israeliano le cui azioni sono state già condannate come percecutori e discriminanti sia da Human Rights Watch che dal gruppo israeliano per i diritti umani V’Tselem»
Dua Lipa
«Prendo questa posizione – ha continuato la cantante, che sta uscendo con il fratello delle due Hadid, Anwar – perché credo che tutti, ebrei, musulmani e cristiani, abbiano il diritto di vivere in pace tra cittadini uguali di uno stato che scelgono».
«Il World Values Network sta usando spudoratamente il mio nome per portare avanti la sua brutta campagna con falsità e palesi travisamenti di chi sono e di cosa rappresento. Sono solidale con tutte le persone oppresse e rifiuto tutte le forme di razzismo».
Il rabbino Shmuley Boteach
La polemica non si è fermata il rabbino del World Values network ha risposto così al post di Dua: «Dua Lipa sta facendo i capricci sui social media. Sfoga il suo odio antisemita ma impazzisce quando viene additata per i suoi pregiudizi e il suo bigottismo. Dovrebbe imparare che quando gli ebrei dicono “Mai più”, intendono “Mai più”». «Non permetteremo che il popolo ebraico venga demonizzato da personaggi come Dua Lipa».
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