
L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO…
BELLA MA INUTILE: A QUATTRO MESI E MEZZO DAL SUO LANCIO, NON SI PUÒ DIRE CHE LA APP ''IMMUNI'' ABBIA DATO UN GRAN CONTRIBUTO - CHI RICEVE LA NOTIFICA NON HA DIRITTO IN AUTOMATICO A TAMPONE, SE NON A DISCREZIONALITÀ DEI MEDICI, SPESSO OBERATI DALLE TROPPE RICHIESTE: IL RISULTATO È UNA EVIDENTE FARRAGINOSITÀ DELLA PROCEDURA. E NON A CASO I POSITIVI CHE HANNO CONDIVISO I PROPRI DATI TRAMITE LA APP SIANO POCO PIÙ DI MILLE. SE PENSIAMO CHE SOLO OGGI SONO 25MILA…
Domenico Zurlo per www.leggo.it
Bella ma inutile: a quattro mesi e mezzo dal suo lancio, non si può dire che la app Immuni abbia dato un gran contributo in questa pandemia di Covid. Scaricata da appena un italiano su cinque, tra obiezioni sulla privacy, tempismo incerto degli alert e scarsa chiarezza nelle procedure, il contact tracing della app è un vero e proprio percorso a ostacoli.
Lo dimostra la storia di Monica, mamma milanese di tre figli: «Il 16 ottobre mio figlio 15enne ha ricevuto sulla app la notifica su un contatto con un positivo avvenuto otto giorni prima, forse a scuola - racconta - era un venerdì sera e l’indicazione era di chiamare il medico: nel weekend non risponde nessuno, dall’Ats idem. Parlo con la guardia medica e il responso è questo: il ragazzo non ha sintomi, sono passati 9 giorni, il lunedì può andare a scuola. E nessuno sa come gestire gli alert».
Essendo Immuni su base volontaria, chi riceve la notifica non ha diritto in automatico a tampone, se non a discrezionalità dei medici, spesso oberati dalle troppe richieste: il risultato è una evidente farraginosità della procedura. E non a caso i positivi che hanno condiviso i propri dati tramite la app siano poco più di mille, con circa 25mila notifiche inviate su smartphone, numeri che impallidiscono davanti ai quasi 22mila casi registrati nella sola giornata di ieri.
«Se vuoi fare il tampone, devi farlo privatamente e pagartelo - spiega Monica - e se l’isolamento è volontario non vale come malattia. Io ho tre figli in tre scuole diverse, rischio di ricevere un alert a settimana senza una procedura chiara e connessa». In altre parole: se Immuni avverte il cittadino che ha avuto un contatto a rischio, per questo’ultimo - specie se non ha sintomi e non ha intenzione di autoisolarsi - è più facile ignorare la segnalazione, o disinstallare direttamente la app. Per contenere il virus, si poteva fare di meglio.
L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO…
INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO…
DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO…
IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO…
DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL,…
DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ…