Maurizio Belpietro per “la Verità”
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I baristi le bottiglie le stappano, non vanno in giro a lanciarle piene di benzina, incendiando auto o dando fuoco a negozi. E ai ristoratori capita talvolta di rompere piatti e bicchieri mentre sparecchiano i tavoli, non certo di sfondare le vetrine. Lo preciso perché non vorrei che passasse il concetto che dietro i disordini scoppiati in questi giorni in diverse città italiane ci siano esercenti inferociti con il governo a causa delle misure adottate per contenere l' epidemia di coronavirus. Barman e osti sono giustamente imbestialiti, perché non riescono a comprendere la logica dei provvedimenti presi da Giuseppe Conte.
Chiudere i locali pubblici alle 18, come se il Covid si svegliasse a quell' ora, è una decisione da Tso, perché se in trattoria o al bar si rischia il contagio è presumibile che accada anche la mattina.
manifestazione forza nuova a piazza del popolo – la polizia carica
Dunque, nel caso gli esperti avessero ritenuto indispensabile vietare le consumazioni al banco o al tavolo onde evitare il diffondersi del virus, la serrata avrebbe dovuto essere intera e non limitata a mezza giornata. A meno che la decisione non sia una furbata del presidente del Consiglio per evitare di pagare dazio, cioè di indennizzare chi viene penalizzato dalle misure restrittive.
Chiariti dunque i dubbi che alimentano la rabbia della maggioranza delle persone (ce ne sarebbero molti altri e riguardano i numerosi provvedimenti che avrebbero dovuto essere presi dal governo e che invece non ci sono stati, tant' è che adesso ci troviamo nell' attuale situazione, cioè a rischio), torniamo però a ciò che sta accadendo nelle piazze, ovvero alle rivolte.
scontri a piazza del popolo forza nuova e ultras contro le misure anti covid
A scatenare i tumulti non è certo la maggioranza silenziosa degli italiani, che dagli anni Settanta, quando i sessantottini scendevano in strada per scatenare la rivoluzione, è nota per sfilare in maniera composta, senza scontri con la polizia e senza impugnare bastoni.
I commercianti, i baristi e gli osti sono troppo occupati a tirar su la serranda ogni mattina per poter trascorrere la serata a tirare bottiglie molotov o infrangere vetrine. I cortei violenti li organizzano i soliti gruppettari, di destra e sinistra, ultrà della piazza che si sentono realizzati solo quando fanno a botte con poveri agenti che non possono nemmeno manganellarli a dovere, pena il rischio di finire immortalati in qualche tg della sera. Così sono i poliziotti a dover subire le ingiurie e anche le sassate, divenendo il tiro al bersaglio di una banda di violenti, che si sente realizzata solo quando ha messo a ferro e fuoco la città.
manifestazione forza nuova a piazza del popolo – la polizia carica 5
Che non si tratti di ristoratori con il vizietto delle molotov o baristi esperti nel lanciare sanpietrini lo dimostra anche il fatto che tra i fermati di questi giorni non c' è neppure un esercente. In manette sono finiti un po' di anarchici, alcuni esponenti dei centri sociali, altri di organizzazioni di estrema destra, ma anche un certo numero di ultrà del calcio, cui si sono uniti un po' di extracomunitari, perché, come si sa, anche a loro piace fare casino.
Sì, le persone che oggi vengono presentate come commercianti che si ribellano alle norme anti Covid in realtà sono quelli che in Francia chiamano casseurs e che noi potremmo tranquillamente definire scasseurs, cioè teppisti, vandali, estremisti che partecipano a manifestazioni di piazza al solo scopo di sfasciare e danneggiare auto, vetrine, bancomat ecc. I contestatori che abbiamo visto all' opera non c' entrano nulla con i tassisti che protestano, con i baristi che si lamentano, con gli osti che si disperano. Sono la solita marmaglia che trovano buono ogni argomento per scatenare il caos.
scontri a piazza del popolo forza nuova e ultras contro le misure anti covid
Il che non vuol dire che non ci sia motivo di essere inferociti con il governo. Di motivi ce ne sono a dozzine, ma non sfociano e non devono sfociare nella violenza. Lo preciso perché ho già capito l' andazzo. Di fronte ai primi fuochi in piazza, gli intellettuali fighetti con la puzza sotto il naso come Gianrico Carofiglio e Concita De Gregorio già parlano di marmaglia fascista che si scatena in piazza, bollando le contestazioni con un marchio preciso.
andreotti
Con il risultato che invece di riuscire a mandare a casa Giuseppe Conte e la sua banda, per evitare che facciano altri danni, rischiamo di tenerceli per chissà quanto. Il caos rafforza sempre chi sta al potere, il quale disponendo di un mandato speciale come quello che gli è stato attribuito con lo stato di emergenza, è legittimato a dare un giro di vite. Per di più se in tv si comincia ad accreditare l' idea che la sommossa sia di stampo fascista. Sì, insomma, ci siamo capiti: a far casino non si fa traballare la poltrona di Conte, ma anzi la si stabilizza. È un gioco vecchio come il mondo, che in genere fanno i dittatorelli quando le cose vanno male.
GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA
Ora, il presidente del Consiglio non è un dittatorello da strapazzo, ma anche a lui non dispiace rimanere attaccato alla poltrona, dunque il centrodestra farebbe bene a stare alla larga da un certo tipo di manifestazioni, pena finire per aiutare Conte a risalire nei sondaggi che lo danno in caduta libera.
LA VERITA BELPIETRO GIUSEPPE CONTE – CONFERENZA DECRETO RISTORI salvini contestato dai ristoratori al pantheon
Andreotti con le piazze è campato una vita. Non vorrei che ci campasse pure Giuseppi.