Maurizio Belpietro per “la Verità”
maurizio belpietro con matteo salvini (3)
A leggere i giornali il governo sembrerebbe a rischio. Il voto in Sardegna, dopo quello in Abruzzo, farebbe traballare l' esecutivo di Giuseppe Conte per via dell' insuccesso dei candidati grillini. Scrivono gli analisti della grande stampa: la batosta alle regionali spingerà i 5 stelle a mettere le cose in chiaro con Matteo Salvini, lasciando all' alleato leghista meno spazio di quanto ne sia stato consentito finora. Il risultato, secondo i grandi esperti, sarebbe l' inevitabile crisi della maggioranza.
Certo noi, non avendo l' approfondita conoscenza dei meccanismi parlamentari che possono vantare alcuni colleghi, non ci permettiamo di smentire le loro previsioni. Tuttavia, di fronte alla certezza di una prossima crisi ci sia consentito qualche breve ragionamento.
Prima considerazione: a quanto pare Luigi Di Maio e i suoi compagni non sono particolarmente soddisfatti dei risultati raggiunti alle regionali.
salvini di maio
I candidati del Movimento, infatti, non sono riusciti neppure a piazzarsi al secondo posto, ma sono arrivati terzi e per di più a molti punti di distanza dal rappresentante del centrosinistra. Ovvio dunque che i vertici dei pentastellati non abbiano festeggiato. Ma di qui a buttare per aria il tavolo ce ne corre. Anche perché, una volta rovesciato il banco, quale sarebbe la soluzione alternativa? Chiedere al presidente della Repubblica nuove elezioni per stabilire chi debba contare di più nel governo?
matteo salvini luigi di maio
Oppure far cadere Conte, dire addio a Salvini per poi fidanzarsi con Zingaretti una volta che questi sia stato incoronato leader del Pd? Beh, se c' è un modo per scegliere di suicidarsi, diciamo che questo è piuttosto originale. Una crisi di governo che sciogliesse l' abbraccio con la Lega per far accomodare il Movimento sulle ginocchia del Pd, avrebbe come immediata conseguenza non solo un crollo dei consensi per i grillini, ma un' esplosione di voti per i leghisti.
Qualsiasi persona di buon senso è dunque in grado di capire che nonostante i 5 stelle siano usciti piuttosto malconci dalle elezioni regionali, al momento non hanno alcun interesse a far cadere il governo.
Salvini Di Maio
Anzi. Per Di Maio e i suoi è conveniente tenere in vita Conte (politicamente, s' intende) il più possibile, perché solo così i grillini hanno la possibilità di riprendersi. Più la legislatura dura, più per il Movimento esiste la possibilità di recuperare i voti perduti: soprattutto se misure come il reddito di cittadinanza cominciassero ad avere qualche effetto sul portafogli degli italiani.
I più furbi tra i super analisti di cose politiche, però, non pensano che a fare lo sgambetto a Conte saranno i 5 stelle. Da volpini quali sono propendono più per una crisi architettata dalla Lega, al fine di capitalizzare i successi raggiunti.
conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 28
Come è noto, Salvini e i suoi guerrieri padani, alle elezioni del 4 marzo hanno preso il 17,5 per cento, ovvero circa la metà di quello che hanno incassato i pentastellati. E oggi, in Parlamento, il peso dei due partiti è quello uscito dalle urne undici mesi fa. Ma i sondaggi, e le elezioni regionali, segnalano un'inversione dei ruoli. Oggi i leghisti avrebbero il doppio o quasi dei 5 stelle. Dunque, andare alle elezioni potrebbe convenire a Salvini per ribaltare i ruoli, prima che le difficoltà economiche rosicchino il consenso.
conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 11
Anche questa tesi non regge. Primo perché provocare una crisi sperando di coglierne i frutti è sempre rischioso e ne sa qualche cosa Jacques Chirac, il quale nella speranza di avere un parlamento a sua completa disposizione lo sciolse per andare a elezioni anticipate, una mossa che regalò la vittoria al socialista Lionel Jospin. E secondo perché, ammettiamo anche che alle elezioni la Lega prenda il 35 per cento, cioè il massimo che oggi le viene attribuito. E poi? Con chi dovrebbe allearsi per poter governare?
conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 6
Con Forza Italia? Da solo il partito del Cavaliere oggi non basterebbe. Ci vorrebbe probabilmente Fratelli d'Italia. E dunque si riformerebbe il vecchio centrodestra. Ma siamo sicuri che Salvini oggi voglia rifare la Casa delle libertà con lui al posto di Berlusconi? Noi non ci scommetteremmo e forse neppure il capo leghista, visto che ieri ha lasciato trapelare un no alla riedizione della vecchia alleanza.
Dunque, che cosa rimane? I 5 stelle, magari emendati dall' ala più sinistra, quella di Roberto Fico e compagni. Oppure il Pd, pure quello ripulito dei renziani e dei comunisti duri e puri. Insomma, a osservare questi scenari c' è di che spaventarsi, in quanto i connubi sarebbero piuttosto arditi.
matteo salvini luigi di maio
E allora? Allora il governo magari traballerà, come scrivono quelli che se ne intendono, ma non essendoci alternativa, e se c'è fa paura, alla fine la strana coppia sarà costretta a stare insieme. Un po' come quei matrimoni che vanno avanti anni, non perché i coniugi si amino, ma solo perché non hanno un' altra casa dove andare.