alessando benetton
DAGOREPORT
Ma perché i Benetton hanno chiuso la porta in faccia ai danarosi rappresentanti dei fondi internazionali GIP e Brookfield, oltre che al loro socio in Abertis, Florentino Perez? La risposta sta nel comunicato, diffuso in Spagna la notte di mercoledì dal patron del Real Madrid che, senza troppa vergogna, ha svelato i giochi: “ACS (la società di costruzioni di Florentino) ha un accordo esclusivo con due grandi fondi internazionali (GIP e Brookfield) grazie al quale potrebbe acquisire la maggioranza del business delle concessioni autostradali”.
Tradotto: l’intenzione dei soci della cordata ispano-americana è quella di smembrare e spolpare Atlantia, ripartendosi asset e liquidità della holding italiana. A Perez, dunque, andrebbe la maggioranza di Abertis, il colosso autostradale che gestisce tratte in Spagna, Francia, Italia, Cile, Brasile, Messico. Gli aeroporti di Fiumicino, Ciampino, Nizza, Cannes, Saint Tropez, Telepass, una parte del tunnel sotto La Manica e il colosso della mobilità Yunex Traffic, finirebbero invece nelle mani dei fondi americani.
CARLO ANCELOTTI FLORENTINO PEREZ
Ma dentro Atlantia, dal prossimo 5 maggio, ci saranno anche più di 8 miliardi di euro freschi freschi derivanti dalla vendita di ASPI, soldi che fanno gola a tutti quanti e che Edizione, la cassaforte dei Benetton che possiede il 33% di Atlantia, non vuole certo mollare. Ecco perché i Benetton hanno deciso di bussare alla porta di un alleato altrettanto forte come Blackstone per contrastare le smanie di conquista dei fondi e di Perez i quali, beninteso, non sembrano neanche andare molto d’accordo tra di loro.
ATLANTIA INVESTITORI
Mentre l’esuberante Florentino lascia filtrare sentimenti bellicosi, ieri GIP e Brookfield hanno detto di voler lavorare d’amore e d’accordo con i Benetton per lo sviluppo di Atlantia. Smembrandola. C’è da giurare che la battaglia sarà dura, anche se i soci forti di Atlantia (Edizione, CRT e GIC) insieme valgono già oggi circa il 46% del capitale. L’idea che circola in questi giorni a Ponzano Veneto è quella di lanciare un’OPA amichevole su Atlantia, togliendola dalla Borsa e consentendole così di attuare il proprio piano di investimenti senza incorrere in ulteriori speculazioni finanziarie.
eurotunnel
Anche il Governo sta seguendo la partita e studia l’applicazione, nel caso serva, della Golden Power, perché l’Italia non può certo permettersi di perdere il suo principale scalo internazionale e il controllo di Telepass, che gestisce transazioni per 9 milioni di automobilisti in giro per lo stivale.
Di squali gonfi di liquidità, in giro per il mondo, ce ne sono parecchi. Morto un florentino, se ne fa subito avanti un altro.
GOLDEN POWER, GOVERNO PUÒ AGIRE PER DIFENDERE ADR
Marco Ludovico per il Sole 24 Ore
fratelli benetton
L'allerta informativa è cominciata da un pezzo. Atlantia è un boccone troppo ghiotto perle mire straniere. Un'infrastruttura critica tra le più strategiche. I report dell'intelligence economica vanno dal direttore dell'Aisi (agenzia informazione e sicurezza interna), Mario Parente, al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Franco Gabrielli, fino al tavolo del presidente del Consiglio Mario Draghi.
Se sarà confermata, l'imminenza di un'Opa su Atlantia non ci lascerà spiazzati. Secondo alcune fonti molto qualificate i tempi non per forza saranno così ravvicinati così com’è stato fatto uscire. Ma la partita resta comunque grandiosa. Di rilievo assoluto perla sicurezza nazionale.
fiumicino 1
Le mosse di Fiorentino Pérez Rodriguez - leggendario presidente del Real Madrid dal 2009, 75 anni, nome in codice "El Tiburon", lo squalo - numero uno di Acs (Actividades de Construcción y Servicios) non sono passate inosservate. Da mesi. Pesate, valutate, riscontrate. Ora sono anche pubbliche. Almeno in parte. Una partita a scacchi.
Florentino Perez
L'Italia, però, ha un'arma ormai potente per proteggere i suoi asset strategici. Le norme emanate, compreso il decreto legge Ucraina ora all'esame del Parlamento, hanno reso sempre più ampio lo scudo del golden power. Se Pérez o altri soggetti ostili proveranno a conquistare Atlantia, lo stop del golden power è quasi certo. Vale anche per società controllate strategiche come Adr (Aeroporti di Roma). Al momento, certo, non ci sono atti formali di alcun genere.
La procedura dello scudo scatta con una notifica alla Presidenza del Consiglio della società interessata. Nulla di tutto questo finora. Mala diffusione della notizia della possibile Opa ha innalzato la tensione. Le procedure, se necessario, sono pronte. Collaudate, consolidate, l'esame del carteggi a palazzo Chigi spazia ormai in ogni settore. Lo testimonia proprio l'ultima relazione annuale del Dis, il dipartimento informazioni e sicurezza diretto da Elisabetta Belloni. Un focus della relazione è dedicato proprio a «Esercizio dei poteri speciali».
casello telepass 5
Si legge: «Nel 2021 è stato registrato un trend di ulteriore crescita delle notifiche pervenute alla Presidenza del Consiglio: al 31 dicembre 2021 ne risultano 496 (di cui 458 istruttorie già conduse), a fronte delle 34i dell'intero 2020 con un incremento pari al 45% rispetto all'anno precedente». Il gruppo di coordinamento interministeriale a palazzo Chigi per l'esercizio dei poteri speciali viaggia a ritmi scanditi. Massimo 45 giorni perla decisione dopo la notifica più 20 giorni di istruttoria eventuale per le parti e lo giorni verso terzi.
ELISABETTA BELLONI FRANCO GABRIELLI
Una volta tanto, siamo tra i primi al mondo. Se si rilegge la relazione del Dis si trovano passaggi oggi molto più chiari. «L'azione intelligence non ha mancato di focalizzarsi sulle minacce all'operatività delle infrastrutture finanziarie strategiche, anche alla luce dei mutati assetti proprietari di primari player nazionali». Il documento ricorda«l'assoggettamento allo scrutinio Golden Power dell'adozione di delibere, atti o operazioni che comportino modifiche della titolarità, del controllo, della disponibilità o della destinazione d'uso degli asset strategici, anche nei casi in cui la controparte sia un soggetto europeo».
Lo spagnolo Pérez, dunque, non sarà esentato, nel caso, dallo scrutinio minuzioso a palazzo Chigi. La decisione finale è del Consiglio dei ministri. Il regime concessorio è un fattore di rilievo. Il finale sembra già scritto. Ma il film è appena cominciato.