Giusi Fasano per il Corriere della Sera
benno
«La mia mamma...». L' avvocato Flavio Moccia dice che Benno «si è emozionato tantissimo», che «non è nemmeno riuscito a finire la frase e si è messo a piangere, perché in fondo ha sempre avuto la speranza che i suoi genitori fossero vivi». L' altro suo legale, Angelo Polo, racconta di essere andato a dirglielo per primo, ieri alle 13. «Avrà ripetuto mille volte: "La mia mamma non c' è più. L' hanno trovata, non c' è più", e siamo stati per mezz' ora abbracciati, con lui che piangeva».
Cronache dal carcere di Bolzano. Benno Neumair, 30 anni, è lì dentro dalla notte fra il 28 e il 29 gennaio con l' accusa di aver ucciso sua madre e suo padre e di aver buttato i loro corpi nell' Adige, la sera del 4 gennaio. Lui nega tutto, ripete fin dal primo giorno che «capiranno presto che io non c' entro nulla» ma, adesso più di sempre, la sua sorte è legata a quel che «dirà» il cadavere di sua madre ripescato dal fondo limaccioso dell' Adige.
benno
Anche se sono passati 32 giorni, il freddo dell' acqua ha protetto, per così dire, le condizioni del corpo di Laura Perselli, 68 anni, e sembra quindi non impossibile l' accertamento di un eventuale strangolamento, cioè la causa più probabile della morte secondo la ricostruzione della procura.
E così mentre i vigili del fuoco cercano il cadavere di suo padre Peter, lui - Benno - incassa il colpo della madre ritrovata con un lungo pianto e, ancora una volta, con una dichiarazione d' innocenza, «Non sono stato io».
BENNO NEUMAIR CON IL PADRE
Non è stato lui, ripete dall' isolamento della sua cella (non altri detenuti, niente televisione, niente giornali, niente visite di parenti) dalla quale per giorni non ha voluto uscire nemmeno per l' ora d' aria. Ha messo i piedi fuori da quell' angolo del suo nuovo mondo soltanto per andare nella stanza del fotosegnalamento. «Sono venuto bene nella foto?» ha chiesto agli agenti che lo riportavano in cella. «Se sono venuto bene potete anche pubblicarla».
Chissà dove, poi, la immaginava pubblicata...
«Io vedo un ragazzo incredulo per quello che gli sta capitando e che ha voglia di combattere», lo difende l' avvocato Polo. «Il che è una reazione che tendenzialmente ho visto nelle persone innocenti». Dopo l' abbraccio e le lacrime, ieri, a lui Benno ha chiesto solo un favore: di portargli uno specchietto, la prossima volta, «che così posso radermi meglio».
MARTINA, LA FIDANZATA DI BENNO NEUMAIR
Probabile che in questo caso lo specchietto per la barba non c' entri nulla ma certo è che la vita di questo ragazzo tutto palestra è stata segnata dal narcisismo. Il culto della propria personalità passava per ore e ore di allenamenti quotidiani, di video da pubblicare su YouTube o sui social delle sue prodezze fisiche, compreso quello in cui lui parla con se stesso: da' consigli al suo alter ego su come fare per avere «tutti sti' muscoli» e chiude il filmato con un «che figo che sono» mentre si iniettata qualcosa nel braccio.
Chi lo conosce racconta di un Benno che ha da anni familiarità con «le sostanze»: prima erano anabolizzanti, poi medicine per tenere a bada la fragilità psichica (di cui sua madre aveva parlato con qualche amica), farmaci di ogni tipo e forse anche droga.
un foto di benno neumair
Il conflitto perenne con i genitori non era un segreto né per gli amici dei due né per i parenti, compresa sua sorella Madè, che fa il medico in Germania e che la sera della scomparsa ha cominciato a preoccuparsi e a sospettare di lui già dalle prime telefonate senza risposta.
Un testimone ha raccontato alla trasmissione Mediaset Quarto Grado di un ricovero di Benno in psichiatria l' estate scorsa (in Germania), dopo una lite con la fidanzata.
benno neumair in palestra
Quell' episodio avrebbe costretto Peter ad andare a prenderlo e riportarlo a casa in Italia. Gli amici della coppia raccontano da lì in poi di una «vita d' inferno». Un progetto di cure psichiatriche mai messo a punto, le bugie continue di lui, i soldi che non gli bastavano mai anche se faceva il supplente di matematica (è laureato in scienze motorie), le discussioni perché loro non volevano che usasse la Volvo di famiglia... Laura e Peter avevano perduto la serenità.
Lui no, non l' ha perduta nemmeno dopo la loro scomparsa. In 32 giorni vissuti prima da testimone, poi da indagato in libertà e infine da detenuto, è rimasto il Benno di sempre, quello che «tanto prima o poi lo capiscono che io non c' entro niente».
i genitori di benno neumair benno neumair col padre benno neumair peter neumair e laura perselli