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    DOPO LE POLEMICHE PER LE BATTUTE SULL’AUTISMO, BEPPE GRILLO E’ COSTRETTO A SPIEGARE L’OVVIO: “PER I COMICI NON ESISTE IL POLITICALLY CORRECT. NON E’ LA PRIMA VOLTA CHE LE MIE PAROLE VENGONO RESE STRUMENTI PER SORDE ORECCHIE BENPENSANTI” - MA POLITICI E INTELLO’ CHE ATTACCANO GRILLO SONO GLI STESSI CHE RECLAMAVANO “LIBERTA’ DI SATIRA” PER LUTTAZZI, GUZZANTI & CO. CONTRO BERLUSCONI? AH, SAPERLO…


     
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    BEPPE GRILLO CON LA MANINA BEPPE GRILLO CON LA MANINA

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    "Non è la prima volta che le mie parole vengono rese strumenti, amplificatori speciali per sorde orecchie benpensanti. Sorde, con tutto il rispetto per chi ha problemi di udito". Lo scrive in un post Beppe Grillo replicando alle accuse sulla sua citazione dell'autismo durante un discorso al Circo Massimo. "Non esiste il politically correct nel mio mestiere se vuoi essere un comico", aggiunge.

     

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    "Vi sono vicino, anche ai prossimi, magari i portatori sani ipocondria... Continuerò a utilizzare metafore e continuerò ad esservi vicino - prosegue il garante e co-fondatore del M5S -. Chi soffre, chi vede le sue prospettive sempre più ridotte, ha bisogno di risposte e certo non di strumentalizzazioni. Non vi lasciate strumentalizzare da chi ha perso il sostegno in cabina elettorale senza mai avere riflettuto su quanto di buono avrebbe potuto per il suo Paese".

     

    Grillo sostiene quindi di essere "abituato a risvegliare e gonfiare d'aria anime vuote, che possano finalmente dare scena al loro impegno vizzo, trovando qualche ora di notorietà. Al loro scalpore mediatico. Ebbene io ve la toglierò quest'aria, vi negherò questo ossigeno già rubato a chi soffre davvero".

     

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    "Quando mai un comico cita delle patologie, o qualsiasi altra cosa molto seria, se non con l'intento di usarne la chiave metaforica?", si domanda il padre fondatore del Movimento. "Non lasciamo insultare le nostre intelligenze: in realtà queste sono parole che non vanno proprio pronunciate, come la parola povero, se non per scattarcisi vicino un selfie.

     

    Questa è la realtà: chiunque sappia di essere svantaggiato, quando sente scandire mielate parole frou frou al suo indirizzo deve sapere di essere stato appena abbandonato. L'abbandono e la strumentalizzazione coincidono, senza dubbio", conclude il comico genovese.

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