BEPPE GRILLO
Antonello Guerrera per “la Repubblica”
«Dopo aver discusso con il team di Mr. Beppe Grillo e con il nostro settore logistica, purtroppo non siamo in grado di fornire accrediti ai media per questo evento». Firmato: Oxford Union, uno dei più prestigiosi bastioni della libertà di espressione nel mondo. Ma i nobili intenti della dotta istituzione inglese vengono congelati se l'ospite in questione è il fondatore del Movimento Cinque Stelle, che oggi terrà un importante discorso proprio a Oxford Union.
È un evento molto raro per un italiano e comunque di grande orgoglio per un intero Paese. Invece, no: Repubblica e altre testate non potranno entrare e rimarranno fuori. L'establishment del M5S si è distinto in passato per l'ostilità verso i media italiani e per i ricorrenti attacchi contro i giornalisti.
BEPPE GRILLO E LA MOGLIE PARVIN DAVANTI CASA A GENOVA
A sorprendere stavolta sono il comportamento e la decisione di Oxford Union, cugina ma ufficialmente non legata alla celebre università locale, che nel corso della sua gloriosa storia iniziata nel 1823, tra le opere di Dante Gabriel Rossetti e William Morris, ha sempre promosso il confronto e la discussione, ospitando colossi come Churchill, Reagan, Thatcher, il Dalai Lama, Malcolm X, Madre Teresa, Elton John e Michael Jackson.
Stavolta, però, persino Oxford Union pare essersi piegata alle disposizioni di Beppe Grillo. Certo, i discorsi in questa sede sono spesso riservati agli studenti e il "club" ha carattere elitario. Questa volta, però, il problema non è una policy dell' associazione inglese, bensì una presa di posizione scaturita dopo un consulto con "il team di Mr. Grillo".
BEPPE GRILLO CON LA MANINA
A conferma di questo, nell'ultima email che Repubblica ha ricevuto dall' ufficio stampa di Oxford Union nella giornata di ieri, a fine messaggio è scritto: «Ci dispiace molto, se in futuro volesse seguire qualche altro nostro evento non esiti a contattarci». Il giorno prima, sabato, dopo diverse sollecitazioni, la stessa responsabile dell'ufficio stampa di Oxford Union aveva scritto, in un'altra email: «Grazie del suo messaggio. Inoltreremo la sua richiesta al team di Mr. Grillo e alla nostra squadra logistica e le faremo sapere il prima possibil»".
Segnale che per assistere al discorso era necessario il bollino del fondatore del M5S. Mentre il consulto "logistico", in una sala così grande (contiene 450 persone) e senza biglietti prevenduti sinora (gli studenti di Oxford faranno la fila), sembra surreale, almeno ad ascoltare due universitari oxfordiani interpellati da Repubblica: «Ci pare assurdo». Prima di queste due email, chi scrive ha provato per oltre una settimana a contattare i responsabili di Oxford Union per ottenere informazioni sull' evento annunciato da Grillo sul suo blog lo scorso 4 gennaio. In cambio, ha sempre ricevuto risposte vaghe e sfuggenti. Almeno fino a ieri, quando è emerso il caso.
universita di oxford 3
Non è la prima volta che Oxford Union desta polemiche, nonostante i suoi più alti e indiscutibili propositi. Diversi anni fa il rinomato club, in nome della libera espressione, aveva invitato persino il famigerato storico negazionista dell' Olocausto, l' inglese David Irving, per poi annullare l' evento dopo tantissime proteste di comunità ebraica e sinistra. A fine 2018, invece, la convocazione dell' ex rasputin di Donald Trump, Steve Bannon, aveva scatenato un' altra valanga di polemiche, prima, durante e dopo il suo discorso in questo eden culturale dell' Oxfordshire.
Ad ogni modo, stasera lo spettacolo andrà avanti, anche se i giornalisti verranno lasciati alla porta. E pensare che Grillo per presentare l' evento aveva persino citato l' ex premier britannico Harold Macmillan per definire Oxford Union « l' ultimo baluardo della libertà di parola nel mondo occidentale » . Una libertà più libera degli altri, evidentemente.