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    PRELATI AVVISATI, MEZZI SALVATI - BERGOGLIO INAUGURA LA TOLLERANZA ZERO VERSO I VESCOVI CHE NON DENUNCIANO O INSABBIANO GLI ABUSI SESSUALI DI ALTRI RELIGIOSI: SARANNO RIMOSSI - NESSUN PONTEFICE HA USATO IL PUGNO DI FERRO CONTRO GLI ABUSI NELLA CHIESA COME FA PAPA FRANCESCO


     
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    Luigi Accattoli per il “Corriere della Sera”

     

    SELFIE CON PAPA BERGOGLIO SELFIE CON PAPA BERGOGLIO

    La tolleranza zero in materia di pedofilia, varata da Papa Benedetto, ha fatto ieri un passo avanti con una decisione di Francesco riguardante i vescovi: in caso di «negligenza» nel contrasto agli abusi sessuali su minori potranno essere rimossi. Lo stabilisce un motu proprio, un documento intitolato «Come una madre amorevole» che si presenta come una misura d' emergenza: la rimozione di un vescovo è un atto drammatico, previsto tra i poteri papali, ma che ci si aspetta debba farsi più raro e che qui invece trova una nuova fattispecie.

    PRETI PEDOFILI PRETI PEDOFILI

     

    Il «compito» di proteggere i minori dagli abusi - scrive il Papa - tocca «specialmente» i pastori ed eventuali loro «gravi mancanze di diligenza» potranno essere perseguite. Il riferimento è ai casi di insabbiamento delle denunce e di copertura dei fatti, attuati per esempio con il trasferimento dei colpevoli senza chiamarli in giudizio e senza impedire che tornino ad avere contatti con minori.

     

    Il documento ricorda che il Codice canonico già prevede «la possibilità della rimozione dell' ufficio ecclesiastico per cause gravi» e stabilisce che rientri tra esse «la negligenza» a riguardo dei «casi di abusi sessuali compiuti su minori ed adulti vulnerabili».

    La negligenza può consistere nel «porre od omettere» iniziative provocando a persone o comunità un danno che può essere «fisico, morale, spirituale o patrimoniale».

    RIVELATI I FILE SUI PRETI PEDOFILI RIVELATI I FILE SUI PRETI PEDOFILI

     

    Il vescovo (al quale qui sono equiparati i superiori maggiori delle famiglie religiose) può essere rimosso se «abbia oggettivamente mancato in maniera grave alla diligenza che gli è richiesta dal suo ufficio pastorale, anche senza grave colpa morale da parte sua».

     

    L' istruttoria per la rimozione viene condotta dai competenti uffici della Curia romana che operano presso le congregazioni per i vescovi, per l' evangelizzazione dei popoli, per le Chiese orientali, per i religiosi, ma la decisione finale andrà sempre approvata dal Papa assistito da un «collegio di giuristi». Il portavoce Lombardi ha precisato che questo collegio sarà «costituito da cardinali e vescovi».

     

    Preti Pedofili Preti Pedofili

    Mentre nelle altre iniziative in materia di pedofilia del clero Francesco fino a ieri era restato nel campo tracciato dal predecessore, che era già stato severissimo, stavolta è andato oltre, perché di responsabilità e rimozione di vescovi non si era mai parlato prima.

    La proposta era venuta un anno fa dalla «Commissione per la tutela dei minori» e il Papa l' ha fatta sua.

     

    Ma spontaneamente già il 7 luglio 2014 aveva detto parole che preludevano alla decisione di ieri: «Chiedo perdono - aveva detto durante una messa a Santa Marta, avendo come ospiti un gruppo di vittime di abusi - anche per i peccati di omissione da parte dei capi della Chiesa che non hanno risposto in maniera adeguata alle denunce di abuso presentate da familiari e da coloro che sono stati vittime di abuso».

     

    BERGOGLIO 1 BERGOGLIO 1

    Il primo maggio scorso, salutando dalla finestra l' Associazione Meter - che combatte i reati di pedofilia - aveva detto parole drastiche sulla «tragedia» di tali reati: «Non dobbiamo tollerare gli abusi sui minori. Dobbiamo difenderli e dobbiamo punire severamente gli abusatori».

     

    Un' altra decisione di riforma ha preso ieri Francesco: ha unito in un unico dicastero i Consigli per i laici e la famiglia. È il terzo passo nella riforma della Curia che va conducendo a tappe e che aveva già visto la costituzione delle segreterie per l' economia e per la comunicazione. Questi nuovi organismi ne accorpano altri e il fine è di ridurre le spese e di ricondurre a unità la governance curiale.

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