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    BUIO “FITTO” PER FARSA ITALIA - DOPO LA DISFATTA BERLUSCONI PUNTA IL DITO CONTRO IL RAS PUGLIESE E LA CARFAGNA: “LA SCONFITTA E’ COLPA LORO, HANNO DATO L’IMMAGINE DI UN PARTITO IN GUERRA” - LA FRONDA CONTESTA L’ASSE CON LA LEGA - MARA AMARA: “RISCHIAMO L’OBLIO”


     
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    Carmelo Lopapa per “la Repubblica”

    RAFFAELE FITTO RAFFAELE FITTO

    Silvio Berlusconi non ci gira intorno, la chiama «sconfitta», anche se non disfatta. Ma lo fa coi suoi, stavolta nemmeno un comunicato per commentare il bottino del resto magro, che porta al partito in senso stretto il solo grosso comune di Perugia. «Lo sapevo, tutta colpa delle liti di queste settimane, i nostri elettori non ne possono più, ci vuole una rivoluzione, altro che primarie», è stato il primo commento a caldo.

    Sta di fatto che Forza Italia torna in ebollizione come un vulcano pronto a esplodere, la tregua di dieci giorni è già finita. Fitto e Carfagna alzano la voce, invocano un chiarimento e una ripartenza. Che però non ci sarà. Non oggi. Il leader vuole anestetizzare tutto, almeno per qualche giorno, evitare proprio la temuta esplosione, che la situazione gli sfugga di mano.

    raffaele fitto consiglio nazionale forza italia foto lapresse raffaele fitto consiglio nazionale forza italia foto lapresse

    Tant’è che l’ufficio di presidenza convocato per oggi alle 14 resta confermato, ma da Arcore fanno sapere che il «presidente non ci sarà», resterà a Milano come ieri, alle prese con la trattativa Mediaset-Al Jazeera e col Milan. L’appuntamento, dunque, ruoterà giusto attorno all’approvazione del bilancio (prima quello del Pdl poi di Fi). L’attesa resa dei conti? Se ne dovrebbe parlare la prossima settimana, tra martedì e mercoledì, fanno sapere col condizionale dalla sede di San Lorenzo in Lucina.

    Premio Guido Carli Mara Carfagna Premio Guido Carli Mara Carfagna

    I più schietti tra i dirigenti vicini al capo lo descrivono «infuriato» per come sono andate le cose. Padova conquistata ma ad appannaggio della Lega, Potenza ai Fratelli d’Italia, il pallottoliere finale inequivocabile, con quel 20 a 8 per il centrosinistra. «Deluso» lo è l’ex Cavaliere tanto per cominciare per la figuraccia rimediata dal rampante Alessandro Cattaneo a Pavia, dopo che su di lui e Giovanni Toti aveva investito per «reclutare mille volti nuovi» in giro per l’Italia.

    Anche se in serata circolava la voce, forse più una provocazione, che vorrebbe Berlusconi in procinto di nominare l’aspirante “anti-Renzi” quale vice-consigliere politico, al fianco di Toti. Sarebbe come mettere le dita negli occhi a Fitto e agli altri che attendono ben altre risposte. «A quel punto sì che salterebbe tutto per aria» si sfoga una parlamentare frondista. Quel che è certo, è che il leader forzista addebita la sconfitta proprio a Fitto, alla Carfagna e al loro gruppo.

    Brunetta Salvini foto Lapresse Brunetta Salvini foto Lapresse

    «Colpa anche loro, hanno dato l’immagine di un partito in guerra al proprio interno, mentre i nostri candidati erano ancora in corsa per i ballottaggi, la gente non ne può più di liti» è il commento adirato del capo. Disposto per ciò ancor meno ad aprire confronti e dibattiti interni. La voglia è piuttosto di «radere tutto» al suolo, per ricominciare.

    GIOVANNI TOTI A BALLARO GIOVANNI TOTI A BALLARO

    Per lui l’accordo con la Lega regge, nonostante la batosta soprattutto nelle roccaforti del Piemonte e della Lombardia. Gli altri al contrario sono pronti a chiedere conto proprio dell’abbraccio con Salvini (alleato della Le Pen) prima del secondo turno, con tanto di firma dei referendum. I deputati meridionali in rotta vogliono aprire il capitolo in ufficio di presidenza. Non solo meridionali, se anche Laura Ravetto ammette: «Non siamo andati bene, soprattutto al Nord, occorre rinnovamento, ma partendo dalla base».

    DOMENICO DE SIANO DOMENICO DE SIANO

    La lettura del braccio destro del leader, Giovanni Toti chiama in causa le inchieste, «è innegabile che abbiano avuto un loro peso, ma resta la necessità di ripartire, Fi da sola non ce la può fare e c’è bisogno di nuove alleanze». La questione morale insomma entra nel dibattito berlusconiano ed è la prima volta. Anche la Santanché ne parla: «I partiti che sono rimasti lontani dalla vicenda Mose sono stati avvantaggiati».

    Fitto, incassata la vittoria a Potenza e Foggia, annulla la manifestazione già convocata per sabato a Napoli per evitare la sovrapposizione con quella organizzata (dopo) dal coordinatore locale De Siano con Toti. «Farò prevalere il senso di responsabilità, gli elettori ci chiedono unità» scrive lamentando anche il mancato invito. I nemici dicono che starebbe già lavorando a “Forza Sud”. Lui nega. Con lui, anche Mara Carfagna invoca unità: «Rischiamo l’oblio, bisogna cambiare ora, per onorare la nostra storia ». La resa dei conti è solo rinviata.

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