1 – UN “RISTORO” PER IL GOVERNO: CRESCE L'ASSE CON BERLUSCONI
Paolo Baroni per “la Stampa”
Parlano quasi in contemporanea, uno davanti alle commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Senato e l' altro in tv: sia il ministro dell' Economia che il presidente del Consiglio tendono di nuovo la mano all' opposizione, confermando le aperture degli ultimi giorni in vista soprattutto dello scostamento di bilancio da 8 miliardi e di quello ancor più corposo di gennaio da 20 miliardi.
QUIRINALE REPARTO MATERNITA' BY MACONDO
Chi dialoga e chi no «C' è un dialogo da tempo con Forza Italia in Parlamento. Auspico una collaborazione con Forza Italia come l' ho auspicato con tutte le forze opposizione - ha spiegato Conte a Otto e mezzo su La7-. Ero, sono e sarò disponibile: devo riconoscere che Forza Italia si è predisposta per un dialogo costruttivo.
BERLUSCONI FINGE DI NON VEDERE CONTE E NON LO SALUTA ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO
E ha anche spiegato che non vuole allargare la base del governo ma restare all' opposizione. Forza Italia ha assunto un approccio dialogante: è emerso il loro senso di responsabilità» ha poi aggiunto il premier, che ha riservato una battuta anche alla protesta del pubblico impiego: «Lo sciopero è un diritto, non entro nel merito della decisione. Ma non credo sia questo il momento di scioperare. Farlo per il rinnovo contrattuale e per incrementare le risorse già cospicue stanziate in manovra, non è un bel messaggio per il Paese».
mike pompeo giuseppe conte
Gualtieri, illustrando a sua volta in Parlamento la nuova legge di Bilancio al termine di una lunga giornata di audizioni delle parti sociali, l' ha presa un poco più larga ma è arrivato alla stessa conclusione. «Auspico che sia possibile instaurare un dialogo proficuo col Parlamento e con tutte le forze politiche, a partire da quelle più disponibili ad un dialogo costruttivo in questo momento cruciale e strategico per l' Italia improntato alla responsabilità, che consenta di affinare le misure previste e fornire un sostegno concreto e immediato ai settori cui si richiede un sacrificio per poter contrastare la diffusione del virus» ha dichiarato il ministro.
sassoli gualtieri GIANNI LETTA SERGIO MATTARELLA travaglio conte
Il nodo del «Ristori 4» Il vero banco di prova del rapporto con Forza Italia, dopo giorni di fitto lavorio diplomatico, è quello delle tasse. Con 5-6 degli 8 miliardi di euro che il governo avrà a disposizione grazie allo scostamento di bilancio che il Parlamento è chiamato a votare giovedì l' intenzione è quella di rinviare tutte le scadenze fiscali di fine anno. Una mossa a favore non solo delle imprese e delle attività economiche comprese nelle zone rosse classificate con vari codici Ateco ma di tutti i soggetti che hanno subito una perdita significativa di fatturato.
Durante l' audizione il forzista Mauro D' Attis ha chiesto esplicitamente al ministro se c' era «lo spazio per accogliere la richiesta fatta da Berlusconi di introdurre un semestre bianco fiscale rinviando tutte le scadenze fiscali al 31 marzo».
giuseppe conte e luigi di maio
Gualtieri ha tenuto aperta la porta, affermando che «già l' intervento previsto per il 2020 rivolto a tutte le attività senza distinzioni va in questa direzione», e comunque «se poi si riuscirà ad anticipare qualche misura sulle partite Iva lo vedremo nelle prossime ore, siamo disponibili al confronto». E lo stesso vale per il 2021 quando si avranno a disposizione ben più risorse .
Limitare i danni di Natale Nella relazione al Parlamento il governo spiega che gli 8 miliardi del «Ristori quater» saranno destinati a sostenere soprattutto le attività che sotto le feste soffriranno di più le misure restrittive. La platea, in realtà, non è stata però ancora definita con precisione: ieri nel corso dell' ennesimo vertice di maggioranza Italia Viva ha chiesto di fissare l' asticella delle perdite al 33% per tutte le scadenze, mentre Leu spinge per applicare la soglia del 33% (confrontando l' andamento del primo semestre con lo stesso peridio del 2019) solamente agli acconti Irpef, Irap e Ires di fine novembre, per salire poi al 50% (calcolato sulle sole perdite di novembre) per contributi, ritenute e acconto Iva di dicembre.
GIUSEPPE CONTE PAOLO GENTILONI ROBERTO GUALTIERI
Gualtieri ieri sera non si è pronunciato («stiamo studiando, decideremo nei prossimi giorni sulla base delle disponibilità» ha ripetuto ancora una volta), convinto che col Parlamento, nonostante tempi stretti di cui si è scusato più volte, si possa fare «un buon lavoro».
CONTE E BERLUSCONI DESTINI INCROCIATI
Stefano Folli per “la Repubblica”
Nessuno può prevedere con precisione dove arriverà Berlusconi ora che si è rimesso in gioco. Le ipotesi sono varie. Quel che conta, l' anziano fondatore di Forza Italia, sopravvissuto a tutto, si è di nuovo seduto al tavolo dove si fa quel tanto di politica che l' Italia di oggi è in grado di esprimere. Vedremo poi se le sue mosse avranno qualche esito pratico.
berlusconi Mattarella gentiloni
Quel che è certo, come sempre accade, gli interessi pubblici si mescolano con quelli privati: si rafforza il "centro" e il Pd trova un interlocutore che gli permette di manovrare meglio, ma al tempo stesso si gettano le basi per il salvataggio dell' azienda televisiva berlusconiana, anche in nome "dell' italianità". Siamo solo ai primi passi di un' operazione complessa, ma tant' è.
La maggioranza come tale, ossia 5S-Pd-LeU-renziani, non è formalmente modificata, e tuttavia è chiaro che la pattuglia di Arcore è destinata a condizionarla. E c' è una domanda che prevale sulle altre: il premier Conte sarà più solido o più debole dopo l' eventuale puntello forzista?
stefano folli (2)
Anche qui decideranno le circostanze, ma è abbastanza logico immaginare che il presidente del Consiglio ricaverà qualche vantaggio solo nella prima fase. Lo hanno capito con nervosismo i 5S, in particolare l' ala dei pretoriani di Palazzo Chigi. Se l' approssimarsi di Berlusconi avviene in nome della coesione nazionale, secondo gli appelli di Mattarella, è poco credibile che alla lunga il Conte-2 possa interpretare anche il nuovo scenario. Tanto varrebbe osservarlo mentre si trasforma in una specie di Conte-3, magari senza una formale crisi di governo.
CONSULTAZIONI - LA DELEGAZIONE DI FORZA ITALIA DA MATTARELLA - SILVIO BERLUSCONI ANNA MARIA BERNINI MARIA STELLA GELMINI ANTONIO TAJANI
Ora, è probabile che Berlusconi non vorrà tenere in piedi un esecutivo fondato sull' asse Pd-5S: tutta l' operazione che si delinea è una smentita dello status quo .
Bisogna in ogni caso guardare ai prossimi quattro-cinque mesi, quando si presume che il Covid farà meno paura. Allora si tratterà di affrontare i contorni di una crisi economica e sociale che potrebbe essere drammatica.
E se pure Berlusconi fosse preoccupato unicamente di tutelare i propri interessi, è ovvio che un governo più rappresentativo e autorevole, anche rispetto all' Europa, servirebbe allo scopo meglio dell' attuale.
La coesione nazionale, qualunque significato si voglia dare all' espressione, segue una rotta diversa rispetto al Conte-2. Il che significa incrociare lo stato d' animo del Pd, dei renziani e della parte super-governativa dei "grillini": nessuno di loro sembra disponibile a immolarsi per l' avvocato del popolo, una volta passata l' emergenza sanitaria.
BERLUSCONI MATTARELLA
Gli altri interrogativi toccano il centrodestra. Lo scossone berlusconiano è anche il prodotto del fallimento di Salvini come leader di un' area che tuttora comprende il 46-47 per cento dell' elettorato. Un mondo al quale il capo della Lega ha saputo offrire dal 2018 a oggi, al governo come all' opposizione, solo una rozza - benché all' inizio efficace - campagna elettorale permanente.
Pochi argomenti e un paio di premesse sbagliate: la prima prevedeva che Trump restasse alla Casa Bianca e invece ci sarà Biden; la seconda puntava sulla disgregazione dell' Europa e non si sta realizzando, nonostante tutto. Oggi Salvini è un politico giovane che deve ripartire da una nuova proposta politica. Il tempo ci sarebbe, a meno che non si voglia sprecarlo inseguendo l' estrema destra continentale.
SALVINI TRUMP
Rischio che Giorgia Meloni sta evitando con abilità, ma anche lei deve riflettere sul da farsi. Scavalcare la Lega nei sondaggi può esserle utile, ma di sicuro non sarà sufficiente a rielaborare un' iniziativa.