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    CULONA DIVISIVA - BERLUSCONI CHIEDE SCUSA AI TEDESCHI PER LA BATTUTA ‘INFELICE’ SUI LAGER MA TORNA AD ATTACCARE LA MERKEL: ‘KOHL HA UNITO LA GERMANIA, LEI DIVIDE L’EUROPA’


     
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    Andrea Tarquini per ‘La Repubblica'

    MERKEL BERLUSCONI NAPOLITANOMERKEL BERLUSCONI NAPOLITANO

    «Forse mi sono espresso in un modo infelice, chiedo scusa a tutti i tedeschi che ho offeso». Così, nella lunga intervista uscita ieri su Welt am Sonntag, Silvio Berlusconi per la prima volta si scusa con la Germania per quella terribile, insultante frase che aveva pronunciato, la frase secondo cui «i tedeschi pensano che i campi di sterminio nazisti non siano mai esistiti».

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    Mano tesa alla Germania dunque, ma al tempo stesso nuovi duri attacchi ad Angela Merkel, a una settimana dalle elezioni europee. Il problema nel Partito popolare europeo (Ppe), in cui siedono sia la CduCsu della cancelliera che Forza Italia, resta dunque aperto.
    «Ammiro la Germania, ...un grande paese che dopo la tragedia della guerra e l'orrore del nazismo ha saputo costruire una delle democrazie più sane del mondo», dice Berlusconi alla Welt am Sonntag.

    SARKOZY MERKEL BERLUSCONI A CANNES jpegSARKOZY MERKEL BERLUSCONI A CANNES jpeg RENZI E MERKEL A BERLINORENZI E MERKEL A BERLINO

    Ma poi cominciano gli attacchi alla cancelliera. «Kohl ha unito la Germania, mentre Angela Merkel con la sua politica divide l'Europa... la politica di rigore non fa che peggiorare la crisi. E ciò mi addolora, specie perché la signora Merkel e io abbiamo punti in comune, come valori e idee di fondo sulla cultura politica». Berlusconi sottolinea poi di essere caduto non per una sconfitta elettorale, ma «per manovre di certi ambienti economici e politici...la parola è dura ma si dice colpo di Stato». E aggiunge: «Merkel poi si scusò, mi disse di meritava che non le rivolgevo più la parola».

    RENZI, MERKELRENZI, MERKEL

    Il personaggio internazionale che Berlusconi loda di più è il presidente russo Vladimir Vladimirovic Putin. «Io lo stimo molto. Sarebbe molto deplorevole, se la Russia fosse di nuovo isolata». Renzi è un avversario «con cui ho in comune l'allergia verso i vecchi rituali della politica», ma «ci vuole di più per essere un nuovo Tony Blair».

     

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