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oscar di montigny a un giorno da pecora 6
Domenica si decide il candidato sindaco di Milano per il centrodestra. Il nome di Oscar Di Montigny, genero di Ennio Doris, arrivato dalla cerchia di Licia Ronzulli, non convince Silvio Berlusconi.
Da buon venditore di pentole e sogni, il Cav conosce i suoi clienti - le casalinghe di Voghera - e ha trovato un punto debolissimo al candidato Di Montigny: "Ha un cognome difficile, le persone non se lo ricordano e non lo sanno scrivere, con quella ipsolon". Ma non è solo una questione di marketing e appeal.
Berlusconi non vuole riproporre l'ennesimo candidato "guru" della fantomatica "società civile" che balla una stagione, magari incassa una batosta alle elezioni e poi molla baracca e burattini per tornare alla sua vita. E visto che i sondaggi danno il centrodestra sconfitto, con Beppe Sala trionfante, non ha più senso - sostiene il Cav - affidarsi a un politico che, anche se battuto, resti a fare opposizione e magari inizi a costruire un'alternativa?
BERLUSCONI E LUPI
Il ragionamento non fa una grinza. Le conclusioni meno. Il nome che Berlusconi vorrebbe infilare a conclusione del teorema è Maurizio Lupi, vecchio navigatore della politica che ha zompettato da Forza Italia a Nuovo centrodestra poi Area popolare e infine il contenitore-fantasma "Noi con l'Italia": "E' meglio lui del candidato con la y".
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