Ugo Magri per “la Stampa”
RENATO BRUNETTA SILVIO BERLUSCONI
Dov'è la festa? Oggi è da Di Maio e Salvini. Con loro c'è gente che brinda, non a sinistra dove regna il mortorio. Berlusconi, per sua natura, è irresistibilmente attratto dagli eventi gioiosi, dunque non pensa di consolarsi con Renzi (come propone il comune amico Verdini). Nonostante le porte in faccia, il Cav ancora conta di unirsi a Luigi e Matteo. Confidava ieri: «Non è che potevo rompere il centrodestra solo perché mi hanno tenuto fuori la prima volta».
PAOLO BERLUSCONI PAOLO ROMANI
In fondo, al Senato i grillini hanno accettato di digerire una pasdaran forzista come la Casellati, e ciò fa sperare l'ex premier in vista della festa vera che si terrà più avanti, se e quando nascerà un governo grillo-leghista. Tutte le giravolte di questi giorni sono finalizzate all'obiettivo di piazzarvi un paio di ministri, possibilmente svegli e in grado di tutelare gli interessi aziendali.
IL BACIAMANO ALLA CASELLATI
Più un tot di sottosegretari e vice-ministri, più una manciata di presidenze nelle 28 commissioni parlamentari che spetteranno in massima parte alla maggioranza. Conoscendo l'appetito della sua classe dirigente, Berlusconi è sicuro di tenere tutti quanti in pugno fino a quando non si sarà chiusa la corsa al governo e alle annesse poltrone. Ragion per cui, nonostante lo shock delle elezioni, del sorpasso leghista, di Salvini al comando e del sì ai grillini, per il momento sono in pochi a minacciare di andarsene, sbattendo la porta.
annamaria bernini
ARRIVA IL CAMBIO
Tra i pochi con la valigia in mano (magari e non subito) c'è Paolo Romani, reduce da uno scontro verbale con l'anziano leader, dove pare che non si sia arrivati al «vaffa», come alcuni sostengono, ma molto molto vicino. Romani sperava di essere eletto presidente del Senato, e invece nemmeno verrà confermato capogruppo.
La divergenza su Salvini è la scusa che Berlusconi da tempo aspettava per fare un repulisti generale e arrivare al sempre rimandato rinnovamento generazionale. È assai probabile che martedì, quando i senatori «azzurri» sceglieranno il loro presidente di gruppo, venga eletta Anna Maria Bernini.
Gelmini funerali Moratti
Idem alla Camera, dove la sorte di Renato Brunetta sembra segnata. Berlusconi si è fatto vivo con lui, caso eccezionale dopo le divergenze dei giorni scorsi, per invitarlo cordialmente a colloquio. Tuttavia proseguono le grandi manovre per eleggere capogruppo Mariastella Gelmini. L'ordine dall'alto sarà di votarla compattamente. E così, dopo aver puntato su Casellati per la seconda carica dello Stato, ecco la rivoluzione rosa nei gruppi parlamentari.
GIORGIA MELONI MARA CARFAGNA
Già si parla di Mara Carfagna per futuri incarichi di grande visibilità, nel governo o nel partito. Si aggiunga il potere operativo crescente di Licia Ronzulli, assistente di Berlusconi che ieri ne difendeva a 360 gradi la linea politica: la «vecchia guardia» di sessantenni maschi sembra sconfitta. Per rinnovare l' immagine di Forza Italia, Silvio si affida all' unica vera novità della politica italiana, quella declinata al femminile. Le donne l' hanno rovinato, lui adesso spera che lo salvino dal declino.
licia ronzulli berlusconi