Estratto dell'articolo di Andrea Malaguti per “la Stampa”
Barbara D'Urso, chi era per lei Silvio Berlusconi?
BARBARA D URSO BERLUSCONI
«Una mente geniale, che ha avuto il coraggio di creare la prima tv privata in Italia e l'ardire di dare un'opportunità anche a me».
TeleMilano58, anni Settanta, lei era poco più che maggiorenne.
«Eravamo io, Massimo Boldi, Teo Teocoli, Diego Abatantuono, Claudio Lippi e Patricia Pilcher. Un'avventura meravigliosa. A Milano 2, sotto l'Hotel Jolly. Berlusconi veniva tutte le sere. Voleva sapere che cosa stavamo facendo e che cosa avremmo detto. Aveva un'energia incredibile. E la trasmetteva a tutti. Eravamo orgogliosi di far parte di quel progetto».
Era un ambiente sessista?
«No. Sono passati 45 anni, ma ricordo ancora perfettamente l'entusiasmo spettacolare di quei giorni».
BARBARA D URSO BERLUSCONI
Qual era il suo ruolo?
«Eravamo agli inizi di una tv sperimentale. Partecipavo a una trasmissione con Claudio Lippi, ero nel cast di Goal e facevo anche l'annunciatrice».
Pagava bene, Berlusconi?
«Sinceramente non lo so più. Certamente non era quello il punto. Nessuno di noi lavorava per il denaro. Eravamo dentro a un'avventura che avrebbe portato alla nascita di Mediaset».
Torna a casa in tutta fretta, c'è il Biscione che ti aspetta.
«Era il nostro slogan. Silvio lo aveva fatto stampare sul pullman che usava come ufficio e col quale andava sempre in giro. Noi non lo sapevamo, ma Silvio aveva visto il futuro».
Lei però tradì per andare in Rai.
BARBARA D URSO BERLUSCONI
«Nessun tradimento. In Rai c'ero già stata per partecipare a Concertazione, una trasmissione in bianco e nero super cool di Enzo Trapani. Quando Baudo mi chiamò decisi di fare un'altra esperienza. È durata fino a quando Piersilvio mi ha riportato a Milano. Sono 23 anni che lavoro in esclusiva per Mediaset».
Che cosa le ha insegnato Berlusconi?
«La dedizione assoluta per il lavoro. L'attenzione per i dettagli. Io sono una maniaca del controllo. Proprio come lo era Silvio. Innamorato pazzo del suo lavoro, da sempre e per sempre. Anche negli ultimi mesi gli capitava di chiamare se durante un programma in prima serata vedeva qualcuno che gli sembrava vestito in maniera poco adatta».
La voce del padrone?
BARBARA D URSO BERLUSCONI
«Ma si figuri. La voce della passione. Era una persona gentile. Quando arrivava in studio stringeva ogni mano. Conosceva chiunque personalmente, dai cameramen ai conduttori, dagli elettricisti ai cantanti. Era disponibile con tutti allo stesso modo».
In studio da lei, nel 2013, annunciò la sua nuova candidatura alla presidenza del Consiglio.
«Lo fece prima di andare da Santoro. Ricorda la famosa sera in cui pulì la sedia con un fazzoletto a Servizio Pubblico?».
Chi non lo ricorda.
BARBARA D URSO SILVIO BERLUSCONI
«Comunque, da me, nel corso di quell'intervista politica annunciò anche il fidanzamento con Francesca Pascale. Esattamente come ha fatto pochi mesi fa, l'ultima volta che è venuto in studio, quando ha raccontato la forza del suo legame con Marta Fascina».
Si sono sposati davvero?
«Non lo so. Ma so quanto Marta, donna stupenda, fosse importante per lui».
L'attenzione del Cavaliere per le donne è piuttosto nota.
«Io parlo del mio percepito.
Quello che pensano gli altri non mi interessa».
Berlusconi ha raccontato di averla corteggiata molto.
BERLUSCONI D' URSO
«Anche questo lo ha fatto in diretta da me. Ne parlo solo per questo. Aggiunse anche che io avevo rifiutato».
Perché non accettò?
«Non capisco perché avrei dovuto dire di sì».
Scusi, domanda stupida.
«Con Berlusconi ho avuto un rapporto professionale, limpido, pulito e di grande affetto. Qualunque altro tipo di coinvolgimento avrebbe cambiato le cose».
Cosa fece per cercare di conquistarla?
«Sono passati mille anni. Manco mi ricordo».
Era vanitoso?
BERLUSCONI D' URSO
«Beh sì, come tutti gli uomini. È noto che amava l'eleganza. Ma la vanità è diversa dal narcisismo. Difetto che certamente non aveva. Bastava vedere come parlava di figli e nipoti».
Lei che rapporti ha con la famiglia?
«Ottimo. Con Marina e Piersilvio ci vogliamo bene. E il lavoro non c'entra nulla».
Che cosa cambia, adesso, per Mediaset?
«Non lo so. Non ne ho proprio idea. Non me la sono chiesta. La notizia della morte di Silvio è stata violenta e improvvisa. Sapevo ovviamente del ricovero, ma non potevo immaginare quello che è successo».
Si è chiusa un'era. «Si è chiusa un'era e siamo tutti molto tristi. Per me è venuto a mancare un punto di riferimento fondamentale».
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