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    UN OVILE PER TUTTI - BERLUSCONI NON HA ANCORA INDECISO SE LASCIARE GLI ALFANIANI SUL GROPPONE DI RENZI O PROVARE A “RICONQUISTARLI” PER FAR CADERE IL GOVERNO - MA PER GLI AFFARI DI MEDIASET È PIÙ UTILE VOTARE NEL 2018


     
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    Ugo Magri per “la Stampa”

    ANGELINO ALFANO BERLUSCONI PASCALE DUDU ANGELINO ALFANO BERLUSCONI PASCALE DUDU

     

    Adesso che Nunzia De Girolamo è rientrata a Forza Italia (l' ex ministro del governo Letta ne ha dato ieri conferma), Berlusconi va dicendo in giro tutto soddisfatto: «Vedete? C' è la fila per tornare all' ovile...». I megafoni del Cav spargono la voce di un fuggifuggi da Ncd, folle di deputati e senatori terrorizzati dalla svolta a sinistra di Alfano che non vedrebbero l'ora di farsi ricevere da Silvio in Sardegna per compiere atto di sottomissione.

     

    Schifani, capogruppo dei centristi in Senato, ha dovuto penare non poco per convincere Angelino che Villa La Certosa lui sa a malapena dove sia, e se qualcuno l' ha visto il 16 agosto all' aeroporto di Olbia è solo perché si trovava casualmente in transito tra un volo e l'altro, mica era là per baciare la pantofola.

    BERLUSCONI E ALFANO AL QUIRINALE FOTO LAPRESSE BERLUSCONI E ALFANO AL QUIRINALE FOTO LAPRESSE

     

    Semplici telefonate di auguri ferragostani vengono vendute come tentativi di ottenere un perdono. Non stupisce dunque che in questo clima vengano costruiti castelli in aria perfino su un semplice «ganascino», quello che Berlusconi aveva tirato alla guancia del senatore Ncd Viceconte durante le esequie del povero Donato Bruno. «Vieni a trovarmi», gli aveva sussurrato l' ex Cavaliere in modo che nella chiesa tutti sentissero. Col risultato che, nell' immaginario berlusconiano, Viceconte è stato promosso addirittura Vicerè delle Puglie, dove il vuoto lasciato da Fitto dev' essere ancora colmato...

    SILVIO BERLUSCONI E ANGELINO ALFANO SILVIO BERLUSCONI E ANGELINO ALFANO

     

    Peccato che Viceconte non intenda muoversi da Ncd. Ma qualora davvero lui cadesse in tentazione, nessuno cercherebbe di trattenerlo. Avverte la ministra Lorenzin, che dell' intesa Alfano-Renzi è tra le più convinte fautrici: «Noi abbiamo le idee molto chiare, chi è ancora preso da dubbi amletici e vuole imboccare altre strade è libero di farlo, ma uscirà solo». Come sola in fondo se n' è andata la De Girolamo, tra l' altro male accolta dai berlusconiani della Campania i quali protestano furiosi: «Quella torna adesso che non ha più la poltrona di ministro. Ma quando stava al governo, si era ben guardata dal passare con noi all' opposizione...».

     

    ALFANO E RENZI ed df e fbac d ALFANO E RENZI ed df e fbac d

    Dura è la vita del pendolare. E comunque, per una De Girolamo che bussa alla porta ci sono 6-7 deputati forzisti con le valigie in mano. Si tratta dei verdiniani in procinto di trasferirsi nel Gruppo misto. Per effetto delle scissioni, il saldo di Forza Italia rimane negativo.

     

    Secondo alcune interpretazioni, Berlusconi sarebbe pronto a tuffarsi nella campagna acquisti, ma purtroppo ha poco o nulla da offrire: alle prossime elezioni i parlamentari di Forza Italia saranno qualche decina, non resterà posto nemmeno per i fedelissimi, figurarsi per gli alfaniani. Altri sostengono invece che gli argomenti al Cav non mancano affatto. Solo che l' uomo non ha ancora deciso il da farsi. Rubare senatori a Ncd avrebbe senso solo per far cadere il governo.

    RENZI E ALFANO IN SENATO FOTO LAPRESSE RENZI E ALFANO IN SENATO FOTO LAPRESSE

     

    Se invece Renzi lo si preferisce in sella, beh, allora tanto vale lasciare i «traditori» ad Alfano... Il dilemma berlusconiano (così si spiega nelle alte sfere «azzurre») è tutto qui.

    Nelle ultime riunioni prima delle ferie, il Cav era stato sibillino. Sulle riforme, aveva detto ai suoi, «per ora non ci stiamo». Per ora. Faremo opposizione, aveva aggiunto, «ma si voterà nel 2018». Con gran sollievo di Mediaset, che punta a fare soldi, e vede l' instabilità politica come il fumo negli occhi.

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