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    PER USCIRE DALL’ANGOLO, BERLUSCONI POTREBBE SACRIFICARE BERTO-LESSO E PUNTARE TUTTO SU ALFIO MARCHINI, IL MODERATO CHE TANTO PIACE AI DIRIGENTI ROMANI DI “FARSA ITALIA” - COSÌ IL CAV SI SGANCEREBBE DA MELONI E SALVINI PER AVVICINARSI DI NUOVO AD ALFANO


     
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    Carmelo Lopapa per “la Repubblica”

    ALFIO MARCHINI ALFIO MARCHINI

     

    Sacrificare Guido Bertolaso, l'ultima tentazione, l' exit strategy per evitare il tracollo finale.

    Quello di Forza Italia e della leadership di Silvio Berlusconi. Ancora 48 ore, poi la decisione che sembra irreversibile - sulla partita più delicata: Roma - potrebbe invece essere capovolta.

     

    Il Cavaliere ha commissionato un sondaggio riservato che tenga conto dello strappo della Meloni della settimana scorsa, vuole capire quali siano le reali chance dell'«uomo delle emergenze» che resta a questo punto solo una sua scommessa. Difesa a spada tratta ancora ieri all' affollato comizio di Palermo. È il candidato di bandiera, certo, ma per come si sono messe le cose non è detto sia quello sul quale punterà Forza Italia alla fine.

     

    MELONI BERTOLASO MELONI BERTOLASO

    Entro martedì il responso dell' ultimo rilevamento sarà recapitato ad Arcore e allora il cambio in corsa, finché in tempo ovvero prima di Pasqua, potrebbe rivelarsi obbligato. Soprattutto se il trand di questi primi giorni di campagna sarà confermato. Giorgia Meloni è data dai sondaggi in testa tra i concorrenti del centrodestra, in lotta con Virginia Raggi (M5s) e Roberto Giachetti (Pd) per entrare al ballottaggio. Dietro, solo quarto e con pochi margini di risalita, l' ex sottosegretario alla Protezione civile.

    GIORGIA MELONI GUIDO BERTOLASO GIORGIA MELONI GUIDO BERTOLASO

     

    I settanta banchetti allestiti per le "gazebarie" di domenica scorsa sono diventati dodidici e poco frequentati tra ieri e oggi, in altrettante piazze romane, per i suggerimenti al programma del candidato forzista. L'entusiasmo è quello che è. Berlusconi sa di non potersi permettere, come lui stesso ragiona in queste ore coi fidati referenti romani, una debacle. Su Roma si giocano gli equilibri politici del centrodestra in vista delle Politiche, se la Meloni vola al 30 e Bertolaso si ferma dieci punti dietro è la fine.

     

    «E Silvio non è affatto scemo, sa di essere ancora in tempo per salvare il salvabile prima di rimetterci le penne», racconta un parlamentare della Capitale che col capo ha un filo diretto. Due a quel punto le opzioni. La prima è la preferita da Berlusconi: una riconversione sull' imprenditore Alfio Marchini, volto moderato e rassicurante, che tanto piace a una fetta dei dirigenti romani di Forza Italia.

    matteo salvini giorgia meloni matteo salvini giorgia meloni

     

    Mossa che sgancerebbe il leader una volta per tutte dai "lepenisti" Meloni e Salvini e lo avvicinerebbe ulteriormente ad Angelino Alfano (Ncd già sostiene il candidato centrista), dopo i segnali di disgelo lanciati venerdì da Palermo («Non provo alcun rancore verso Angelino, torniamo a dialogare»). E Marchini col blocco di voti forzisti - ne è convinto il Cavaliere - potrebbe approdare con più facilità al ballottaggio.

     

    alfano berlusconi adn x alfano berlusconi adn x

    Tutto così facile? Per niente, i voti non si sommano, ma così facendo impedirebbe con molta probabilità alla Meloni di approdare al secondo turno. E a quel punto, se sono un minimo fondate le voci che narrano della "voglia matta" del leader forzista di tornare all' ombra del Nazareno in vista del referendum di ottobre e cacciare in un angolo l' arrembante Salvini, quale migliore occasione del ballottaggio per dirottare i voti sul dem Giachetti al grido di: «Mai coi Cinque stelle »? Di certo, da un paio di giorni gli echi dei movimenti sottotraccia sono arrivati a Marchini, il quale non a caso nicchia ma guardandosi bene dal chiudere a Berlusconi: «Sono stanco di questo balletto, non ne posso più», ma «bisogna rimettere insieme gente che ha un comune sentire, che si riconosce come alternativa a Pd e M5s».

     

    VIRGINIA RAGGI 4 VIRGINIA RAGGI 4

    Dunque gente moderata ma di centrodestra, appunto. Per non dire di una vecchia guardia come Altero Matteoli che premette di non voler «finire nella lista dei cosiddetti traditori », ma sostiene che non accetta «la deriva lepenista» e chiede «un chiarimento politico». Tutto in movimento. È la forza della politica e del "buon senso" a spingere in queste ore Berlusconi in quella direzione, quella sposata con la scelta di Mastella a Benevento, a dispetto di Salvini.

     

    Detto questo, esiste anche una seconda opzione tenuta in considerazione ad Arcore. Quella che porterebbe invece, con un salto triplo, a sostenere la candidatura della ex ministra a Roma. Anche se per Fi sarebbe una resa, sebbene per evitare il tracollo. E alla resa del resto il tandem Lega-Fdi sta lavorando. Domani, proprio Meloni e Salvini terranno una conferenza stampa congiunta per lanciare l' ultimo appello all' unità al Cavaliere, imporre la loro leadership, evitare exit strategy che isolerebbero loro due troppo a destra.

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