1. BERLUSCONI TENTATO DI LASCIARE MILAN E FI
miriam leone e berlusconi
Ugo Magri per “la Stampa”
Piccolo sondaggio (catastrofista) tra gli esponenti berlusconiani: sotto quale soglia alle Regionali si dovrebbe prendere atto con rammarico che Forza Italia è morta, estinta, non c’è davvero più? Risposta corale: il punto di non ritorno si colloca intorno al 10 per cento. Se Berlusconi fallisse l’obiettivo minimo vitale della doppia cifra, allora tutti concordano che all’indomani delle elezioni scatterebbe il «rompete le righe».
Ciascuno punterebbe a salvare se stesso, alcuni (pochi) ricollocandosi presso Renzi, altri buttandosi con l’altro Matteo, mentre il grosso dell’esercito si metterebbe al servizio di nuovi condottieri visto che Silvio-Napoleone avrebbe conosciuto la sua Waterloo. E quando mancano due mesi al voto, già tornano in auge nomi fino a ieri accolti con sorrisetti o scetticismo tipo l’ex ministro Passera, per non parlare di «Arfio» Marchini e dello stesso sindaco di Verona Tosi.
silvio berlusconi
Il ragionamento collettivo è che, una volta uscito il dentifricio, diventerebbe impossibile rimetterlo nel tubetto. Se Forza Italia crollasse all’8-9 per cento dal 37 degli anni d’oro, cesserebbe di essere un centro di gravità, anzi per le leggi di Newton sarebbe condannata a ruotare intorno all’astro Salvini. Tanto più se il 31 maggio il Carroccio mettesse la freccia del sorpasso...
Dunque nessuno riesce a comprendere razionalmente perché l’ex Cavaliere, anziché sforzarsi di «allargare il consenso in veste di federatore» come lo sollecita pubblicamente Minzolini, ce la stia mettendo tutta per cacciare dal partito Fitto e complicarsi drammaticamente le cose.
berlusconi assolto in cassazione 6
Verdini ha tentato di farlo ragionare mercoledì a pranzo con l’argomento che gli riesce meglio: i conti. Gli ha detto: «Puglia e Campania sono le due regioni dove Fitto può far danno presentando proprie liste. E guarda caso, sono anche le due regioni dove si esprimerà il 44 per cento degli elettori interessati a questo voto. Stiamo attenti, perché ci vuole niente a perdere altri 3-4 punti». Secondo i sondaggi Forza Italia oscilla tra il 10,5 dell’istituto Piepoli e il 13,5 di Demos. Togli 3 punti, ed ecco il tracollo...
BERLUSCONI IL MUSICAL DANESE
Tra l’altro, sostiene Denis, Fitto non è poi quel diavolaccio che descrivono ad Arcore. Ieri ha reso noto che, se gli rimettono in lista tutti i consiglieri regionali uscenti, in quel caso lui è pronto a sostenere in Puglia il candidato governatore Schittulli e a fiancheggiarlo con una lista. Se viceversa Berlusconi pensasse di umiliarlo a colpi di epurazioni, beh, in quel caso la scissione sarebbe inevitabile. Il guaio è che al Cav di tutti questi discorsi non importa un fico. Da persona intelligente qual è, ha compreso prima di tutti che il suo ciclo è concluso.
la polanco ha visto per due volte ruby che faceva sesso con berlusconi
Tra l’altro da Mediaset gli suggeriscono di lasciar perdere pure Salvini e di liquidare questo ormai inservibile partito proprio come sta facendo col Milan. Per cui Berlusconi si toglie perlomeno lo sfizio di coltivare le proprie vendette, di farla pagare a chi gliene ha fatte passare... Sono cambiate insomma le sue priorità. Per dirne una, nei giorni di Pasqua pare voglia tornare dopo due anni in Sardegna, e riaprire Villa la Certosa. Assolto per Ruby, la Quaresima è finita.
2. CESSIONE MILAN, I CINESI A CASA BERLUSCONI
Da “la Stampa”
matteo salvini SILVIO BERLUSCONI
Il Milan è in vendita e presto sarà fatta chiarezza sul futuro del club. A fine aprile scadrà il termine delle due-diligence e molto probabilmente si capiranno le reali intenzioni sia del thailandese Bee Taechaubol sia del consorzio cinese di cui si è parlato insistentemente negli ultimi mesi.
Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse
Lee, visita a sorpresa
Gli alti dirigenti di Casa Milan hanno consegnato ai potenziali acquirenti i certificati e le password per avere accesso alla Virtual Data Room e quindi sono in corso le opportune verifiche. Taechaubol arriverà in Italia dopo Pasqua e oltre a incontrare l’advisor andrà per la quarta volta ad Arcore accompagnato dal presidente della Regione Campania Stefano Caldoro.
Anche i cinesi si stanno muovendo sullo stesso terreno, come dimostra l’incontro avvenuto ieri sera ad Arcore tra Berlusconi e il manager cinese Richard Lee. Quest’ultimo era già stato avvistato lo scorso ottobre in tribuna a San Siro durante Milan-Fiorentina a fianco di Barbara e Silvio Berlusconi.
barbara berlusconi e galliani
Le voci però stanno diventando talmente numerose e pressanti da rendere necessarie delle smentite. Ieri attraverso l’agenzia Askanews sono addirittura circolate delle frasi di Berlusconi che dava per certa la cessione del 75% a un gruppo strettamente collegato al governo di Pechino («Dobbiamo solo limare dei dettagli»), con una serie di condizioni che prevederebbero la presenza di Barbara Berlusconi nel nuovo board. L’altra smentita è arrivata da Zong Qinghou, il re della bibite cinesi che ha negato qualsiasi interesse per il club rossonero.
barbara berlusconi
La verità a metà maggio
Le cifre dell’operazione lievitano con il passare dei giorni, non più un miliardo per l’intero pacchetto ma addirittura un miliardo e mezzo. Fonti vicine a Berlusconi hanno però sottolineato che non è mai stata fatta una reale valutazione della società calcistica. I due soggetti interessati tra poco scopriranno le loro carte e se ci saranno le adeguate garanzie con l’ausilio dei tre advisor inizierà la trattativa vera e propria. Verso metà maggio la famiglia Berlusconi potrebbe avere in mano due offerte, mentre nessuna informazione verrà svelata ai piccoli azionisti nell’assemblea dei soci del 28 aprile.
[L. BAN.]
SILVIO BERLUSCONI, 16 ANNI, PROVINO MILAN berlusconi con la figlia barbara e galliani allo stadio per milan juventus