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    BELÌN! BERNESCHI NON LO FERMA MANCO LA GATTABUIA – INTERPELLATO DA DUE CRONISTI CHE GLI TENDONO UNA TRAPPOLA ALL’USCITA DAL BAGNO DEL TRIBUNALE, L’EX PRESIDENTE DI CARIGE AVVERTE: “DITE AI VERTICI ATTUALI CHE MAGARI LA BANCA ME LA COMPRO”


     
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    Matteo Indice per “Il Secolo XIX”

     

    BERNESCHI ARRESTATO BERNESCHI ARRESTATO

    Lo senti imprecare dentro le toilette del tribunale, dove ha chiesto d’essere accompagnato appena terminato l’interrogatorio. Giovanni Berneschi che tiene banco ovunque e che, a un certo punto e forse dopo aver ricevuto un consiglio, si rivolge ai poliziotti della Penitenziaria: «La sapete lunga voi!» urla. 

     

    E però non si aspetta di trovarsi davanti due cronisti appena svoltato l’angolo. Berneschi ha in mano una cartellina e una bottiglietta d’acqua sul cui tappo s’accanisce. E deve percorrere qualche decina di metri, un paio di corridoi prima di salire sull’ascensore che lo riporterà nei fondi del palazzo di giustizia e da qui in carcere.

     

    Come sta andando, allora?

    «Belìn ragazzi, non cominciamo. Anzi: non rompiamoci proprio i cogl...». Lo ripete mentre la bottiglietta è aperta e sorseggia un paio di volte. Gli agenti controllano che sia tutto ok e lui continua a camminare.

     

    Ma come si trova in galera, è vero che sta bene come ha fatto filtrare nei giorni scorsi?

    «Guarda, guarda...dite che sto alla grande, anzi: che sono ingrassato due chili, non mi vedete?».

     

    BANCA CARIGE BANCA CARIGE

    In realtà Berneschi, aldilà dell’atteggiamento vagamente provocatorio, pare piuttosto provato, come certificano le foto scattate nei giorni scorsi in occasione di altri faccia a faccia con i giudici.

     

    Senta, il presidente Cesare Castelbarco ha detto che adesso Carige è una banca diversa, che senza di lei è iniziata una fase nuova.

    Berneschi è di spalle, muove una mano verso il basso e tace.

     

    Castelbarco dice che senza di lei è una nuova banca!

    Berneschi Berneschi

    «Ah sì...ah ah, dite che magari alla fine me la compro, la banca». Ora il passo si fa più veloce, prima mini-svolta sulla sinistra, altro breve rettilineo, ulteriore svolta sulla sinistra e quasi lo fanno correre verso gli ascensori, ma dopo la “chiamata” bisogna attenderli un po’.

     

    C’è qualcosa che si rimprovera?

    «Aver lavorato troppo, pago la conseguenza di aver lavorato troppo».

    Proprio lei che non smetteva mai, che diceva d’essersi fatto operare una volta in ufficio...

    «Proprio io, eh, appunto, quella storia dell’operazione in ufficio, eh...». Al mattino si era lamentato: «Oggi non mi hanno portato la colazione». Si aprono le porte, ma c’è prima una donna che deve uscire: «Prego signora, mi scusi eh...». Giovanni Berneschi ora torna in cella.

    Cesare Castelbarco Albani saluta Ignazio Visco Cesare Castelbarco Albani saluta Ignazio Visco

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