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    “DOPO IL QUARTO SET ABBIAMO AVUTO COSÌ TANTA PAURA CHE "GRAZIE IMODIUM" STAVOLTA LO SCRIVIAMO NOI” – AGLI AUSTRALIAN OPEN BERRETTINI BATTE MONFILS AL 5° SET E ORA TROVERÀ NADAL: È LA TERZA SEMIFINALE DI UN GRANDE SLAM IN CARRIERA PER L’AZZURRO – SCANZI: "BERRETTINI È UNO DEI PORTENTI PER CUI VALGA LA PENA VIVERE IN QUESTI TEMPI DI MERDA" - LA SOFFERENZA DI MARCO MENGONI: “PARTITA BELLISSIMA, UN GIOCO GRANDIOSO. DAJE MATTE!”


     
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    Dal profilo Instagram di Andrea Scanzi

     

    Vive!!! Egli vive, immunizza, nidifica, tritura, divelle, sconquassa, irradia, sganorza, tonifica e santifica tutti noi.

     

    Preghiamo.

     

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    Dopo il terzo e quarto set, con un grado di sangue e dolore che neanche a Pearl Harbor, non ci avrebbe scommesso (quasi) nessuno. E invece il Pupillo si è fatto maglio tonitruante e ha vivisezionato con evidente e giusto compiacimento l’imbelle e sommamente colpevole Rapper Frignone.

     

    Era dal terzo episodio di Guerre Stellari che non vedevo vincere il Bene sul Male.

     

    Fate subito santo questo ragazzo, rendete subito festa nazionale questo giorno e chiamatelo “Il Giorno in cui Egli ebbe a parlarci”.

     

    Si gode come castori in un’orgia sadomaso.

     

    Matteo Berrettini è uno dei portenti per cui valga la pena vivere in questi tempi di merda. Preghiamo, gioiamo e aneliamo all’illuminazione tutti. Ancora una semifinale Slam. Che prodigio!

     

    Ora Nadal. La leggenda Nadal. Saremo sfavoriti, ma se Il Pupillo entrerà in campo con la consapevolezza di poterlo battere, be’, allora l’agnizione non ci sarà preclusa. Nadal, spesso, ti batte prima di scendere in campo. E serve fare uno step ulteriore: l’ultimo prima della Cima.

     

    È festa, come cantava la Pfm. È torcida inesausta, come dico io.

     

    Sia davvero somma e giusta Lode per tutti noi, giacché Egli ci ha parlato.

     

     

     

    BERRETTINI

    matteo berrettini matteo berrettini

    Federica Cocchi per gazzetta.it

     

    L'uomo nero esiste. È un gigante buono che ha un braccio potente e un cuore gigante. Si chiama Matteo Berrettini e oggi, in match incredibile, agguantato quando tutto sembrava perso, ha battuto Gael Monfils in 5 set 6-4 6-4 3-6 3-6 6-2 e ha agguantato la terza semifinale di un grande Slam in carriera.

     

    Era il remake del quarto di finale allo Us Open 2019, una battaglia durata tre ore e mezza e vinta dal nostro, alla prima esperienza su un grande palcoscenico. "Stavolta sarà diverso, sono cresciuto, maturato" diceva il romano prima della battaglia. E infatti, nei primi due set è lui che comanda, un match che appare quasi una formalità. Fino a metà del terzo set, quando Berrettini ha un calo, subisce un break e si spalanca il vuoto sotto i suoi piedi.

     

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    Un vuoto che lo inghiotte, gli succhia le energie fisiche e mentali e lo conduce a a un passo dalla sconfitta. ma la differenza tra un bravo giocatore e un campione è tutta in quel passo, che Matteo fa, ma indietro. Salvandosi dal baratro. Ora un altro dejà vu: la semifinale contro Rafa Nadal, proprio come allora, nel 2019. Anche il maiorchino arriva da una lunga battaglia di 4 ore in cinque set con Shapovalov, ha un piede acciaccato, ma resta sempre il campione di 20 titoli Slam, uno dei più grandi di sempre.

     

    Primo set che parte in equilibrio fino al primo strappo di Berrettini nel 5° game del primo set. Un doppio fallo, un errore di dritto e il martello: arrivano 3 palle break e il romano non spreca portandosi avanti 3-2 e servizio. Continua a spingere a farsi pressante il romano, ma Monfils riesce a contenere i suoi attacchi. Ha anche una palla per il controbreak, il francese, ma Berrettini di, testa, e di braccio, chiude il set 6-4. Secondo parziale che si apre con un Berretto molto aggressivo che cerca di sfondare subito le linee francesi.

     

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    Ha una palla break ma non la sfrutta nel primo game. Il servizio di Berretto cala, il quarto game diventa interminabile. Monfils va 0-30 sul servizio del numero 1 italiano. Il dritto del francese esce e il romano dimezza lo svantaggio. Sul 15-30 una seconda troppo morbida regala a Gael due occasioni per il break. Anulla la prima Matteo, con un bellissimo vincente di dritto. Serve and volley per annullare la seconda palla break, ma un errore di dritto regala al francese un'altra palla break. Arriva l'ace numero 6 a toglierlo dai guai, ma si va ancora ai vantaggi grazie a troppe imprecisioni del romano. È un game faticosissimo , con Monfils che non vuole mollare. Dopo 12 minuti e mezzo ancora uno spettacolare recupero di LaMonf porta il game alla sesta parità. È un braccio di ferro estenuante. Ci si mette anche il nastro per andare all'ottava parità. Dopo 3 palle break salvate e oltre 20 minuti, Berrettini, riesce a tenere il servizio.

     

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    Continua il braccio di ferro ma la parola chiave di Matteo. "pazienza", porta i suoi frutti: arriva il break nel fatidico 7° game e Berrettini sale sul 4-3 chiudendo anche il 2° set per 6-4. Nel terzo parziale, Berrettini ha 3 palle break nel 3° game ma non riesce a concretizzare il vantaggio. nel gioco successivo invece è Monfils a premere portandosi 0-30 sul servizio del romano. Matteo rimonta 30-30, arriva la palla break per il francese. Un respiro profondo e tre servizi bomba, e il Martello d'Italia tiene la battuta.

     

    Ma il dramma sportivo è dietro l'angolo: Matteo perde il servizio nel 7° game e in un attimo cede il set col punteggio di 6-3. Non è finita, bisogna soffrire, come succede spesso contro il lottatore francese, rivitalizzato dall'unione con la collega Elina Svitolina. In apertura di quarto set, Berrettini si fa rimontare da 40-0 e deve già annullare una palla break.

     

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    Trova tre servizi vincenti e si salva. Ma il momento è tutto di Monfils, che trova il modo di strappare la battuta a Berrettini nel quinto game e sale 3-2. Matteo si muove male, risponde male, la battuta no va. Fa segno che le gambe non lo sorreggono e anche il body language non racconta nulla di nuovo. Non riesce a tenere lo scambio il Berretto che cede anche il quarto set 6-3 con un altro break. Ha finito completamente la benzina, il romano che deve giocarsi tutto al quinto, come con Alcaraz. Ma stavolta le condizioni sono molto differenti. Il nostro non ne ha più, è demoralizzato, e l'altro è assatanato.

     

    Una pausa negli spogliatoi, per l'azzurro, che rientra in campo e strappa la battuta al francese. Un vantaggio che lo spinge più di qualunque integratore, gli rimette il fuoco nel braccio e nelle gambe. L'altro, da parte sua rischia meno, stavolta è lui che si irrigidisce e subisce un secondo break per il 3-0 del nostro. Che diventa un 4-1, poi un 5-1. Poi una semifinale, contro Rafa Nadal. Il sogno continua.

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