JUVE: APPROVATO BILANCIO, IN ROSSO PER OLTRE 238 MILIONI
MAURIZIO SCANAVINO E JOHN ELKANN
(ANSA) - L'assemblea degli azionisti della Juventus, riunita all'Allianz Stadium, ha approvato il bilancio 2021/2022, chiuso con una perdita di esercizio di oltre 238 milioni di euro.
PER SALVARE LA JUVE 5 CONTABILI
Fabrizio Biasin per “Libero quotidiano”
Il giorno di Santo Stefano non è solo quello del «magnamo tutti gli avanzi come se non ci fosse un domani», almeno in casa Juve.
Da Torino arrivano nientepopodimeno che i nomi dei componenti del nuovo cda bianconero, ovvero gli incaricati a condurre la nave nella tempesta delle rogne contabili. Trattasi in realtà dei candidati indicati dall'azionista di maggioranza - la Exor - che dovranno essere eletti dal consiglio in programma il prossimo 18 gennaio. Di chi stiamo parlando? Eccoci: Gianluca Ferrero, Maurizio Scanavino, Diego Pistone e i candidati cosiddetti "indipendenti" Fioranna Vittoria Negri e Laura Cappiello.
Se costoro non hanno una vera e propria storia "calcistica", ce l'hanno eccome a livello di "gestione aziendale" e questo significa una sola cosa: la Signora ha deciso di mettere "ordine" e "conti" al primo posto, a prescindere da quel che accadrà in sede giudiziaria.
john elkann exor
Si va dal presidente prescelto Ferrero (commercialista, revisore e consulente tecnico del giudice presso il Tribunale di Torino, vicepresidente della Banca del Piemonte con incarichi in molte società tra cui Fincantieri, Luigi Lavazza, Biotronik Italia, Praxi Intellectual Property, Nuo e Lifenet), a Scanavino (Direttore Generale della Juve e dal 18 gennaio anche ad, nonché amministratore delegato del gruppo Gedi), dalla Negri (commercialista, revisore, 35 anni di esperienza in società di vari settori, è esperta di bilanci e controllo dei rischi), a Pistone (48 anni di esperienza nell'area "finanza e controllo" di molte società, tra cui Fiat), fino alla Cappiello (esperta di diritto e degli organismi di vigilanza, Senior Counsel presso il dipartimento di corporate law dello studio legale Orrick).
Bene, a quali conclusioni ci porta tutto questo bla bla? Diciamo che in attesa di figure specifiche in grado di "far girare la palla" (e il mercato), la volontà di John Elkann è quella di mettere ordine da un punto di vista gestionale, affidando la macchina bianconera a una serie di tecnici e professionisti serissimi. Il tutto per dare chiari segnali.
Il primo è rivolto a chi in queste settimane ha puntato gli occhi sulla recente e disastrosa gestione, una cosa come dire «mettiamo un punto alla cattiva amministrazione». Il secondo è rivolto ai tifosi, trattasi di una chiara indicazione su quello che la proprietà intende fare "sul campo" per il prossimo futuro.
ANDREA AGNELLI E JOHN ELKANN
Detta in parole povere: addio spese pazze e scelte spericolate, benvenuto buonsenso e benedetto raziocinio. Una sorta di "modello Milan" che, tra l'altro, la Juve ha portato avanti per tanti anni prima ancora che i fondi americani imponessero ai rossoneri la - giusta logica del "si spende solo quello che si può". In casa sabauda questa era la legge prima che l'ossessione della vittoria in campo europeo deviasse i dirigenti dalla strada dell'amministrazione oculatissima a quella delle spese folli e sconsiderate.
Dice il tifoso: «Ma così si rischia di stare lontani anni luce dalle altre». Non è detto: un club che ha costruito un decennio di successi in ambito nazionale spendendo pochissimo - e pensiamo ai Barzagli, ai Pirlo, ai Vidal e così via - deve augurarsi di tornare a quel tipo di gestione, magari puntando a un "garante della juventinità" che possa mettere la faccia in mezzo ai geni della contabilità. Del Piero, per dire, ha il volto perfetto per mettere d'accordo tutti.