Estratto dell’articolo di Fabiana Magrì per "la Stampa"
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BENJAMIN NETANYAHU - MEME BY EDOARDO BARALDI
Più delle falle di sistema che hanno reso vulnerabile il Paese nel giorno del massacro di Hamas il 7 ottobre. Più della spaccatura nella società israeliana devastata dal dramma degli ostaggi prigionieri a Gaza. E più del lutto quotidiano nelle famiglie dei soldati. Più di tutte le enormi criticità che lo Stato ebraico sta attraversando, è la combinazione tra un disegno di legge «minuscolo e corrotto» – come lo definisce Ravit Hecht nella sua analisi per il giornale israeliano – sulle nomine di nuovi rabbini e la legge sulla coscrizione del settore ortodosso, che sembra scuotere l'assetto della premiership di Benjamin Netanyahu.
BENJAMIN NETANYAHU ALL ONU DENUNCIA IL PROGRAMMA NUCLEARE IRANIANO
«Lo scioglimento completo della coalizione è questione di tempo», ha minacciato in tv un funzionario del partito religioso Shas dopo che Netanyahu ha ritirato il controverso disegno di legge dall'agenda della Knesset a poche ore dal voto. Mentre il ministro dell'Economia Nir Barkat ha allargato una delle crepe che si stanno diffondendo nel Likud.
Netanyahu Benny Gantz Yoav Gallant
Seguendo le orme del capo della Difesa Yoav Gallant, è il secondo membro del partito del premier – e forse non sarà l'ultimo – a esprimere pubblicamente l'intenzione di opporsi alla legge sulla leva obbligatoria per gli Haredim in mancanza di «cambiamenti sostanziali». A suo dire, l'esempio potrebbe essere seguito da «altri parlamentari del Likud».
PROTESTE CONTRO BENJAMIN NETANYAHU
«Chiedo ai partner della coalizione di mostrarsi all'altezza del momento», è intervenuto Netanyahu nel tentativo di serrare i ranghi, facendo appello al senso di responsabilità altrui. «Non è il momento della politica meschina o di mettere in pericolo la coalizione», ha aggiunto il premier in quello che è stato solo uno degli interventi correttivi che il suo ufficio ha dovuto diramare nel corso della giornata di ieri, caratterizzata da turbolenze politiche su tutti i fronti.
daniel hagari
L'altro è arrivato in risposta al portavoce militare Daniel Hagari, il volto dell'esercito nelle principali tappe del conflitto post 7 ottobre, che in tv ha dichiarato: «Parlare di distruzione di Hamas è come gettare sabbia negli occhi della gente» perché l'ideologia del gruppo, ha spiegato, «è incardinata nei cuori delle persone». Piuttosto, ha sostenuto Hagari, «si deve agevolare qualcun altro al suo posto». Una posizione, allineata a quella del ministro della Difesa, che mette Bibi (come è soprannominato il premier) in imbarazzo con gli alleati dell'ultra destra. «Uno degli obiettivi della guerra è la distruzione di Hamas – ha ribadito lo staff della leadership – e Tsahal è ovviamente impegnato in questo».
proteste contro il governo di benjamin netanyahu in israele 19
E se le armi sollecitate a questo scopo agli Stati Uniti da Netanyahu in un recente video «stanno per essere spedite in Israele», secondo un post su X dello stesso premier, l'altra faccia della medaglia è un presidente Usa «frustrato» dalle accuse «completamente false» scagliategli contro dal leader israeliano. Nella ricostruzione di un funzionario americano alla Cnn, «crediamo che la sua alleanza con i politici ortodossi si stia sgretolando e gli serviva una distrazione».
Benjamin Netanyahu
A sgretolarsi è anche il molo americano per gli aiuti a Gaza, costato 230 milioni di dollari. Le Ong ne denunciano il fallimento e dicono che potrebbe essere smantellato in anticipo.
Minacce dai toni sempre più alti sono volate tra Hezbollah e Israele […]
benjamin netanyahu 7 daniel hagari DANIEL HAGARI A GAZA benjamin netanyahu 6 benjamin netanyahu 5 benjamin netanyahu