proteste contro netanyahu a tel aviv
NETANYAHU, 'LO SCIOPERO È STATO UNA VERGOGNA'
(ANSA) - "Lo sciopero è una vergogna. State dicendo a Sinwar: avete ucciso sei persone, qui noi vi sosteniamo". Lo ha detto durante la riunione di governo il premier Benyamin Netanyahu nella sua prima dichiarazione dopo la proclamazione dello sciopero generale, come riferisce Ynet. Il primo ministro ha attaccato duramente i dimostranti scesi in strada e si è opposto alla richiesta del ministrod ella Difesa Yoav Gallant di annullare la decisione del governo di restare nell'asse di Filadelfia. Lo sciopero, nel frattempo è finito.
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IL DISASTRO DEI RAPITI E QUELLE COLPE DI BIBI
Estratto dell’articolo di Stefano Stefanini per “La Stampa”
Annientare Hamas o liberare gli ostaggi? Il «tutti e due» di Netanyahu è naufragato sui sei ostaggi caduti in un combattimento nei tunnel di Gaza. Israele sostiene che siano stati uccisi da Hamas che offre la versione opposta, che siano vittime del fuoco amico dell'Idf. Ne farà giustizia l'esame forense dei corpi che, anticipano già fonti israeliane, confermerà l'esecuzione degli ostaggi da parte dei carcerieri.
[…] Benjamin Netanyahu. […] Dall'inizio della crisi il primo ministro israeliano ha dato alla guerra la precedenza sugli ostaggi. Non ha mai avuto il coraggio di dirlo perché Bibi, pur genio politico inaffondabile, non ha il carisma dei grandi leader.
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All'indomani del 7 ottobre, quando Hamas conservava tutto l'ingente potenziale militare, era abbastanza comprensibile che prima di tutto venisse l'intervento militare – anche Hamas avrebbe dovuto sapere di aver firmato la propria condanna all'annientamento militare, e che gli ostaggi non lo avrebbero protetto da un Israele che vedeva a rischio la propria sopravvivenza.
Sono passati undici mesi. A Gaza, asserragliato nei tunnel, il Movimento è al lumicino quanto a capacità offensive, in calo di popolarità nella popolazione civile che sa di essere stata usata come carne da cannone – al di là della Striscia non è eliminato come forza politica e movimento terrorista ma è un discorso più complesso.
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È arrivato il momento in cui la liberazione degli ostaggi ancora in vita sarebbe non solo possibile ma favorita dai fattori che spingono al cessate il fuoco: situazione umanitaria, apertura del fronte Nord con Hezbollah, rischio Iran, pressioni internazionali soprattutto americane – uno degli ostaggi deceduti, Hers Goldberg-Polin, era anche cittadino americano;
Biden e Harris hanno immediatamente condannato Hamas, ma in cuor loro si domanderanno se la tregua non avrebbe potuto liberarlo. I media israeliani riportano che in un ennesimo scontro nel governo di Gerusalemme, il ministro della Difesa, Yoav Gallant, aveva accusato Netanyahu di dare la priorità al corridoio Philadelphi, fra Gaza ed Egitto, sulla vita degli ostaggi. Questo avveniva due giorni prima della morte di sei di loro. Che il loro sacrificio sblocchi finalmente la tregua e la liberazione degli altri? Nelle paradossali logiche del Medio Oriente premierebbe la barbarie di Hamas, ma non è impossibile.
RAFAH NADAL - MEME BY EMILIANO CARLI KAMALA HARRIS BENJAMIN NETANYAHU BENJAMIN NETANYAHU E KAMALA HARRIS ANTONY BLINKEN - BENJAMIN NETANYAHU