1 - BIDEN A NETANYAHU “CAMBIA, STAI PERDENDO IL SOSTEGNO NEL MONDO” ISRAELE ALLAGA I TUNNEL
Estratto dell’articolo di Daniele Raineri per “la Repubblica”
JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU
Per la prima volta da quando è scoppiata la guerra di Gaza il presidente americano Joe Biden ha criticato in pubblico il primo ministro Netanyahu e ha detto che il mondo comincia a voltare le spalle a Israele «per i bombardamenti indiscriminati» nella Striscia.
E ha anche aggiunto che «Bibi è davanti a scelte dure» perché dovrebbe cambiare alcuni ministri del suo governo, riferimento chiaro agli elementi dell’estrema destra che non vogliono la soluzione a due Stati: Israele e uno Stato palestinese. E ha fatto il nome del ministro per la Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir.
JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU
La critica di Biden era la risposta a una dichiarazione fatta qualche ora prima da Netanyahu in televisione, con tono di sfida agli Stati Uniti. Il primo ministro aveva respinto con parole dure il piano americano per il dopoguerra nella Striscia di Gaza, che prevede il ritorno dell’Autorità nazionale palestinese e aveva detto: «Non permetterò a Israele di ripetere l’errore di Oslo. Dopo il grande sacrificio dei nostri civili e dei nostri soldati, non permetterò l’ingresso a Gaza di quelli che educano al terrorismo, appoggiano il terrorismo e finanziano il terrorismo. Gaza non sarà né un Hamas-stan né un Fatah- stan». […]
joe biden bibi netanyahu in israele
Lo scontro arriva al giorno sessantasette della guerra a Gaza, dopo che gli Stati Uniti hanno sempre assicurato un appoggio totale a Israele. Sia dal punto di vista del messaggio – Biden aveva appena detto alla Casa Bianca: «Si può essere sionisti senza essere ebrei. Io sono sionista».
Sia dal punto di vista diplomatico, come il veto solitario ma decisivo alla risoluzione delle Nazioni Unite che chiedeva un cessate il fuoco umanitario. Sia, infine, dal punto di vista materiale: le migliaia di bombe e proiettili d’artiglieria usati contro Gaza sono americane, come pure molti voli di ricognizione sopra la Striscia.
SOLDATO ISRAELIANO IN UN TUNNEL DI HAMAS
[…] Netanyahu con l’appoggio dell’Amministrazione Biden poteva permettersi di estendere l’invasione di Gaza ancora per settimane, adesso è costretta ad accelerare per finirla il prima possibile, forse è questione di giorni: ma sarebbero troppo pochi per gli obiettivi che aveva sbandierato.
I soldati israeliani controllano non più del quaranta per cento della Striscia e nulla sotto la superficie. Forse per questo le truppe ieri hanno cominciato a pompare acqua di mare dentro alla rete di tunnel a Nord, per allagarli. Ci sono scontri violenti contro Hamas a Jabalia e Shujaiya al Nord e a Khan Yunis al Sud e il traguardo più volte indicato dal governo israeliano – trovare il capo di Hamas responsabile dell’attacco del 7 ottobre, Yahia Sinwar – non sembra a portata di mano.
i tunnel di hamas sotto gaza 9
L’uscita a freddo di Netanyahu è anche una scommessa politica sulle elezioni presidenziali americane fra undici mesi e da oggi è chiaro che non punta su Biden, che pure in questi due mesi ha perso pezzi di elettorato per il sostegno incondizionato a Israele, ma sul suo sfidante repubblicano – che secondo i sondaggi potrebbe essere Donald Trump. […]
2 - E I LEADER DI HAMAS IN ESILIO ORA SCAPPANO DAL QATAR
Estratto dell’articolo di Da.Rai. per “la Repubblica”
il capo di hamas Ismail Haniyeh a doha - qatar
Il Qatar chiede ai leader di Hamas – quindi Ismail Haniyeh, Khaled Meshaal, altri meno noti e tutto il loro staff – di andarsene dopo quattro anni di tranquilla ospitalità perché teme di non poter più garantire la loro sicurezza in caso di operazioni mirate israeliane. Hanno spento i telefoni e la loro destinazione, secondo indiscrezioni non ancora confermate, potrebbe essere l’Algeria, dove c’è già un pezzo del gruppo.
La televisione israeliana sostiene che anche un altro leader di spicco di Hamas, Saleh al Arouri, avrebbe appena lasciato Beirut e si sarebbe rifugiato in Turchia, sotto l’ala protettrice di Erdogan […]
Khaled Meshaal
Il Qatar perde in questo modo il suo ruolo privilegiato di mediatore, che però lo metteva in una posizione complicata: allo stesso tempo ospita una base navale americana e anche i capi di un gruppo terrorista che il 7 ottobre ha ucciso trenta cittadini americani.
[…] Forse questo improvviso trasferimento di tutti i capi esterni è dovuto a qualcosa che ancora non sappiamo, che potrebbe essere successo dentro Gaza e che sarà chiarito nei prossimi giorni. Forse fa parte del clima di accelerazione forzata che riguarda la guerra di Israele nella Striscia, dove i soldati non hanno più molto tempo a disposizione per battere Hamas.
Sono passati appena dieci giorni da quando un team di negoziatori del Mossad ha lasciato Doha dopo l’interruzione del negoziato per liberare gli altri 137 ostaggi[…]
il capo di hamas Ismail Haniyeh - emiro del qatar Hamad bin Khalifa al Thani il capo di hamas Ismail Haniyeh a doha - qatar