joe biden annuncia sanzioni contro la russia
Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
Joe Biden ha lasciato cadere «l'ultima provocazione» di Vladimir Putin. Il leader russo ha messo «in allerta» l'arsenale nucleare. Ma il Pentagono e il dipartimento di Stato hanno fatto sapere che, al momento, non c'è ragione di cambiare il livello di «prontezza operativa» della difesa atomica. Nello stesso tempo, però, Biden ha detto un altro «no» pesante a Volodymyr Zelensky che chiede ai caccia americani di presidiare lo spazio aereo sull'Ucraina, creando una «no fly zone».
volodymyr zelensky
La strategia del presidente americano resta ancorata a due principi: «de-escalation» militare; sanzioni sull'economia russa sempre più dure e sempre più condivise dalla comunità internazionale. Biden lo spiegherà stasera (tre di mattina di mercoledì 2 marzo) nel «discorso sullo Stato dell'Unione», davanti al Congresso, convocato a Camere riunite. Stando alle prime anticipazioni lo «speech» del presidente sarà improntato «a un prudente ottimismo», maturato dopo gli eventi degli ultimi due giorni. Innanzitutto, gli sviluppi della guerra sul campo.
La resistenza ucraina ha spiazzato i generali del Cremlino, ma ha suscitato sorpresa, oltre che ammirazione, anche a Washington. Il portavoce del Pentagono, John Kirby, lo riconosce apertamente, ma avverte: «attenzione, perché Putin ha sempre una significativa forza d'urto». L'amministrazione Biden assiste con grande scetticismo ai colloqui tra le delegazioni russe e ucraine, iniziati ieri. Lo stesso Kirby ha precisato: «Restiamo dell'idea che l'obiettivo di Putin sia la resa di Zelensky e la sostituzione del suo governo. Le truppe russe continueranno ad attaccare Kiev, non sappiamo come procederanno, se con i bombardamenti, con un assedio o con combattimenti strada per strada».
putin
Ieri Biden ha fatto un giro di telefonate con gli alleati europei per concordare la risposta politica alle minacce nucleari putiniane e per coordinare gli aiuti militari all'Ucraina. Il dipartimento di Stato ha annunciato che gli Usa invieranno altre armi e mezzi per 340 milioni di dollari. Il problema centrale, naturalmente, è come fare arrivare le forniture a destinazione, visto che Kiev sembra circondata dalle forze russe. Biden e gli altri leader, poi, hanno fatto il punto sulle sanzioni. La Casa Bianca registra con soddisfazione come il fronte occidentale sia compatto. Anzi il campo si sta allargando oltre le previsioni: persino la Svizzera è pronta a congelare gli asset russi.
putin biden
«Putin - dirà Biden - pensava di poterci dividere: ma ha fallito». Da diversi giorni la diplomazia statunitense sta cercando di «arruolare» altri Paesi, come India, Brasile e Argentina. Tutti Stati che hanno rapporti economici importanti con Mosca. Anche per questo gli Usa hanno chiesto e ottenuto di portare all'Assemblea generale dell'Onu la mozione di condanna, bloccata dalla Russia nel Consiglio di Sicurezza.
i colloqui tra le delegazioni di kiev e mosca 2
La sessione è cominciata ieri e si dovrebbe concludere tra oggi e domani. Nella capitale americana c'è fiducia sull'effetto delle restrizioni: in pochi giorni il rublo è crollato del 40% e la Borsa di Mosca non ha osato riaprire le contrattazioni e rimarrà chiusa anche oggi. Il Tesoro Usa va avanti e taglia fuori la Banca centrale di Mosca dal mercato dei cambi.
palazzo colpito da un missile a kiev
Obiettivo: impedire alle autorità monetarie russe di usare le ingenti riserve in valuta per acquistare e quindi sostenere la quotazione del rublo. Nell'amministrazione e nel Congresso c'è chi spinge per adottare subito altre sanzioni. Intanto si darà visibilità mediatica alle misure più simboliche già decise: impedire ai figli degli oligarchi sanzionati di frequentare le università prestigiose; sequestrare villoni, yacht e altri trofei delle ricchezze russe investite negli Usa.