Alberto Simoni per “la Stampa”
UCRAINA - SOLDATI UCRAINI LANCIANO UN JAVELIN MISSILE DI FABBRICAZIONE AMERICANA
Le atrocità di Putin sono «rivoltanti», dice il presidente Biden dall'Alabama dove ieri è andato a visitare la fabbrica della Lockheed Martin che produce i missili Javelin: già 5mila esemplari ne sono stati consegnati a Kiev.
Il leader Usa parla da commander in chief e oltre a ribadire il mantra della lotta fra «democrazie e autocrazie», rilancia la necessità di battere Putin perché se «non fermiamo i dittatori ne continueranno a sorgere». Il leader Usa ha evidenziato che la guerra avrà costi elevati e che è necessario continuare a inviare armamenti. I fondi, oltre tre miliardi spesi finora per la difesa dell'Ucraina, «sono un investimento diretto nella difesa della libertà e della democrazia» ha quindi spiegato il presidente statunitense.
PUTIN BIDEN
Nel Freedom Press Day invece il segretario di Stato Antony Blinken, ha scelto la sede della stampa estera a Washington per delineare il fronte del conflitto in Ucraina: una guerra anche fra la verità e la propaganda, fra il coraggio dei giornalisti che cercano di raccontare al mondo la brutalità di quanto accade e le intimidazioni e le minacce russe nei confronti dei media. «La stampa libera è il pilastro di ogni democrazia in salute, e il più efficace strumento per la difesa dei diritti umani», ha spiegato il segretario di Stato indicando i luoghi nel mondo dove questa libertà è più a rischio: in Cina, in Messico nell'Afghanistan dei taleban. E ovviamente in Russia.
UCRAINA - SOLDATO UCRAINO CON IL JAVELIN ANTI CARRO
Nel 2021, 293 reporter sono stati arrestati solo perché facevano il loro lavoro. Molti vivono costantemente sotto minaccia o spiati. Il simbolo della "brutalità russa" è non solo nelle vittime, ma anche nella vernice rossa corrosiva gettata in faccia al nobel per la Pace Dmitry Muratov, direttore della iper critica nei confronti del Cremlino "Novaya Gazeta". I cui giornalisti - come quelli di altre testate indipendenti e perseguitate - ormai sono fuori dalla Russia ma con qualsiasi mezzo tentano di raccontare quel che accade nel Paese.
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